Lercarese sicano

Il territorio del Lercarese Sicano della Provincia di Palermo si estende per 437 kmq e comprende i Comuni di

La storia e la cultura

I Comuni dell’area furono per lo più fondati dall'amministrazione spagnola per ripopolare i feudi abbandonati.
La cultura dei luoghi è stata molto incentrata sull’attività estrattiva dell’area ai margini della quale si è sviluppata un’economia solida ed adeguate infrastrutture dei quali ancora oggi si rilevano i resti come nel caso della linea ferroviaria a scartamento ridotto che collegava i centri agricoli e solforiferi dell’area fino a Prizzi, Filaga e Sciacca.
In tal senso il sito di colle Madore rappresenta una eccezionale fonte di risorse. Nel 1828 il ritrovamento di una ricca vena zolfiera, l'ha caratterizzato, come centro industriale, sino alla chiusura delle miniere nel 1969. Per oltre 140 anni la civiltà mineraria ha provocato nell’area sviluppo economico, culturale, ma anche sfruttamento e tragedie. Al fine di salvaguardare e custodire le ultime testimonianze di tale civiltà, nel 1993 è stato istituito, con legge regionale, il Museo ed il Parco Archeologico Industriale della Zolfara di Lercara Friddi.
La recente scoperta di un sito sicano sulla sommità del Colle Madore, all'interno del Parco Minerario, ha aperto nuove prospettive sullo studio di origini ben più antiche della cittadina. Le indagini in tale sito stanno fornendo utili elementi anche per la comprensione del delicato momento di trasformazione dei centri indigeni della Sicilia centro-settentrionale. La scoperta di tale sito ha stimolato di conseguenza tante iniziative turistico culturali.
La Grotta della Gurfa di Alia è un raro esemplare di architettura rupestre, realizzata lungo una parete di pietra arenaria rossa, la cui origine costituisce ancora un mistero. Da un recente esame dei materiali incrostanti l'interno della grotta pare che la sua origine debba risalire al 4°-5° millennio a.C.

Ricchezze ambientali naturalistiche

Il territorio è caratterizzato dai bacini imbriferi del S. Leonardo, del Torto con orientamento settentrionale e della sinistra del Platani con direzione meridionale.
L’estensione boschiva dell’area ammonta a circa 5.000 ettari, pari al 30% provinciale, con massimi a Castronovo di Sicilia e Sclafani Bagni.
Il patrimonio paesaggistico è caratterizzato dalle Riserve Naturali Orientate del Bosco della Ficuzza
e di Monte Carcaci
I Siti di Interesse Comunitario (SIC) sono i Boschi Ficuzza e Cappelliere, Vallone Cerasa, Castagneti Mezzojuso (R.N.O. Bosco della Ficuzza), Rocche di Castronovo, Pizzo Lupo e i Gurghi di S. Andrea. I Calanchi, Lembi Boschivi e Praterie di Riena la Serra del Leone e Monte Stagnataro
Monte d’Indisi, Montagna dei Cavalli, Pizzo Pontorno e Pian del Leone Monte Carcaci, Pizzo Colobria (R.N.O. Monte Carcaci)

Le eccellenze produttive

Il rustico paniere agro-alimentare di qualità del Lercarese Sicano è composto dai formaggi ovi-caprini Pecorino siciliano e Ricotta e da quelli vaccini come Fiore Sicano e Canestrato , dalle carni dei Monti Sicani, dall’olio d’oliva D.O.P. Val di Mazara, dal vino D.O.C. Contea Sclafani e dall’I.G.T. Sicilia.
Particolare interesse riveste l’orticoltura collinare con la coltivazione del pomodoro siccagno tra Alia e Valledolmo e la circoscritta ma qualitativa produzione di Fico d’India a Roccapalumba che pone tale centro al cospetto dell’attenzione regionale unitamente agli altri due siti produttivi di San Cono (CT) e di Santa Margherita Belice (AG).
Tale area è altresì nota per prodotti gastronomici derivanti da metodi di produzione naturali come la “chiappa di pomodoro” riconosciuta dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali come esito di qualità che assume la denominazione di ciappa di pumaroru.