Ultimo giorno, il 13 ottobre, per visitare la mostra ‘Vintage anni 70’: viaggio nel decennio che cambiò l’Italia e il mondo, dal design alle idee, dal telefono Grillo alla moto Guzzi Stornello, dal flipper alle locandine dei film

Palermo, ottobre 2009 – Un grande successo di pubblico, con oltre 20mila visitatori in due mesi per la mostra-evento ‘Vintage anni 70’ : martedì 13 ottobre è l’ultimo giorno di apertura al pubblico, prima della chiusura definitiva, già prorogata di un mese a settembre. L’esposizione potrà essere visitata dalle 10 alle 13 e dall 16 alle 19.30. L’ingresso è gratuito.
Il prolungamento è stato deciso anche per consentire agli Istituti superiori della provincia di potere organizzare delle visite all’inizio del nuovo anno scolastico. Ai 1200 pezzi della collezione di Ninni Arcuri (che ne è anche ideatore e organizzatore, mentre l’allestimento è di Alessandra Cerrito) si aggiungono altri oggetti d’epoca, dal flipper all’ insegna del verde-gialla del Totocalcio,  dai giochi più amati ai ‘tazebao’ pubblicitari frutto della creatività ‘made in Italy’.In mostra, poi, il ricchissimo ‘collettivo’ di pezzi del primo allestimento, oltre mille oggetti tutti rigorosamente originali: immagini, dischi, riviste e giornali, accessori di moda e abiti, cibi, bevande e prodotti per la casa.
Il percorso espositivo è volutamente ‘free’, per dare l’idea della full-immersion nel decennio, in una sorta di ‘suk’ iper-colorato dove la cabina Sip sta accanto al mangiadischi Grundig by Bellini, le sedute in legno delle sale cinematografiche (provengono per l’esattezza da un cinema a luci rosse di Rimini) affiancano gli stickers Fiorucci, i bicchieri da whisky o la bottiglia di ‘Vat 69’ – vero ‘must’ alcolico dell’epoca – si accompagnano alla matita Minamì, al gettone, ai farmaci Micoren, Streptosil, Veramon, alle bustine di Idrolitina. C’è anche  una sezione dedicata agli accessori per la scuola, cartelle, penne, i diari di Linus ambiti dagli alunni di tutte le classi.  
Un’intera parete, poi, è tappezzata di locandine cinematografiche- circa 100 – dagli hard-boiled all’italiana (imperdibile ‘Italia a mano armata’) alle commedie sexy sdoganate negli ultimi anni da Quentin Tarantino, con un’acerba Ornella Muti, la conturbante Zeudi Araya, la sensuale Sylvia Krystel.
A ripercorrere la cronaca e il costume di quegli anni, circa 100 pannelli ‘vintage print’ (70X100) in picoglass realizzati dallo stesso Arcuri assemblando immagini, titoli e articoli di giornali e periodici dell’epoca, alcuni ancora oggi drammaticamente o “comicamente” attuali.
La scelta del picoglass non è casuale, in quanto proprio negli anni ’70 si affermò come la cosiddetta ‘cornice a giorno’ dai mille usi e per tutte le tasche. 
Ma non poteva mancare l’omaggio a Mike Bongiorno: una parete della sala che ospita i collage fotografici, è infatti tappezzata con le immagini in bianco e nero del presentatore negli anni d’oro dei quiz televisivi in Rai.
Una sezione della mostra, infine, raccoglie una trentina di tableaux (100 x 100) che il collezionista ha realizzato su una base di collage di carta originaria dell’epoca, sulla quale sono stati applicati oggetti tridimensionali (chitarre, telefoni, dischi, teste di manichini, collane), in una libera e personalissima interpretazione della pop-art. Ma la carta è materia prima e supporto assolutamente pervasivo nella mostra: dalle foto in bianco e nero alle copertine dei 45 e 33 giri, dai fumetti (in testa, Alan Ford e Linus) ai romanzi nelle prime edizioni (all’ingresso, un manichino vestito da hippie ha in mano una copia stropicciata di ‘Love story’). Fino ad arrivare alle gloriose due-ruote: in mostra nell’atrio, infatti, ci sono 2 Honda Four fiammanti del ’70 e del ’78, una Laverda 1000 del ’76, una Ducati Scrumble 350 e uno Stornello sport America Guzzi, entrambe del 70, un Gilera Hargore 150 del ’72, una Guzzi California Gt 850 del ’74, una rappresentanza della mitica Vespa 50 special nei colori acidi detati dalla moda psichedelica del tempo. Sempre nell’atrio, infine, è stato collocato un Fortepiano in legno, originale di fine ‘700, un pezzo certamente “clandestino” in un assemblamento tutto anni ’70, che tuttavia rappresenta un omaggio ironico ai ‘baronetti’ di Liverpoool (ma ce ne sono molti altri), come l’ellepì ‘Let it be’, registrato nel gennaio ’69 ma distribuito solo nel ’70, l’anno dello sciogliemento ufficiale dei 4 di Liverpool.
Tra gli oggetti del cuore: la mitica bicicletta pieghevole ‘Graziella’, la radio-cubo Brionvega, i televisori Brionvega ‘Algol 11’ e ‘Algol 12’ (nella ultra-ricercata limited edition verde york dello studio Castiglioni); la macchina per scrivere ‘Valentine’ Olivetti, la cabina telefonica e il telefono a gettoni, il telefono ‘Rialto’ by Giugiaro e il ‘Grillo’ by Zanuso & Sapper, i detersivi ‘Ava’ e ‘Omo’, la sagoma del ‘dottor Gibaud’, il giocattolo-tormentone ‘Clic-Clac’, l’orologio Bulova ‘Accutron’, indossato 40 anni fa dagli astronauti dell’Apollo 11 in missione sulla Luna, la scatola di biscotti ‘Gran Turchese’ Colussi, il liquore allo zabaione ‘Vov’, le bottiglie della ‘Milano da bere’ in epoca pre-craxiana ‘Punt & Mes’, ‘Rosso antico’, ‘Very Cora americano’, ‘Cynar’.

nella foto: una parte dell’allestimento nelle sale dell’ex Cavallerizza

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