Palermo, 24 aprile 2007 – 1 maggio 1947, 1 maggio 2007. A sessant’anni dalla strage di Portella della Ginestra, omaggio alla memoria con la mostra fotografica di Calogero Russo dal titolo “Sulle tracce di un mistero”. La personale, organizzata con il contributo della Provincia, nell’ambito degli appuntamenti negli spazi d’arte privati della città, verrà inaugurata dal capo dell’amministrazione Francesco Musotto e dal vicepresidente Salvatore Cianciolo giovedì 26 aprile, alle 18.30, alla galleria “Agorà” (via XII gennaio 2, Palermo).
La mostra nasce e si sviluppa come un’inchiesta fotografica in 25 immagini, un reportage che esplora i luoghi dell’eccidio, come Piana degli Albanesi e Sagana, in cerca delle tracce rimaste e degli ultimi testimoni di quel giorno. Suggestive le foto che ritraggono uno dei partecipanti alla manifestazione del ’47 nella spianata di Portella, oppure Rosalia Pisciotta, sorella di Gaspare, che fu braccio destro di Salvatore Giuliano nella tristemente famosa “banda” accusata della strage. E poi i circoli, i figli delle vittime (furono undici in tutto), gli scorci della piana, i sassi di Portella tempestati di iscrizioni commemorative, “pagine” di pietra di un diario di sangue che documenta anche le speranze e l’ansia di riscatto di tanti siciliani nell’immediato dopoguerra.
“L’amministrazione provinciale – dice Musotto – ha voluto ricordare uno dei fatti più tristi e amari della nostra storia recente, con una rievocazione toccante, un messaggio forte rivolto soprattutto ai giovani che di quella tragedia sanno ben poco. Il lavoro di Russo usa la potenza deflagrante della fotografia per illuminare scampoli di memoria, per restituire dignità ai morti, per riaffermare quanto sia preziosa e per nulla scontata la conquista della libertà”.
Calogero Russo, 35 anni, giornalista, photoreporter, vive e lavora a Palermo; a Milano ha conosciuto ed è stato allievo di Gianni Berengo Gardin, che lo ha introdotto alla fotografia. Alcune immagini del reportage sulla strage di Portella della Ginestra sono state pubblicate dal Corriere della Sera.
“Per questo lavoro – spiega il curatore della mostra Giovanni Pelloso – Russo è andato in quei luoghi convinto di poter intercettare delle tracce visive, di poter raccogliere indizi e strappare ricordi. Il suo è un progetto che non si sottrae al dovere della narrazione giornalistica e dell’inchiesta per non disperdere dettagli, nomi e visi”.
L’esposizione sarà in allestimento fino al 10 maggio e potrà essere visitata aperta dal martedì al sabato, dalle 16.30 alle 19.30. Ingresso gratuito. Chiusura il lunedì. Il catalogo, in distribuzione alla galleria “Agorà”, è curato da Giovanni Pelloso, autore del testo critico. Per informazioni sulla mostra, tel 091/6114950.
La mostra nasce e si sviluppa come un’inchiesta fotografica in 25 immagini, un reportage che esplora i luoghi dell’eccidio, come Piana degli Albanesi e Sagana, in cerca delle tracce rimaste e degli ultimi testimoni di quel giorno. Suggestive le foto che ritraggono uno dei partecipanti alla manifestazione del ’47 nella spianata di Portella, oppure Rosalia Pisciotta, sorella di Gaspare, che fu braccio destro di Salvatore Giuliano nella tristemente famosa “banda” accusata della strage. E poi i circoli, i figli delle vittime (furono undici in tutto), gli scorci della piana, i sassi di Portella tempestati di iscrizioni commemorative, “pagine” di pietra di un diario di sangue che documenta anche le speranze e l’ansia di riscatto di tanti siciliani nell’immediato dopoguerra.
“L’amministrazione provinciale – dice Musotto – ha voluto ricordare uno dei fatti più tristi e amari della nostra storia recente, con una rievocazione toccante, un messaggio forte rivolto soprattutto ai giovani che di quella tragedia sanno ben poco. Il lavoro di Russo usa la potenza deflagrante della fotografia per illuminare scampoli di memoria, per restituire dignità ai morti, per riaffermare quanto sia preziosa e per nulla scontata la conquista della libertà”.
Calogero Russo, 35 anni, giornalista, photoreporter, vive e lavora a Palermo; a Milano ha conosciuto ed è stato allievo di Gianni Berengo Gardin, che lo ha introdotto alla fotografia. Alcune immagini del reportage sulla strage di Portella della Ginestra sono state pubblicate dal Corriere della Sera.
“Per questo lavoro – spiega il curatore della mostra Giovanni Pelloso – Russo è andato in quei luoghi convinto di poter intercettare delle tracce visive, di poter raccogliere indizi e strappare ricordi. Il suo è un progetto che non si sottrae al dovere della narrazione giornalistica e dell’inchiesta per non disperdere dettagli, nomi e visi”.
L’esposizione sarà in allestimento fino al 10 maggio e potrà essere visitata aperta dal martedì al sabato, dalle 16.30 alle 19.30. Ingresso gratuito. Chiusura il lunedì. Il catalogo, in distribuzione alla galleria “Agorà”, è curato da Giovanni Pelloso, autore del testo critico. Per informazioni sulla mostra, tel 091/6114950.