Costiera occidentale partenicense

Il territorio della Costiera Occidentale Partenicense della Provincia di Palermo si estende per 755 kmq e comprende i Comuni di

La storia e la cultura
Sin da epoca preistorica, la piana di Partinico è stata frequentata dall'uomo, come dimostrano i numerosi strumenti litici rinvenuti in diverse località e conservati nel Museo Civico di Partinico.
In epoca protostorica invece (XIII-X sec.a.C.) la piana ha visto fiorire un regno sicano, con le città di Inico (Calatubo), Camico (Monte Bonifato), Crastos (Monte Palamita), Iccara (Monte D'Oro).
Le due città di Inico e Camico vengono ripetutamente menzionate dalle fonti storiche come appartenenti alla dominazione agrigentina, fino alla conquista romana (III-IV sec. a.C.) che determinò, oltre alla loro scomparsa, la formazione del nuovo nome "Parthenicum".
Durante il regno di Caracalla infatti (III sec. d.C) Parthenicum viene citato nel cosidetto Itinerarium Antonini Augusti, e nello stesso viene collocato lungo il percorso Panormo-Drepano che "per marittima loca" collegava Hyccara "ad Aquas Segestanas".
Parthenicum era una stazione di sosta, posta probabilemente in contrada Sirignano, ove nel secolo scorso sono stati rinvenuti i resti di una sontuosa villa romana, lungo la via che da Panormo, passando per Madonna del Ponte, portava alle "Acque Segestane sive Pincianae", originariamente chiamate "aquae part-inicenses", poi deformate in "p.incianae": da qui l'origine del nome Partinico, cioè "nella parte di Inico".
Successivamente i centri litorali e della Piana hanno visto la dominazione araba, quella normanna seguendo comunque i destini politici della vicina Palermo.
Altro centro di interesse culturale è certamente Ustica, il cui nome significa relitto di vulcano spento (Ustum = bruciata).

Le ricchezze ambientali naturalistiche
L’idrografia del territorio è solcata dai Fiumi Poma, e Freddo che discendono dalla catena montuosa meridionale.
Il patrimonio boschivo dell’area è pressocchè inesistente con 160 ettari per lo più ubicati nel Comune di Torretta.
Il patrimonio paesaggistico è caratterizzato dalle Riserve Naturali Integrali di Grotta di Carburangeli dalla Grotta dei Puntali e dalle Riserve Naturali Orientate di Isola delle Femmine, Capo Rama, e dall’Isola di Ustica (anche Riserva marina)
I Siti di Interesse Comunitario (SIC) sono Isola delle Femmine (R.N.O. Isola delle Femmine)
Cala Rossa e Capo Rama (R.N.O. Capo Rama), Montagna Longa, Pizzo Montanello
Raffo Rosso, Monte Cuccio e Vallone Sagana, i Fondali dell’Isola di Ustica (Riserva Marina Isola di Ustica), i Fondali di Isola delle Femmine – Capo Gallo (Riserva Marina di Capo Gallo)

Le eccellenze produttive 
Il ricco paniere agro-alimentare di qualità delle Costa occidentale partinicese è caratterizzato dalla D.O.C. Bianco d’Alcamo e dall’ I.G.T. Sicilia, dall’olio d’oliva D.O.P. Val di Mazara, dagli agrumi Mandarino Tardivo di Ciaculli (IGP in corso), dal Limone Femminello (IGP in corso), dal Mandarino Avana, dalla cui mutazione gemmaria derivò il ben più famoso Tardivo di Ciaculli, dal Melone d’inverno giallo “Cartucciaru” e verde “Purceddu” e dalla Lenticchia di Ustica che è pure presidio Slow Food.
Interessante, dal punto di vista di un’agricoltura industriale, è la produzione peschicola della Piana partinicese che si avvantaggia dell’irrigazione del lago Poma realizzato dall’Ente di Sviluppo Agricolo. Trattasi di varietà di pesche precoci a polpa gialla con destinazione industriale.