UN SORRISO IN CORSIA: AL VIA UN PROGETTO DELLA PROVINCIA PER I BAMBINI RICOVERATI IN OSPEDALE

Palermo, 18 luglio 2007 – Si chiama “C’è si può” ed è l’acrostico del “Centro Educativo Sperimentale Interistituzionale Pediatrico Universitario Ospedaliero” costituito due anni fa attraverso la firma di un protocollo d’intesa tra una rete di Enti pubblici: Università degli Studi di Palermo, Regione siciliana, Comune e Provincia di Palermo, Ausl 6, Policlinico ed Azienda Civico. L’obiettivo è di migliorare la qualità della vita del bambino ricoverato in ospedale, della famiglia di appartenenza, degli operatori e della stessa organizzazione del nosocomio. Il “C’è si può” vuole costituire una buona pratica sperimentale di funzionamento di sistema per l’ospedalizzazione pediatrica
 La prima fase di simulazione, durata 4 settimane, è stata realizzata alla “Casa del Sole” dell’Ausl 6 di Palermo. Il periodo di sperimentazione, i cui risultati sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa, è stato preceduto da un’attività di formazione del personale. Tra le novità, l’attivazione di un “Servizio di orientamento pediatrico” che ha collegato ed integrato l’assistenza medica con quella di supporto al bambino, alla famiglia ed agli operatori sanitari.
L’attività di supporto al bambino è stata articolata in tre aree di intervento: scuola, ludoteca e centro redazionale (giornalino e radio). Sono stati 680 i bambini con relative famiglie accolti all’Infopoint del “C’è si può”. A tutti è stato chiesto di compilare alla fine della loro permanenza in ospedale, una “scheda di gradimento” in relazione sia ai servizi sanitari, che a quelli dell’assistenza del C’è si può”.
 Le quattro settimane di simulazione, oltre che dalla Facoltà di Scienze della Formazione e dal Dipartimento di Psicologia dell’Università di Palermo, sono state sostenute sul piano economico e strutturale dall’Assessorato Politiche Sociali Pari Opportunità della Provincia Regionale di Palermo, partner della sperimentazione.
 “Il modello proposto dal progetto ‘C’è si può’ rappresenta un ottimo esempio di come la rete istituzionale e del volontariato, con il prezioso apporto scientifico dell’Università, è in grado di proporre sistemi innovativi per migliorare la qualità di vita all’interno dei nostri ospedali – ha detto l’Assessore, Giovanni Mammana – la Provincia ha sostenuto attivamente la fase sperimentale la cui articolazione ha previsto azioni mirate e aperte a diversi campi di intervento con un coinvolgimento diretto dei bambini e delle famiglie, coniugato con una fase di conoscenza e formazione degli operatori pubblici e privati. E’ un format che, dopo la Casa del Sole, può essere proposto in altre realtà  sia per la sua flessibilità sia perché  parte dal basso, cioè da una conoscenza approfondita delle singole realtà e da una reale analisi dei bisogni e delle esigenze, senza modificare situazioni esistenti, ma integrando e migliorando il contesto ospedaliero pediatrico nel rispetto delle rispettive organizzazioni”.