Palermo, 22 giugno 2007 – Sessantuno emendamenti presi in esame (tra tecnici e soppressivi), su un totale di 103; 2 respinti (tra quelli tecnici), 14 soppressi, i restanti ritirati. E’ questo il bilancio dell’ultima seduta del Consiglio provinciale, presieduta da Maurizio Gambino e dedicata alla discussione degli emendamenti presentati dall’assemblea al Piano Triennale delle Opere pubbliche 2007-2009, esitato dalla giunta Musotto. In aula, gli assessori Nicola Vernuccio (titolare della delega al Bilancio e alla Programmazione finanziaria), Aristide Tamajo, Filippo Cangemi, Nino Salerno, Giovanni Avanti, Arturo Spataro, Giovanni Mammana, Raffaele Loddo).
Tra le proposte approvate (con voto unanime di maggioranza e opposizione), l’inserimento, nell’annualità 2007, dei lavori di messa in sicurezza dell’impianto elettrico dell’Istituto d’Arte di Monreale, per un importo di 259.000 euro; l’ampliamento del progetto per il consolidamento della sp26 di Godrano; l’aumento del budget stanziato per l’Istituto professionale (Ipsia) di Bisacquino (che da 6.900.000 euro viene incrementato di circa 440.000 euro).
Un dibattito articolato si è aperto sull’emendamento 23, relativo alla realizzazione del mattatoio di Caccamo. La proposta avanzata dal centrosinistra, che chiedeva la soppressione dell’opera contenuta nel Piano Triennale perché giudicata ormai vetusta (è nel Piano Triennale da oltre 12 anni) è stata ritirata.
Molti gli interventi in aula a favore della costruzione del mattatoio: “L’opera deve essere assolutamente realizzata – ha detto il capogruppo di Forza Italia, Piero Alongi – Si è già perso troppo tempo, e in questa zona del territorio sappiamo bene quanta importanza rivestano il settore dell’agricoltura e della zootecnìa”.
D’accordo con l’esponente di centrodestra, i consiglieri Muscarella (capogruppo Mpa), Badalì (capogruppo Ds), D’Amico e Porretta (Udc). In particolare quest’ultimo ha sottolineato la necessità di un impianto produttivo di questo tipo in un comprensorio dove le uniche strutture analoghe presenti sono quasi tutte di proprietà privata.; “Diamo un segnale di ottimismo al territorio – ha aggiunto il capogruppo dell’Udc, Gigi Tomasino – Il mattatoio di Caccamo è inserito nel Triennale da anni. E’ arrivato il momento di rispondere con un intervento concreto”. Garanzie sono venute in tal senso dall’assessore alle Attività economiche e produttive, Giovanni Aavanti: “Ci impegneremo – ha detto – affinché i lavori si facciano secondo una tabella di marcia dai tempi stringati, per dotare il comprensorio di un impianto moderno e all’avanguardia”.
Per un’opera “confermata”, un’altra – sulla quale molto si è discusso – è stata invece ‘cassata’ dal Piano dell’Esecutivo di Palazzo Comitini. Si tratta dell’impianto fotovoltaico nel Comune di Ciminna. Le osservazioni presentate nell’emendamento soppressivo n° 30 dai consiglieri dell’opposizione hanno fatto leva sulla competenza specifica nella realizzazione dell’opera, che andrebbe assegnata al Comune e non alla Provincia.
Rammarico è stato espresso in aula dal consigliere Alongi e dall’assessore Vernuccio: “Respingere l’opera non è certo un bel segnale per il territorio. L’impianto insiste su un terreno espropriato dal Comune di Ciminna alla mafia e ceduto in comodato d’uso a Palazzo Comitini”.
Soppressa anche l’opera sulla riqualificazione del pontile a mare di Mondello. Ancora una questione di competenze attribuite o meno all’Ente provinciale, secondo quanto scrive nel suo emendamento Antonio Marotta, primo firmatario con Silvio Moncada. “Nel precedente Triennale l’opera era già stata cassata”, ha sottolineato l’esponente di Rifondazione comunista.
La seduta è stata aggiornata a sabato 23 giugno, alle 10.
Tra le proposte approvate (con voto unanime di maggioranza e opposizione), l’inserimento, nell’annualità 2007, dei lavori di messa in sicurezza dell’impianto elettrico dell’Istituto d’Arte di Monreale, per un importo di 259.000 euro; l’ampliamento del progetto per il consolidamento della sp26 di Godrano; l’aumento del budget stanziato per l’Istituto professionale (Ipsia) di Bisacquino (che da 6.900.000 euro viene incrementato di circa 440.000 euro).
Un dibattito articolato si è aperto sull’emendamento 23, relativo alla realizzazione del mattatoio di Caccamo. La proposta avanzata dal centrosinistra, che chiedeva la soppressione dell’opera contenuta nel Piano Triennale perché giudicata ormai vetusta (è nel Piano Triennale da oltre 12 anni) è stata ritirata.
Molti gli interventi in aula a favore della costruzione del mattatoio: “L’opera deve essere assolutamente realizzata – ha detto il capogruppo di Forza Italia, Piero Alongi – Si è già perso troppo tempo, e in questa zona del territorio sappiamo bene quanta importanza rivestano il settore dell’agricoltura e della zootecnìa”.
D’accordo con l’esponente di centrodestra, i consiglieri Muscarella (capogruppo Mpa), Badalì (capogruppo Ds), D’Amico e Porretta (Udc). In particolare quest’ultimo ha sottolineato la necessità di un impianto produttivo di questo tipo in un comprensorio dove le uniche strutture analoghe presenti sono quasi tutte di proprietà privata.; “Diamo un segnale di ottimismo al territorio – ha aggiunto il capogruppo dell’Udc, Gigi Tomasino – Il mattatoio di Caccamo è inserito nel Triennale da anni. E’ arrivato il momento di rispondere con un intervento concreto”. Garanzie sono venute in tal senso dall’assessore alle Attività economiche e produttive, Giovanni Aavanti: “Ci impegneremo – ha detto – affinché i lavori si facciano secondo una tabella di marcia dai tempi stringati, per dotare il comprensorio di un impianto moderno e all’avanguardia”.
Per un’opera “confermata”, un’altra – sulla quale molto si è discusso – è stata invece ‘cassata’ dal Piano dell’Esecutivo di Palazzo Comitini. Si tratta dell’impianto fotovoltaico nel Comune di Ciminna. Le osservazioni presentate nell’emendamento soppressivo n° 30 dai consiglieri dell’opposizione hanno fatto leva sulla competenza specifica nella realizzazione dell’opera, che andrebbe assegnata al Comune e non alla Provincia.
Rammarico è stato espresso in aula dal consigliere Alongi e dall’assessore Vernuccio: “Respingere l’opera non è certo un bel segnale per il territorio. L’impianto insiste su un terreno espropriato dal Comune di Ciminna alla mafia e ceduto in comodato d’uso a Palazzo Comitini”.
Soppressa anche l’opera sulla riqualificazione del pontile a mare di Mondello. Ancora una questione di competenze attribuite o meno all’Ente provinciale, secondo quanto scrive nel suo emendamento Antonio Marotta, primo firmatario con Silvio Moncada. “Nel precedente Triennale l’opera era già stata cassata”, ha sottolineato l’esponente di Rifondazione comunista.
La seduta è stata aggiornata a sabato 23 giugno, alle 10.