SEDUTA DEL CONSIGLIO: IL NUOVO PIANO EDITORIALE E L’ATO 4 RIFIUTI ALL’ORDINE DEL GIORNO

Palermo, 16 marzo 2007 – Seduta del Consiglio provinciale dedicata alla discussione del nuovo piano editoriale per la comunicazione e alle ultime vicende che hanno riguardato i lavoratori dell’Ato rifiuti Palermo 4. Nell’aula presieduta da Maurizio Gambino, l’assessore agli Ato Raffaele Loddo, il direttore generale, il capo di Gabinetto.
Questi ultimi due hanno illustrato il nuovo piano editoriale che comprende il restyling della rivista “Palermo” (da mensile a trimestrale, con un’impostazione monografica che privilegia l’approfondimento), la pubblicazione ogni 30 giorni di un foglio/giornale che riporti l’attività della Giunta e del Consiglio, gli incarichi ad un fotoreporter e un videoreporter fissi per documentare le iniziative dell’Amministrazione, secondo un criterio di economicità che riduce al minimo le collaborazioni occasionali,  il potenziamento del portale internet, ripensato in termini di veste grafica e di fruibilità, anche per gli utenti non vedenti o ipovedenti.
“E’ fondamentale – ha detto il consigliere della Margherita, Alessandro De Lisi – che si crei un sistema di riscontro effettivo sui lettori delle testate dell’Ente, per capire in che misura le pubblicazione, così come sono state ripensate, incidono sul territorio e sul loro bacino di utenza”.
Un’obiezione è stata sollevata dal capogruppo Ds, Giuseppe Badalì: “Affidare la realizzazione del nuovo portale all’esterno – ha dichiarato il rappresentante dell’opposizione – ha penalizzato le professionalità interne dell’amministrazione, alle quali era stato destinato un corso di formazione e di aggiornamento”.
A Badalì ha risposto il direttore generale Antonino Caruso: “Le competenze richieste per la progettazione del sito non erano coincidenti con quelle fornite nel corso di formazione interno. Il servizio per la gestione del portale, poi, non è stato esternalizzato. Al contrario si è messo a punto un sistema che consente già adesso a tutti gli uffici dell’amministrazione di inserire contenuti in maniera autonoma, ovviamente con una supervisione centrale”. 
Marcello Tricoli (An) ha chiesto un ulteriore incontro per approfondire strumenti e obiettivi del piano editoriale, sottolineando la necessità “che le iniziative del Consiglio e di tutte le commissioni abbiano ampio spazio sugli organi di informazione dell’Ente”.
La seconda parte della seduta è stata dedicata al dibattito sull’Ato Palermo 4, che gestisce, attraverso il Coinres, il ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti in 22 comuni della provincia.
Il consigliere Nino Guccione (Udc) è intervenuto sui ritardi nei pagamenti dei dipendenti del Coinres, presieduto dall’assessore Loddo, e ha chiesto conto del reclutamento di nuovi lavoratori: “Un’operazione di questo tipo, con la disoccupazione che affligge il nostro territorio – ha detto Guccione – doveva essere molto più pubblicizzata, per garantire la trasparenza  nella selezione del personale. C’è un paradosso su tutta la vicenda degli Ato: la Regione ha deciso di liquidare la maggior parte degli Ambiti, ma la corsa a impiegare nuovo personale non si è fermata”.
Dello stesso avviso Antonio Marotta (Rifondazione comunista-Sinistra europea): “Il processo che si è innescato – ha detto – non fa altro che generare continue crisi, a fronte della volontà del governo regionale di salvare solo due Ambiti territoriali, che mette in evidenza tutta l’inadeguatezza di questa formula di gestione del servizio”.
“La priorità dell’Ambito territoriale ottimale – ha replicato l’assessore Raffaele  Loddo – è stata garantire la qualità del servizio e uno standard uniforme per tutti i comuni. La questione dei ritardi nei pagamenti dei dipendenti è stata risolta e tanti lavoratori sono già tornati sulle strade per liberarle dai rifiuti che si erano accumulati negli ultimi giorni. Non ci sono ‘ombre’ nel reclutamento del personale: il Coinres ha diffuso un avviso, rivelando uno scrupolo superiore persino agli obblighi di legge, che prevedono solo una comunicazione nominativa. Il fatto che il personale ammonta a 380 unità, contro le 580 prescritte dalla pianta organica, rivela che non c’è stato alcuno abuso o spreco di risorse umane ed economiche”.
“La decisione del governo regionale – ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia, Pietro Alongi – non può essere difesa a prescindere. E’ stata una scelta tutt’altro che saggia, che purtroppo non sarà priva di conseguenze negative per la comunità del territorio”.