SEDUTA DEL CONSIGLIO: DIBATTITO SUGLI ATO RIFIUTI. IN AULA L’ASSESSORE LODDO

Palermo, 16 ottobre 2007 – “Sei società d’ambito per la gestione dei rifiuti in provincia di Palermo sono tutte in attivo e la situazione non è così negativa come viene descritta”. Lo ha affermato l’assessore provinciale agli Ato rifiuti Raffaele Loddo nell’ultima seduta del Consiglio provinciale, rispondendo alle richieste di chiarimento avanzate da diversi consiglieri di maggioranza ed opposizione sul ruolo della Provincia negli Ato rifiuti e sulla loro gestione. La presenza in aula dell’assessore Loddo era stata richiesta dal capogruppo dell’Udc, Gigi Tomasino, ma anche dal centrosinistra, che sul tema aveva presentato una mozione e un’interrogazione di proposta di soppressione degli Ato rifiuti, primi firmatari i consiglieri del Partito democratico Silvio Moncada e Concetta Balistreri.
La discussione si è incentrata soprattutto sulle competenze della Provincia che ad oggi    partecipa con una quota del 10%  in 5 Ato rifiuti, tranne Palermo, 1 dove la quota si è ridotta all’1 per mille dopo l’aumento di capitale sociale che l’ente non ha sottoscritto.
Il centrosinistra ha chiesto all’assessore Loddo se e come, la Provincia incide sulla politica aziendale degli Ato, un sistema che, secondo Moncada, Antonio Marotta (capogruppo Rifondazione comunista) e Giovanni Palma (capogruppo Partito democratico), “ha causato solo aumenti indiscriminati delle tariffe, l’indebitamento delle stesse società d’ambito, dinamiche di clientelismo e precariato selvaggio, senza migliorare la qualità del servizio”. Anche da parte della maggioranza con Gigi Tomasino, Nino D’Amico, Michele Gangi, Vito Di Marco tutti dell’Udc, Salvo Coppolino (capogruppo An), sono giunte critiche sulla gestione del servizio, seppur con diverse sfumature. Forza Italia con i consiglieri Bono e Anzon ha invece apprezzato la relazione dell’assessore Loddo.
Il dibattito ha affrontato anche il tema del personale, dopo le 36 assunzioni deliberate recentemente dal Coinres Ato 4, presieduto dall’assessore Loddo, che ha pure annunciato l’avvio di una nuova selezione per 100 nuove unità da assumere a tempo determinato per potenziare il servizio di raccolta differenziata nei 22 comuni che ricadono nel territorio del Coinres. “Le assunzioni negli Ato – ha spiegato Loddo – avvengono attraverso il collocamento esterno. Le società d’ambito sono tenute al rispetto delle norme del codice civile e all’applicazione del contratto di Federambiente. Tutte le assunzioni avvengono nel rispetto dei piani industriali e per il potenziamento dei servizi. Il Coinres per esempio ha una previsione di pianta organica di 580 unità, ed allo stato attuale ne abbiamo in servizio 360. Abbiamo una previsione di bilancio, a pieno regime, di 29 milioni di euro, mentre oggi siamo a quota 19 milioni di costo di servizio”.
Sui costi degli Ato Loddo ha replicato che “i debiti degli Ato in provincia ammontano a 9 milioni di euro, ma sono debiti di cassa e non di bilancio, derivati dai ritardi dei trasferimenti da parte dei comuni. I costi dei consigli d’amministrazione sono molto al di sotto delle previsioni  contenute nell’ultima legge finanziaria e in ogni caso non incidono sulle tariffe. I consiglieri d’amministrazione del Coinres non percepiscono alcuna indennità”. Sul ruolo della Provincia Loddo ha precisato che “  attraverso i nostri designati l’ente ha compiti di impulso e di coordinamento. Abbiamo sostenuto la definizione dei piani d’ambito con una somma di 100 mila euro,  vigiliamo per evitare sprechi e per la corretta attuazione dei piani industriali. Non sono tutte rose e fiori, ma non tutto è negativo. La gestione precedente del resto era in mano a società non controllate e proliferavano le discariche abusive. Oggi c’è un grado di copertura maggiore del servizio in tutte le società d’ambito”.
La relazione dell’assessore non ha soddisfatto il centrosinistra. “Dal territorio – ha replicato Marotta arrivano indicazioni diverse rispetto al quadro proposto dall’assessore”. Secondo Silvio Moncada e Concetta Balistreri “è necessario sopprimere gli Ato rifiuti restituendo alle Province le loro competenze di gestione e di coordinamento. Bisogna incentrare il servizio sulla raccolta differenziata spinta per ottimizzare lo smaltimento, abbattendo la quota di conferimento in discarica,  e riducendo così i costi a carico dei cittadini”.