QUANDO IL CIBO E’ IL NEMICO. VIAGGIO NEI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE CON UN’INDAGINE SULLA POPOLAZIONE STUDENTESCA

Palermo, 8 maggio 2008 – Uno screening rigoroso e articolato per “fotografare” l’incidenza dei problemi legati ai disturbi del comportamento alimentare in un campione rappresentativo degli adolescenti di Palermo e provincia.
E’ l’iniziativa dal titolo “Il diritto all’educazione alimentare e i disturbi della condotta alimentare”, realizzata dalla Fondazione don Giuseppe Puglisi con il finanziamento della Provincia regionale e la collaborazione dell’Università di Palermo.
I risultati della ricerca, che ha coinvolto gli studenti dei primi due anni di corso di 14 scuole superiori del territorio (oltre a Palermo, Monreale, Cefalù, Termini Imerese, Terrasini), saranno presentati sabato 10 maggio, a partire dalle 9.30, all’Astoria Palace Hotel (via Montepellegrino 62). Particolarmente validi e interessanti risultano i protocolli d’indagine, ovvero i questionari presentati ai ragazzi.
Due gli strumenti usati: le 71 domande del Body Uneasiness Test (But), messo a punto da un equipe di specialisti italiani, e le 16 suggerite dal Ministero della Salute.                                                               
In occasione dell’incontro sarà presentato un nuovo ‘numero verde’ gestito da addetti ai lavori e operatori del settore sanitario, come supporto a chi soffre in maniera più o meno conclamata di questi problemi e ai loro familiari.
Con il commissario straordinario della Provincia, Patrizia Monterosso e il responsabile della Fondazione Puglisi, padre Mario Golesano, interverranno al tavolo dei relatori medici, docenti ed esperti: i dottori Valentina Licata, Valentina Vivona, Davide Ruvolo, Sandro De Santis, il professore Franco Di Maria. Quest’ultimo modererà la II sessione di lavori, in programma a partire dalle 11.30: saranno presenti i professori Antonio Bongiorno, Marie Di Blasi, Daniele La Barbera, Mario Mulè, Anna Scialabba.
Al termine della II sessione, la testimonianza in presa diretta – una sorta di “lettera aperta” – di una giovane operatrice, che ha patito e vinto l’anoressia.