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Quando andare al Parco significava entrare ad Altofonte

Sino al 1930, appena poco più di un secolo fa, andare al Parco, per i residenti dei Comuni limitrofi a Palermo, significava addentrarsi in quel vasto territorio boschivo che costituiva l’attuale territorio di Altofonte.

Il paese, infatti, era inteso Parco per essere stata la residenza estiva e la riserva di caccia del re Ruggero II D’Altavilla. Comincia così il racconto che ci porterà, man mano, all’attuale denominazione, traendo spunti proprio dalle determinazioni successive del sovrano. Ruggero edificò in questo territorio un’abbazia per i monaci cistercensi a cui nei primi anni del 1300 donò sia il parco che il convento, subito dedicato a Santa Maria d’Altofonte. Ecco il primo contatto tra Parco e Altofonte. Ma bisognerà attendere il regio decreto del 1930 perché l’originario Parcu – la denominazione siciliana- lasciasse definitivamente il campo ad Altofonte, luogo caratterizzato, per l’appunto, dalle straordinarie sorgenti situate nella parte alta del territorio.