C’è un borgo sulle Madonie la cui singolare storia avrebbe potuto regalarle un nome prezioso. Gemma Sicula suonerebbe bene, ma nel testa o croce che spesso regola il destino, il duca di Ferrandina scelse un’altra opzione per fare un gentile omaggio alla propria consorte. Stiamo parlando di un nobile feudatario al quale era concesso persino il privilegio di intitolare il nome di un paese alla sua amata. Nel caso specifico entra in campo, appunto, Gemma che apparteneva alla dinastia spagnola dei Castellana.
E così quel borgo dal suggestivo patrimonio boschivo, un tempo frazione di Petralia Sottana, per volere del duca si chiamò Castellana Sicula e non Gemma Sicula. Il duca era certamente un uomo di mondo e trovò un astuto stratagemma per unire l’utile al romantico dilettevole: ingraziarsi, cioè, la bella moglie e nello stesso tempo rendere omaggio alla sua potente famiglia.