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Circe, il fuoco e l’ossario: il nome di Ustica e la leggenda del contrappasso

L’origine vulcanica di Ustica sarebbe ciò che ha ispirato la sua denominazione latina ustum, parola che significa bruciato. Sarebbero stati i Romani a catturare l’immagine del fuoco per identificare questa isola che tanto fece dannare le flotte dei suoi antichi frequentatori.

Per loro Ustica era terra del fuoco, elemento temuto tanto da essere spesso innalzato a fenomeno divino. Per chi andava per mare l’isola invece rappresentava un enorme ossario. Ciò perché frequenti erano i naufragi a cui andarono incontro Fenici, Cartaginesi e Greci. Proprio a questi ultimi deve essere ricondotto l’altro termine che in qualche maniera legherebbe l’origine della denominazione di Ustica alla lingua ellenica: osteodes, cioè ossario. Una denominazione che torna buona sia per i resti dei naufraghi, sia per quelli dei mercenari che morivano di sete in quest’isola allora inospitale.

Poi c’è la leggenda secondo cui Ustica sarebbe stata la dimora della maga Circe. Insomma, per questa striscia di terra circondata dal mare vale la legge del contrappasso: per un verso o per un altro, non godeva di grande reputazione, al contrario di oggi straordinaria e affascinante meta del turismo internazionale e sede di una delle riserve marine più importanti di tutto il continente.