La storia di un nome legata a promesse non mantenute. Siamo nel 1600 quando Beccadelli di Bologna cedette al ricco possidente genovese Marco Mancino, barone di Tumminii, il feudo di Casaca. Nel patto d’acquisizione il nobile si impegnava a dare a quel territorio il nome di Bolognetta qualora fosse divenuto Comune.
Ciò non avvenne mai. Anzi il barone contrattò con la subentrante famiglia Parisi che il Comune avrebbe dovuto prendere proprio il nome di Mancino. Intanto, per evitare ogni discussione, il paese che si formò prese la denominazione di Santa Maria d’Ogliastro che fu mantenuta anche negli anni successivi all’Unità d’Italia.
Soltanto nel 1883 fu rispettata la volontà del Beccadelli Bologna: il Consiglio Comunale presieduto dal notaio Benanti fece giustizia attraverso un atto che ricostruì quanto patteggiato al momento della cessione del feudo a Mancino. A questa motivazione storica se ne aggiunse anche un’altra: esistevano troppi paesi nel resto d’Italia con la denominazione Ogliastro. E dal giorno 1 di febbraio di quell’anno Santa Maria D’Ogliastro cedette il passo a Bolognetta.