PROROGATA L’AUTORIZZAZIONE AL TRASPORTO DEI RIFIUTI NELL’AREA DI BELLOLAMPO: 36 COMUNI POTRANNO CONTINUARE AD UTILIZZARE LA DISCARICA IN REGIME DI URGENZA

Palermo 10 luglio 2008 – I trentasei comuni che fanno parte degli Ato rifiuti Palermo 1 (area partinicese-monrealese), Palermo 3 (che comprende Ustica) e Palermo 4 (Coinres, area Bagheria-Villabate)  potranno continuare a smaltire fino al prossimo 9 gennaio i propri rifiuti presso la discarica palermitana di Bellolampo.
Il Presidente della Provincia Giovanni Avanti ha infatti firmato l’ordinanza di proroga che autorizza  in regime di urgenza i tre Ato a continuare a conferire nell’impianto palermitano. Una proroga di sei mesi che rientra nelle competenze della Provincia, previste  dall’articolo 191 del decreto legislativo 152/2006, il cosiddetto codice ambientale, che assegna al Presidente la possibilità di emettere “ordinanze contingibili ed urgenti per consentire il ricorso temporaneo a speciali forme di gestione dei rifiuti garantendo un elevato livello di tutela della salute e dell’ambiente”. Il provvedimento di Avanti  fa seguito all’ordinanza del sindaco di Palermo che ha rinnovato l’autorizzazione all’Amia per la gestione della quarta vasca di Bellolampo e lo smaltimento dei rifiuti prodotti nel comune di Palermo. Non sono compresi nell’ordinanza di Avanti gli altri tre Ato Palermo 2,5 e 6 che smaltiscono i rifiuti dei comuni di competenza presso le discariche di Castellana e Camporeale. La Provincia è intervenuta con l’ordinanza a seguito dell’indicazione dell’Agenzia regionale dei rifiuti e delle acque che ha verificato la disponibilità dell’impianto di Bellolampo e l’indisponibilità di altri siti.  
“In attesa di un riordino complessivo del settore rifiuti in Sicilia – sottolinea il Presidente Avanti – la Provincia segue con grande attenzione la situazione nel territorio per scongiurare l’esplodere di emergenze. Auspichiamo però al più presto un intervento della Regione affinché la riduzione degli Ato entri a regime e il sistema rifiuti nell’isola sia improntato a criteri di maggiore economicità ed efficienza con il contributo delle Province che in questo campo hanno acquisito negli anni competenze e professionalità”.