Palermo 8 ottobre 2007 – La Provincia sarà al fianco dei comuni, con uomini,mezzi e risorse, per un nuovo coordinamento nella prevenzione degli incendi. E’ la proposta scaturita dalla conferenza dei capigruppo di palazzo Comitini, convocata dal Presidente Maurizio Gambino, che si è tenuta il 5 ottobre presso il Centro Maria Immacolata a Poggio San Francesco alla presenza degli amministratori dei comuni del collegio Partinico-Monreale. Presenti fra gli altri il sindaco di Monreale Toti Gullo, il Presidente del Consiglio comunale di Monreale Piero Capizzi, consiglieri comunali e presidenti di circoscrizione, insieme all’assessore provinciale alla viabilità Filippo Cangemi, e ai consiglieri provinciali del collegio Giovanni Palma (capogruppo Partito democratico),e Antonino Angelo (indipendente). Ha partecipato anche la Regione con il capogruppo di An all’Ars Salvino Caputo.
L’incontro ha fatto seguito alla seduta straordinaria del Consiglio provinciale, il 15 settembre scorso a Collesano, nel corso della quale erano stati già presi impegni precisi attraverso una mozione approvata all’unanimità. “Il nostro obiettivo – ha sottolineato il Presidente Maurizio Gambino – è quello di essere al massimo operativi, nei limiti delle nostre competenze e delle nostre risorse, per aiutare i comuni alle prese con soldi e uomini limitati. Tutto questo nell’ambito del quadro complessivo di coordinamento che naturalmente spetta alla Regione. A dicembre faremo un ulteriore momento di verifica degli obiettivi con i sindaci e così successivamente anche a marzo, in maniera da arrivare preparati alla prossima estate”. Una delle iniziative più significative che la Provincia attiverà, in raccordo con i comuni, si concretizzerà con l’intervento della Polizia provinciale per quanto riguarda il rispetto delle ordinanze sindacali che impongono ai privati proprietari di fondi abbandonati di eseguire azioni di prevenzione e pulitura. Palazzo Comitini assicurerà i lavori di pulizia e diserbamento ai bordi e nelle scarpate della strade provinciali, l’apporto delle tre autobotti, due da 10000 litri e una da 15000 litri, per lo spegnimento degli incendi, mentre sarà definito, di concerto con il Corpo Forestale un regolamento tipo da inviare ai Comuni per i fuochi controllati in agricoltura. Saranno incrementati i presìdi nel territorio (nelle scorse settimane ne è stato inaugurato uno a Piano Battaglia), e il servizio di protezione civile della Provincia sarà potenziato con un sistema di rilevamento satellitare, attraverso il Meteo Sat, che consentirà a monitorare il territorio e a individuare quei focolai che possono rappresentare un vero pericolo per il patrimonio boschivo. La Provincia, inoltre, chiederà alla Regione il rifinanziamento dell’articolo 41 della legge regionale 16 del ’96 che assegna all’ente intermedio i lavori di prevenzione incendi nelle sedi delle strade aperte al pubblico e nei terreni vicini anche di proprietà privata. In prospettiva,come ha assicurato l’assessore Cangemi, sarà potenziato l’organico dei cantonieri con 97 unità, e sarà raddoppiato anche il corpo di polizia provinciale, per il quale proprio in questi giorni la giunta Musotto ha deliberato la nuova struttura. Tutto questo pacchetto di iniziative potrebbe già trovare una fonte di finanziamento con la prossima manovra di assestamento di bilancio che il Consiglio dovrà varare entro il 30 novembre prossimo. “Ci sono 39 milioni di avanzo di amministrazione – ha sottolineato Giovanni Palma capogruppo del Pd – e dovremo utilizzarli a favore della viabilità e di altri interventi per la prevenzione incendi, con particolare attenzione al comprensorio Partinico-Monreale che presenta un territorio molto esteso”.
Gli interventi hanno puntato il dito anche sul sistema della forestazione in Sicilia con i suoi quasi 32 mila forestali. “Bisogna rivedere – ha detto il sindaco di Monreale Toti Gullo – l’intera impalcatura forestale che non è assolutamente adeguata. Oggi con questa situazione gli operai forestali non possono intervenire nei fuochi che provengono da terreni privati, ma soltanto quando sono nei boschi del demanio. E poi c’è un problema di mezzi. Il nostro comune, con un territorio di 55 mila ettari, dispone solo di 6 agenti di polizia municipale. Ben venga dunque l’aiuto della Provincia”. Sulla questione dei forestali e del coordinamento, il deputato regionale Salvino Caputo ha affermato che “l’ordine del giorno firmato negli scorsi giorni all’Ars prevede l’istituzione di un’unica cabina di regia regionale che coordini l’intervento delle sei centrali operative attualmente esistenti, spesso però in sovrapposizione fra di loro”. Ma i danni degli incendi di questa estate (solo a Pioppo sono bruciati 700 ettari di bosco su 900) potrebbero non essere finiti. Incombe infatti sulle zone bruciate il rischio idrogeologico, come ha sottolineato Valentina Volpetto, Presidente del Consiglio circoscrizionale di Pioppo. Su questo punto la Regione, come ha assicurato Salvino Caputo, ha chiesto al Governo la dichiarazione dello stato di calamità.
Nel corso dell’incontro di ieri si sono anche registrati fra gli altri gli interventi del capogruppo di An Salvo Coppolino, del capogruppo di Rifondazione comunista Antonio Marotta, del consigliere di Forza Italia Giuseppe Bono, del consigliere dell’Udc Nino D’Amico.
L’incontro ha fatto seguito alla seduta straordinaria del Consiglio provinciale, il 15 settembre scorso a Collesano, nel corso della quale erano stati già presi impegni precisi attraverso una mozione approvata all’unanimità. “Il nostro obiettivo – ha sottolineato il Presidente Maurizio Gambino – è quello di essere al massimo operativi, nei limiti delle nostre competenze e delle nostre risorse, per aiutare i comuni alle prese con soldi e uomini limitati. Tutto questo nell’ambito del quadro complessivo di coordinamento che naturalmente spetta alla Regione. A dicembre faremo un ulteriore momento di verifica degli obiettivi con i sindaci e così successivamente anche a marzo, in maniera da arrivare preparati alla prossima estate”. Una delle iniziative più significative che la Provincia attiverà, in raccordo con i comuni, si concretizzerà con l’intervento della Polizia provinciale per quanto riguarda il rispetto delle ordinanze sindacali che impongono ai privati proprietari di fondi abbandonati di eseguire azioni di prevenzione e pulitura. Palazzo Comitini assicurerà i lavori di pulizia e diserbamento ai bordi e nelle scarpate della strade provinciali, l’apporto delle tre autobotti, due da 10000 litri e una da 15000 litri, per lo spegnimento degli incendi, mentre sarà definito, di concerto con il Corpo Forestale un regolamento tipo da inviare ai Comuni per i fuochi controllati in agricoltura. Saranno incrementati i presìdi nel territorio (nelle scorse settimane ne è stato inaugurato uno a Piano Battaglia), e il servizio di protezione civile della Provincia sarà potenziato con un sistema di rilevamento satellitare, attraverso il Meteo Sat, che consentirà a monitorare il territorio e a individuare quei focolai che possono rappresentare un vero pericolo per il patrimonio boschivo. La Provincia, inoltre, chiederà alla Regione il rifinanziamento dell’articolo 41 della legge regionale 16 del ’96 che assegna all’ente intermedio i lavori di prevenzione incendi nelle sedi delle strade aperte al pubblico e nei terreni vicini anche di proprietà privata. In prospettiva,come ha assicurato l’assessore Cangemi, sarà potenziato l’organico dei cantonieri con 97 unità, e sarà raddoppiato anche il corpo di polizia provinciale, per il quale proprio in questi giorni la giunta Musotto ha deliberato la nuova struttura. Tutto questo pacchetto di iniziative potrebbe già trovare una fonte di finanziamento con la prossima manovra di assestamento di bilancio che il Consiglio dovrà varare entro il 30 novembre prossimo. “Ci sono 39 milioni di avanzo di amministrazione – ha sottolineato Giovanni Palma capogruppo del Pd – e dovremo utilizzarli a favore della viabilità e di altri interventi per la prevenzione incendi, con particolare attenzione al comprensorio Partinico-Monreale che presenta un territorio molto esteso”.
Gli interventi hanno puntato il dito anche sul sistema della forestazione in Sicilia con i suoi quasi 32 mila forestali. “Bisogna rivedere – ha detto il sindaco di Monreale Toti Gullo – l’intera impalcatura forestale che non è assolutamente adeguata. Oggi con questa situazione gli operai forestali non possono intervenire nei fuochi che provengono da terreni privati, ma soltanto quando sono nei boschi del demanio. E poi c’è un problema di mezzi. Il nostro comune, con un territorio di 55 mila ettari, dispone solo di 6 agenti di polizia municipale. Ben venga dunque l’aiuto della Provincia”. Sulla questione dei forestali e del coordinamento, il deputato regionale Salvino Caputo ha affermato che “l’ordine del giorno firmato negli scorsi giorni all’Ars prevede l’istituzione di un’unica cabina di regia regionale che coordini l’intervento delle sei centrali operative attualmente esistenti, spesso però in sovrapposizione fra di loro”. Ma i danni degli incendi di questa estate (solo a Pioppo sono bruciati 700 ettari di bosco su 900) potrebbero non essere finiti. Incombe infatti sulle zone bruciate il rischio idrogeologico, come ha sottolineato Valentina Volpetto, Presidente del Consiglio circoscrizionale di Pioppo. Su questo punto la Regione, come ha assicurato Salvino Caputo, ha chiesto al Governo la dichiarazione dello stato di calamità.
Nel corso dell’incontro di ieri si sono anche registrati fra gli altri gli interventi del capogruppo di An Salvo Coppolino, del capogruppo di Rifondazione comunista Antonio Marotta, del consigliere di Forza Italia Giuseppe Bono, del consigliere dell’Udc Nino D’Amico.