Prevenzione e repressione degli incendi: in sette minuti rilevato un rogo a Roccamena. La sala operativa della Protezione civile della Provincia in campo per un centinaio di interventi a fianco di Vigili del fuoco e Forestale

Palermo, 27 agosto 2010 – Sette minuti appena per rilevare, via satellite, un’anomalia, allertare il mezzo aereo in azione sul territorio e verificare un principio di incendio. L’allarme nella sala operativa della Protezione civile della Provincia e’ scattato il 25 agosto alle 18.38; alle 18,45 l’aereo antincendio verificava che a Roccamena c’era effettivamente un principio d’incendio; contemporaneamente erano stati gia’ allertati gli uomini del Corpo Forestale, pronti ad intervenire.
E’ solo uno dei tanti interventi realizzati nell’ambito del piano antincendi avviato dalla Provincia e attuato attraverso i dodici presìdi operativi dislocati nel territorio.
Un centinaio gli interventi gia’ realizzati nell’ambito dell’attivita’ di affiancamento dei Vigili del Fuoco e della Forestale, attraverso il supporto allo spegnimento degli incendi e il rincalzo delle scorte d’acqua.
A questa attività da una settimana è stata affiancata una fase sperimentale, di rilevamento in tempo reale attraverso il sistema satellitare. E con questo sistema sono 43 i focolai individuati sul nascere. Oltre a quello di Roccamena, ad esempio, solo per citarne qualcuno, negli ultimi giorni altri incendi pronti a divampare sono stati segnalati dal sistema e poi verificati dai volontari dei presìdi a Gibilmanna, a Camporeale, a San Giuseppe Jato. Qui ad esempio la tempestività dell’intervento ha permesso di scoprire  un singolo albero, in un terreno privato, attaccato dalle fiamme. In alcuni casi il sistema satellitare è stato di ausilio anche in territori extraprovinciali, come ad esempio a Poggioreale in provincia di Trapani.
“Questa fase sperimentale di applicazione del monitoraggio satellitare – sottolinea il presidente della Provincia Giovanni Avanti – sta producendo importanti risultati, in termine di tempi di azione e di precisione dei dati. È questa una conferma della qualità del piano messo a punto, grazie al quale il territorio è costantemente monitorato e gli interventi possono essere rapidi”.
Il piano impiega 24 mezzi (dodici autobotti e dodici autovetture) e oltre cento uomini fra volontari della Protezione civile presenti nei dodici presìdi e nella sala operativa di via san Lorenzo, oltre a funzionari e dirigenti che coordinano le operazioni.
Realizzato in convenzione con il Corpo nazionale del Soccorso Alpino, il Corpo Forestale della Regione Siciliana e Associazioni di volontariato di protezione civile, il piano è completato dal collegamento con il sofisticato sistema satellitare Eumetsat, realizzato già da due anni in convenzione con il Ministero della Difesa e l’Università della Basilicata.
“La capillare presenza sul territorio attraverso i presìdi – sottolinea l’assessore alla Protezione civile, Giovanni Tomasino – è un fondamentale passo avanti non solo sul fronte degli interventi ma anche per quanto riguarda la prevenzione. L’attività dei volontari infatti consente di entrare rapidamente in azione ma funge anche da deterrente nei confronti dei piromani”.
I dodici presìdi sono stati istituiti grazie al recupero e alla riconversione delle ex case cantoniere già di proprietà della Provincia, con un investimento di oltre 300 mila euro, e sono attivi nei territori di San Mauro Castelverde, Cefalù, Scillato, Montemaggiore Belsito-Alia, Bagheria, Piana degli Albanesi, Palermo-Bellolampo, Monreale-Portella della Paglia, Contessa Entellina, Petralia Sottana, Isnello (Piano Zucchi) e Petralia Soprana (Cerasella).