Presentato ai sindaci il piano di sviluppo economico e sociale del territorio

Palermo, 22 novembre 2010  – Una fotografia aggiornata della provincia di Palermo, che mette in luce punti di forza sui quali puntare e difficoltà da superare e che, al contempo, indica le strategie e le azioni per uno sviluppo concreto del territorio.
È il Piano di sviluppo economico e sociale (Pses), presentato a Palazzo Comitini dal presidente della Provincia Giovanni Avanti alla Conferenza dei Sindaci. Presenti all’incontro anche il presidente del Consiglio provinciale, Marcello Tricoli e una rappresentanza di consiglieri e assessori.
Strategie ed azioni ma anche interventi puntuali e opere pubbliche (222 in particolare), previste dal Piano, per le quali sono anche state individuate le misure del Po Fesr (Piano operativo Fondo  Europeo di Sviluppo Regionale) a cui concorrere per il finanziamento.
“La provincia di Palermo – ha sottolineato il Presidente Avanti – racchiude realtà che, sul piano economico e sociale, sono molto differenti fra loro e che hanno seguito percorsi diversi. Lo sviluppo complessivo del territorio non può prescindere da una armonizzazione delle strategie che deve comunque tenere conto delle specificità dei vari comprensori. Attraverso il Pses la Provincia si dota dunque di uno strumento, agile e snello che indica iniziative ritagliate sulle specifiche esigenze dei vari comparti dell’economia e disegnate sulle peculiarità del territorio, azioni mirate che allo stesso tempo conducano allo sviluppo omogeneo dell’intera provincia. Un obiettivo ambizioso che passa attraverso la condivisione con i sindaci e con le forze produttive e sociali”.
L’analisi, sul piano economico, parte dal dato di una provincia fortemente polarizzata sulle attività terziarie, con un peso rilevante della pubblica amministrazione, del commercio tradizionale e delle libere professioni. La dinamica economica è stata, nell’ultimo quindicennio, positiva e sta al passo con le altre realtà siciliane e del Mezzogiorno ma è ancora suscettibile di miglioramenti.
Geograficamente il territorio è caratterizzato dal ruolo preponderante del capoluogo, da un’area fortemente legata ad esso e molto vasta che va da Partinico a Termini Imerese e dalla presenza di quattro aree industriali (Carini, Termini Imerese, Palermo- Brancaccio e Lercara Friddi). Gli spostamenti all’interno di questa area sono frequenti e numerosi. Da un lato si registra un flusso costante verso Palermo dove gli abitanti della provincia si recano per ragioni di lavoro o per usufruire delle attività commerciali; contemporaneamente, si assiste ad una tendenza a stabilire la propria residenza nell’area metropolitana preferita al capoluogo, con un notevole aumento del pendolarismo.
Tutto ciò conduce innanzitutto alla necessità di riequilibrare l’assetto residenziale, per evitare il fenomeno dei Comuni-dormitorio (anche attraverso il decentramento degli uffici pubblici e una diversa dislocazione della grande distribuzione organizzata), e a puntare sulle strutture di trasporto e di mobilità.
L’analisi prosegue suddividendo il territorio in aree omogenee, individuandone per ciascuna punti di forza e di debolezza, opportunità e rischi. Le strategie che ne emergono indicano le direttive su cui innestare le azioni che riguardano il sistema economico in generale e i vari settori presi in esame.
Nei comparti dell’agricoltura e artigianato le iniziative principali riguardano il sostegno ai consorzi e ai gruppi d’acquisto e ai marchi di qualità, la creazione di un’agenzia per la tutela e la  valorizzazione dei prodotti agricoli ed agroalimentari e di un analogo organismo per l’export agroalimentare, il sostegno alle aziende per la partecipazione a fiere ed eventi, la definizione di un apposito brand agroalimentare “Provincia PA”, attività formative e di affiancamento, convenzioni con ordini professionali.
Le azioni previste per l’industria comprendono la promozione di reti logistiche e di trasporto, la partecipazione ai distretti tecnologici, il supporto alla progettazione di alta formazione, il rilancio delle aree industriali, un costante raccordo fra formazione ed imprese, la creazione di un’agenzia  per l’innovazione tecnologica e di incubatori d’impresa.
Nel settore terziario si punta alla partecipazione ai distretti tecnologici, al supporto alle iniziative di alta formazione, agli accordi con l’Università e a un costante raccordo fra formazione ed imprese, alla formazione di un tavolo tecnico con la Regione per ridefinire i parametri della legge regionale sul commercio e di un tavolo di concertazione con Comuni, alla promozione dei brand.
Lo sviluppo del turismo passa attraverso il rinnovo e il potenziamento del sistema dei paesi albergo, la creazione e la promozione (in sinergia con le associazioni di categoria) di circuiti di B&B, casa vacanze e sistemi di ospitalità alternativa, la definizione con i Comuni di percorsi turistici vocazionali (enogastronomici, naturalistici, culturali, ecc), il coordinamento fra associazioni di categorie, scuole ed enti di formazione per la definizione di percorsi didattici mirati, la creazione di un’agenzia di promozione turistica del territorio attraverso cui ottenere un maggiore coordinamento delle iniziative.
Previste anche azioni che riguardano la pubblica amministrazione: da un tavolo di concertazione permanente con la Regione alla interazione con l’UE per i programmi diretti della comunità, dalla promozione e il sostegno agli Sportelli unici per le attività produttive alla conferenza provinciale dello sviluppo locale.
Queste azioni indicate dal Pses rappresentano, insieme agli altri principali strumenti di programmazione quali il Ptp (Piano Territoriale Provinciale) e il Piano Strategico di Area Vasta, la base su cui tornare a confrontarsi con gli enti locali, il partenariato socio-economico, l’Amministrazione regionale, le Province territorialmente più vicine come Agrigento, Caltanissetta, Enna, Trapani e Messina.
In questo percorso l’amministrazione provinciale diventa attore principale, promuovendo alcune linee guida che vanno dal generare opportunità di investimento produttivo (tramite la semplificazione amministrativa; la realizzazione di infrastrutture produttive e sociali, la promozione del territorio, la creazione di circuiti virtuosi fra settori produttivi, la valorizzazione delle produzioni locali, le operazioni di marketing territoriale nazionale ed internazionale) al sostegno agli enti locali, dalla programmazione di operazioni che possono avvalersi direttamente dei fondi comunitari 2007 – 2013 al potenziamento degli uffici preposti allo studio delle opportunità derivanti dalla finanza comunitaria e nazionale,  dal Fund raising allo sviluppo del project financing e di altre fonti finanziarie.
“Il Piano – aggiunge Avanti – non si limita ad enunciare azioni più generiche ma individua anche interventi puntuali, ad esempio 222 opere pubbliche nei settori ritenuti strategici. Fra queste ad esempio il Centro Congressi attraverso cui potenziare la branca del turismo congressuale, e il Polo Logistico, una struttura polivalente a supporto delle attività produttive che permetta al territorio di ritagliarsi un ruolo fondamentale negli scambi internazionali. Solo attraverso una programmazione ragionata gli enti locali e le imprese potranno avvalersi dei fondi della nuova stagione della programmazione europea”.