Palermo – Palazzo Pottino, a Petralia Soprana, diventa sede museale permanente. Il settecentesco edificio di piazza del Popolo, nel comune madonita, patrimonio della Provincia dal 1989, e attualmente sede del Consorzio Universitario della Provincia, apre una nuova pagina della sua storia proprio grazie al Consorzio.
E’ quest’ultimo infatti, che oggi trasferisce nelle austere sale del Palazzo la mostra di abiti e accessori d’epoca della collezione Piraino, ceduta in comodato d’uso alla fondazione ”Arti decorative Raffaello Piraino onlus” ed esposta nei saloni di Palazzo Sant’Elia lo scorso agosto, come evento di punta di ”Provincia in festa 2011”.
L’appuntamento con la nuova ”veste” di Palazzo Pottino – non piu’ solo dimora nobiliare fruibile per pochi, ma avamposto di cultura aperto al territorio – è per il 31 marzo: alle 10.30 sara’ infatti inaugurata la mostra permanente dal titolo ”1861 Ab origine – 150 anni di Provincia attraverso gli abiti dei siciliani”, promossa e organizzata dalla fondazione Arti decorative Raffaello Piraino Onlus, costituita dal Consorzio Universitario della Provincia di Palermo e dallassociazione Ar.De.Co..
Interverranno il presidente della Provincia Giovanni Avanti, il sindaco di Petralia Soprana Antonio Miranti, Giuseppe Frisella e Antonino Ticali, rispettivamente presidente e direttore del Consorzio Universitario.
Grazie allattività del Consorzio e alla sua costante presenza sul territorio commenta il presidente Avanti Palazzo Pottino rinasce con una nuova destinazione duso, che lo trasforma in una luogo aperto alla comunità, allarte e alla cultura, uno spazio vivo dove la storia incrocia la modernità di unofferta formativa allavanguardia.
In allestimento nelle sale del piano nobile del Palazzo, circa 80 pezzi della collezione Piraino, abiti che come muti e fedeli testimoni, raccontano la moda, il costume, la seduzione, dal 1860 al 1950, con unappendice dedicata alla seconda metà del 700 e alla prima metà dell800.
Il percorso espositivo si arricchisce inoltre di una sala allestita con i 30 abiti vintage tutti pezzi firmati degli anni 50, 60 e 70 – donati alla Fondazione da Renata Zanca Pucci di Benisichi, e da altri abiti del patrimonio di Trionfante Antichità, anchessi ceduti alla Fondazione.
E’ quest’ultimo infatti, che oggi trasferisce nelle austere sale del Palazzo la mostra di abiti e accessori d’epoca della collezione Piraino, ceduta in comodato d’uso alla fondazione ”Arti decorative Raffaello Piraino onlus” ed esposta nei saloni di Palazzo Sant’Elia lo scorso agosto, come evento di punta di ”Provincia in festa 2011”.
L’appuntamento con la nuova ”veste” di Palazzo Pottino – non piu’ solo dimora nobiliare fruibile per pochi, ma avamposto di cultura aperto al territorio – è per il 31 marzo: alle 10.30 sara’ infatti inaugurata la mostra permanente dal titolo ”1861 Ab origine – 150 anni di Provincia attraverso gli abiti dei siciliani”, promossa e organizzata dalla fondazione Arti decorative Raffaello Piraino Onlus, costituita dal Consorzio Universitario della Provincia di Palermo e dallassociazione Ar.De.Co..
Interverranno il presidente della Provincia Giovanni Avanti, il sindaco di Petralia Soprana Antonio Miranti, Giuseppe Frisella e Antonino Ticali, rispettivamente presidente e direttore del Consorzio Universitario.
Grazie allattività del Consorzio e alla sua costante presenza sul territorio commenta il presidente Avanti Palazzo Pottino rinasce con una nuova destinazione duso, che lo trasforma in una luogo aperto alla comunità, allarte e alla cultura, uno spazio vivo dove la storia incrocia la modernità di unofferta formativa allavanguardia.
In allestimento nelle sale del piano nobile del Palazzo, circa 80 pezzi della collezione Piraino, abiti che come muti e fedeli testimoni, raccontano la moda, il costume, la seduzione, dal 1860 al 1950, con unappendice dedicata alla seconda metà del 700 e alla prima metà dell800.
Il percorso espositivo si arricchisce inoltre di una sala allestita con i 30 abiti vintage tutti pezzi firmati degli anni 50, 60 e 70 – donati alla Fondazione da Renata Zanca Pucci di Benisichi, e da altri abiti del patrimonio di Trionfante Antichità, anchessi ceduti alla Fondazione.