Costruito nella prima metà dell800 in via Lincoln, fu residenza della famiglia Jung, tre fratelli ebrei giunti da Milano agli inizi del diciannovesimo secolo, per impiantare in città una grande impresa di esportazione di frutta secca, essenze, agrumi e sommacco. I figli di Mario, Guido e Ugo Jung, divennero i maggiori esportatori di agrumi dellisola; Guido, che intanto aveva studiato economia, fu anche ministro della Finanze sotto la dittatura fascista.
La residenza di via Lincoln, situata lungo l’antico stradone di Alcalà, faceva parte di quella cortina edilizia che, a partire dalle fine del 700, aveva occupato larea di risulta dell’antico fossato della città, e si era assiepata a ridosso dei bastioni e delle mura cittadine ormai in disuso. Il Palazzo risponde nello stile e nella visione architettonica dello spazio alle esigenze imprenditoriali della nuova classe capitalista, alla quale si doveva il risveglio del commercio e della finanza siciliana. In anni ben più recenti è stato adibito a sede dell’Istituto Alberghiero di Stato. Al di là del prospetto a tre ordini, con un portale con balcone decorato da colonne in pietra, si apre la corte da cui si domina il suggestivo giardino, restituito dalla Provincia alla fruizione del pubblico palermitano per eventi di spettacolo e cultura.
Gli interventi di restauro finanziati dall’Amministrazione di Palazzo Comitini, per un importo complessivo di 4 miliardi 800 milioni, si sono rivolti soprattutto al consolidamento della struttura oltre che all’abbellimento dei locali interni e ai necessari adeguamenti alle nuove normative. I lavori, ultimati nel 2000, hanno interessato una superficie totale di circa 6 mila metri quadri, suddivisi tra piano terra, primo e secondo piano, più una serie di ammezzati e naturalmente il bellissimo giardino. Sono stati consolidati i solai lignei, risanata la parte ricostruita in cemento armato dopo i bombardamenti dell’ultima guerra, predisposti gli impianti antincendio, la termoclimatizzazione e gli impianti elettrici per adeguarli alle norme Cei; sono state demolite alcune costruzioni realizzate all’interno del palazzo in tempi successivi. Inoltre, sono stati restaurati i prospetti esterni, quelli interni e le chiostrine. E ancora, si è provveduto ad una nuova fornitura di infissi, è stata consolidata la volta affrescata e i controsoffitti. Un altro lotto di lavori, che interesseranno prevalentemente il piano nobile, è già stato finanziato per un importo di 700mila euro.
Un oasi di verde nel cuore della vecchia Palermo. Sono bastati due mesi di lavori per riportare al suo originario splendore il giardino di Palazzo Jung, ridotto, dopo anni di oblio, ad una giungla di arbusti, sterpaglia, detriti e rifiuti. Nel parco, sul quale sono intervenuti quasi esclusivamente lavoratori socialmente utili, con un budget minimo rispetto al valore del bene, convivono oggi piante esotiche e piante mediterranee, in un suggestivo gioco di luci e ombre che creano unatmosfera molto particolare. Il disegno irregolare e sinuoso dei viottoli, la ricca collezione di piante rare, tra cui il Coccolus Laurifolius e il maestoso Ficus Macrophylla, oltre alla palme e alle dracene. L’intervento di recupero è iniziato con una metodica pulizia dei parterre delle aiuole e dei percorsi; è stato quindi avviato un programma di interventi sulle alberature, attraverso leggere potature dei rami secchi e delle foglie basali. In seguito si è passati al ridisegno delle bordure delle aiuole, nel rispetto del loro tracciato originario, al rifacimento dei sentieri e al restauro conservativo del tetto e degli esterni dell’alloggio del custode, attraverso la messa in sicurezza della copertura, il ripristino degli intonaci esterni, mediante scialbatura, e la tinteggiatura dei prospetti.