Omaggio a Guido Colli: Palazzo Sant’Elia ospita l’Antologica del pittore palermitano scomparso dieci anni fa

Palermo, aprile 2010 – A dieci anni dalla morte e a diciotto dall’ultima personale, nel ’92, Palermo ritrova l’arte di Guido Colli nell’antologica promossa dalla Provincia Regionale e allestita nelle sale dell’ex Cavallerizza di Palazzo S.Elia (via Maqueda, 81, Palermo).
La mostra, dal titolo ”Elementi. Opere 1971-1992”, si apre il 23 aprile, alle 18.30:  ad inaugurarla, il presidente della Provincia, Giovanni Avanti, il curatore Nicolo’ D’Alessandro, le figlie dell’artista, Marthia e Manuela, che hanno collaborato all’allestimento e chisto l’intervento dell’Amministrazione per riannodare i fili di un omagio doveroso e restituire alla città memoria di un artista ancora oggi attualissimo.
In esposizione 36 opere, tutti olii su tela, organizzate in un percorso espositivo tematico e cronologico, che abbraccia 20 anni di vita, di carriera e di passioni: le filosofie orientali, il mare, gli elementi naturali, fonte di ispirazione principale del pittore palermitano, esponente dell’arte informale e dell’astrattismo siciliano, declinati nel realismo espressionista.     
”Nel ’87 – ricorda il presidente Avanti – Palazzo Comitini dedicò a Guido Colli una ricca antologica, presentata da Giorgio Celli. Poi, dopo gli anni del lutto e sulla scorta di una dolorosa assenza, la famiglia ha scelto il silenzio, una sorta di esilio volontario dalla ribalta culturale che non doveva e non poteva proseguire oltre. Oggi, in una sede espositiva di gran prestigio, la pittura di Colli rivive con la sua forza espressiva, il vigore stilistico, la coerenza formale, in un viaggio che è anche un tributo necessario ad un personaggio di grande spessore umano e creativo e alla preziosa eredità che ci ha lasciato”.
Due i filoni della mostra – quello storico (dal ’71 all’89) e quello più recente (dal ’90 al ’92) – che si articolano a loro volta in quattro sezioni: “L’uomo e il mare”, che comprende le opere realizzate nel ’71 e ’72; “Frammenti vegetali”, che raccoglie la produzione del ’75-’85 e comprende anche il ciclo “Radici” (’76-’78); “Oro filosofale” (’90-’92) e, dello stesso periodo, “Dioniso, le acque, i vulcani”; in mostra anche due inediti: “Namastè”, che anticipa il ciclo pittorico della seconda metà dei ’90, e “Rose is a rose is a rose”, dedicato alla moglie Luisa.
L’humus umido e pastoso della terra, i movimenti e le increspature dell’acqua, le sfumature dell’aria, i ‘vapori’ dorati del fuoco, i ‘segreti’ dei minerali, non sono solo manifestazioni empiriche ma ‘sensazioni’, stati d’animo.
“Colli – spiega D’Alessandro, che del pittore è stato collega, amico di una vita e ‘vicino’ di atelier, in via De Spuches – dipinge gli elementi, racconta la sua percezione con lo strumento che gli è più congeniale, il colore. Attraverso quest’ultimo il suo stile riesce ad essere ancora oggi modernissimo, a costituire un paradigma per tutti gli artisti che vogliono indagare la natura, che, come Colli, vogliono studiare il cielo e  la terra e andare oltre. La sua lezione è un invito a riflettere, a creare senza fretta. Ogni pennellata, ogni velatura è frutto di calma, meditazione, di lunghe attese con la sigaretta in bocca”. Nel catalogo testi di D’Alessandro, Marthia e Manuela Colli.

L’esposizione resterà aperta fino al 30 maggio. Ingresso gratuito, dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 16:30 alle 19:30; la domenica, solo dalle 10 alle 13. Chiusura il lunedì. Per informazioni, 091-6123832; 091-6628923/8450/8290; www.provincia.palermo.it

nella foto: “L’uomo e il mare”, in mostra nelle sale dell’ex Cavallerizza di Palazzo Sant’Elia

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