NUOVI RESTAURI NELLA CHIESA DELLE CROCI DI PALERMO. LA PROVINCIA RECUPERERA’ IL PROSPETTO PRINCIPALE

Palermo, 18 ottobre 2007 – Sette mesi fa la riapertura della chiesa, con gli affreschi di Giuseppe Enea e Francesco Padovano di nuovo splendenti nei colori e nelle forme vivide, grazie ai restauri promossi dalla Provincia e finanziati dal precedente Governo nazionale nell’ambito dei fondi stanziati dopo il terremoto del settembre 2002.
Oggi un nuovo intervento dell’amministrazione guidata dal presidente Musotto – nominato da palazzo Chigi commissario straordinario per l’emergenza sisma – per risanare la chiesa S.Maria del Monserrato, conosciuta dai palermitani come chiesa delle Croci.
Dopo l’opera di restauro condotta all’interno, l’obiettivo sarà il recupero della facciata esterna della chiesa, costruita sul finire del ‘600 all’interno della cinquecentesca villa del duca di Bivona don Pietro di Luna, elegante residenza di ispirazione palladiana e quartier generale per la gestione del fondo agricolo della famiglia.
“Dopo aver accolto e dato seguito all’appello del parroco Gioacchino Gammino, per il recupero degli interni – spiega  Musotto – apriamo adesso un secondo cantiere per completare il restauro dell’edificio. Un nuovo impegno per il rilancio del nostro patrimonio storico e monumentale, che va ad affiancare gli interventi già terminati o in corso d’opera in altri siti della città e del territorio: ultimo, in ordine di tempo, l’avvio della seconda tranche di lavori nella chiesa delle Anime Sante di Bagheria”.
Il costo dei lavori è di 326.367 euro e la durata prevista è di quattro mesi (durante i quali l’edificio continuerà ad essere fruibile ed aperto ai fedeli). Il 20 novembre si terrà la gara per l’affidamento dell’appalto.
Il progetto è stato redatto dall’ingegnere direttore dei lavori Paolo Mattina, della Soprintendenza provinciale ai Beni monumentali, con il coordinamento dell’Unità di progetto di palazzo Comitini per l’emergenza sisma, guidata da Salvatore Currao.
Gli interventi si concentreranno sul prospetto principale, in via delle Croci, là dove si affaccia il portico a tre campate che testimonia l’antico impianto dell’edificio.
La facciata si presenta notevolmente danneggiata, non solo per le scosse del terremoto, ma anche per gli innesti e le trasformazioni apportati in concomitanza con la trasformazione dell’edificio da residenza privata in luogo di culto.
Nel dettaglio, dunque, i lavori mireranno a consolidare la struttura, con la demolizione dei corpi architettonici aggiunti, nocivi per il suo equilibrio statico; saranno abbattuti i muri laterali che fino ad oggi hanno nascosto la facciata preesistente della villa; verranno riconfigurati gli ampi e suggestivi finestroni, utilizzando calchi in silicone o copie in vetroresina e ridimensionando, là dove necessario, le aperture posticce del piano mezzanino; verranno ripulite le superfici e rifiniti gli intonaci.
Sarà sostanzialmente un restauro conservativo ma al tempo stesso permetterà di riscoprire l’assetto originario dell’edificio – per troppo tempo occultato – con i suoi decori, gli elementi in pietra, l’eleganza classica delle architetture palladiane.