Nasce il coordinamento delle Polizie provinciali siciliane – L’impegno del presidente dell’Urps, Avanti per accelerare la legge di riordino del settore

Palermo – Più personale, piu’ risorse, un maggiore coordinamento con un numero verde unico e una centrale operativa regionale, criteri di selezione su base nazionale, potenziamento dell’organico, e soprattutto stessi diritti e stesse prerogative della Polizia municipale. Sono queste, in sintesi, le richieste avanzate dai comandanti delle Polizie provinciali siciliane, riuniti nell’incontro convocato dal presidente dell’Unione regionale Province siciliane (Urps) e presidente della Provincia Regionale di Palermo, Giovanni Avanti; al suo fianco, Patrizio Lodato, assessore alla Polizia Provinciale di Palazzo Comitini, e il comandante della Polizia provinciale di Palermo, Giuseppe La Manno.
”La costituzione di questo coordinamento ci consente di mettere sullo stesso tavolo i problemi dei corpi di polizia delle varie province, di confrontarne le esperienze e di farsi carico dei problemi fino ad oggi irrisolti con un confronto diretto con la Regione – ha affermato il presidente della Provincia e presidente dell’Urps Giovanni Avanti -. Attiveremo un meccanismo che porti alla rivalutazione del ruolo della polizia provinciale che, negli anni, si è affermata sempre più nell’ambito della tutela ambientale, diventando punto di riferimento autorevole e responsabile delle altre forze di polizia presenti nei vari territori”.
In particolare al primo posto, c’è una rivendicazione normativa: nell’86 la legge-quadro 65 regolamentava la polizia municipale, introducendo, con l’articolo 12, la possibilità per gli altri enti locali di svolgere funzioni di polizia locale; quattro anni dopo, la legge regionale 17 riprendeva e integrava la normativa nazionale, ma “dandone un’interpretazione incompleta – commenta l’assessore Lodato – che oggi, con il puntuale interessamento dell’Urps si vorrebbe superare, anche sulla scia del dibattito in corso alla I Commissione dell’Ars, che va proprio in questa direzione”.
Di fatto la Polizia provinciale svolge le stesse mansioni della Polizia stradale, amministrativa, giudiziaria, ma non può usufruire delle stesse indennità; senza contare che neanche una minima parte delle sanzioni amministrative comminate per i reati ambientali (ad esempio le discariche abusive scoperte dagli agenti sul territorio provinciale) resta nelle casse della Polizia provinciale per investimenti interni, ma transita interamente nelle casse della Regione. 
 
nella foto: il presidente dell’Urps e della Provincia, Giovanni Avanti (al centro) con l’assessore Patrizio Lodato e i comandanti delle Polizie provinciali siciliane