NASCE ESCO ENERGIA, LA SOCIETA’ CONSORTILE PER L’IMPIEGO E LO SVILUPPO DELLE FONTI RINNOVABILI

Palermo 8 maggio 2009–  Il Consiglio provinciale affronta un tour de force con una seduta fiume di quasi dieci ore e a tarda notte approva lo Statuto di “Esco Energy”, la società consortile aperta a tutti i Comuni del territorio con un capitale sociale iniziale di 50 mila euro che dovrà operare secondo i criteri di economicità nella gestione dell’energia per la valorizzazione delle risorse energetiche alternative e rinnovabili. Ma potrà anche ottenere i cospicui finanziamenti da parte della Unione europea per svolgere l’attività nel settore.
Ventuno i voti favorevoli per appello nominale all’atto deliberativo da parte della maggioranza di centro destra, 8 quelli contrari di Pd, Rifondazione comunista, Idv e “Sinistra è Libertà”.
“ Con la costituzione di questa società – ha sottolineato il Presidente Giovanni Avanti che ha seguito i lavori d’aula – la Provincia di Palermo risulta la prima Amministrazione del Sud Italia ad avviare una iniziativa del genere che consente di entrare a pieno titolo nel mercato dell’energia da fonti rinnovabili con notevoli vantaggi economici per il nostro territorio”.
Soddisfazione anche da parte del Presidente del Consiglio Marcello Tricoli secondo il quale “Esco Energy” rappresenta “ un valido strumento a beneficio delle municipalità più piccole che nell’ambito della società consortile saranno più tutelate”.  
L’assemblea di Palazzo Belvedere ha esaminato una ottantina di emendamenti, per la maggior parte presentati dai consiglieri di opposizione che ne hanno avuti approvati dall’aula 15 (12 di Rifondazione comunista, 3 del Pd), mentre una decina sono risultati quelli della maggioranza ( a firma dei capigruppo del Pdl Enzo Lo Meo e dell’Udc Luigi Vallone e della Prima Commissione consiliare ) che hanno ottenuto il via libera dall’assemblea. Lo Statuto, dopo le modifiche, risulta così composto da 24 articoli in cui, tra l’altro, viene specificato che la società avrà una durata trentennale, (dopo l’emendamento di Rifondazione comunista che ha ridotto di 20 anni la data del 2050), la sede della società sarà nei locali della Provincia, così come previsto da un emendamento della Prima Commissione che ottiene anche l’equiparazione dei compensi dei consiglieri di amministrazione con quello dei consiglieri provinciali. Pià spazio all’evidenza pubblica per i servizi della società e per i nuovi soci a prevalente capitale pubblico con le modifiche apportate dal Pd, mentre con un intero nuovo articolo sul personale della società, proposto da Antonio Marotta (Rif. Comunista) e condiviso da tutti i capigruppo, si privilegiano i soggetti provenienti o distaccati da Provincia, Comuni o altri Enti soci. “ L’ulteriore personale che la società riterrà di dovere acquisire – ha aggiunto il consigliere Marotta – verrà selezionato e assunto secondo la normativa che regola il settore della Pubblica Amministrazione. Mi auguro che questa Esco possa funzionare in un comparto tanto delicato dell’energia, a differenza delle passate società partecipate con la Provincia che non hanno avuto molta fortuna”. Negativo comunque il suo giudizio complessivo sull’atto deliberativo, come quello  delle altre forze di opposizione, nonostante le modifiche apportate. “ Si chiude un “calvario” che ha penalizzato per oltre due mesi l’attività del Consiglio – ha detto il capogruppo del Pd Gaetano Lapunzina – per discutere di una società che non serviva  alla Provincia. Le competenze sono infatti sovrapposte a quelle di altre società e la Esco Energy non risulta in linea con il Piano energetico regionale. Abbiamo limitato i danni con i nostri emendamenti ma restano le perplissità di fondo”.
Anche Silvio Moncada del Pd ritiene Esco Energy “ uno strumento che non è ideale per lo sviluppo delle energie rinnovabili perché in contrasto con Piano regionale dell’energia che prevede la costituzione di un’agenzia provinciale. I nostri emendamenti, votati per la maggior parte all’unanimità dal Consiglio, hanno cambiato radicalmente l’impianto della delibera evitando la costituzione di uno dei soliti carrozzoni clientelari con danni per la collettività”. Sulla stessa linea la compagna di partito Teresa Piccione.
Da Italia dei Valori, con Giuisy Scafidi e Luisa La Colla, critiche alla società e un appello rivolto al Presidente del Consiglio “per evitare di discutere altri atti, come ad esempio quello dello Statuto della Fondazione S. Elia, prima dello svolgimento delle elezioni, con la possibilità di creare inutili  aspettative  nella cittadinanza”.  
A favore della società si sono espressi Enzo Lo Meo capogruppo Pdl, “ Esco Energy non dovrà dare occupazione ma attrarre risorse per il territorio”; Luigi Vallone capogruppo Udc e Antonio Rini vice capogruppo An-Pdl che si sarebbero aspettati “almeno l’astensione da parte delle opposizioni dopo tutte le modifiche da loro apportate” e Francesco Miceli capogruppo Mpa secondo il quaele “la società consortile  è uno strumento snello e dinamico che potrà fornire occasioni di sviluppo per il territorio”. 
Il Consiglio ha così continuato i lavori d’aula questa mattina con l’approvazione di tre debiti fuori bilancio per complessivi 440 mila euro.
Il Presidente Tricoli ha riconvocato l’assemblea giovedi prossimo alle ore 15.