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Palermo, 10 agosto 2010 – 1960, 1970, 1980, 1990, 2000: cinque anni, cinque avvii di decennio che hanno segnato una stagione, dato il ‘mood’ di un’epoca, lanciato mode, artisti, idee. Sono i ”Fab Five”, cinque ”anni favolosi”, per il costume, la politica, la societa’, il gusto, le tendenze. Sono i protagonisti della mostra ”Fab Five – Vintage e design” – 4000 pezzi in 1200 metri quadrati di superficie espositiva – in allestimento nei saloni del terzo piano di Palazzo Sant’Elia fino al 12 settembre.
La Festa della Provincia propone un nuovo appuntamento con la memoria, che e’ anche un curioso viaggio nella fantasia dei creativi che hanno fatto grande il ‘made in Italy’ e forgiato con il loro talento rivoluzionario veri e propri oggetti-icone del nostro tempo. La mostra, curata da Ninni Arcuri con la collaborazione di Alessandra Cerrito e il contributo di appassionati, collezionisti e addetti ai lavori – fra i quali ”Stylo”, Santi Cina’ e Giuseppe Napoli – non segue un percorso a temi ne’ cronologico: l’intenzione, piuttosto, e’ di invitare il pubblico in un grande bazar, un suk di cose e ricordi – la maggior parte dei quali provenienti dalle collezioni dello stesso Arcuri – volutamente senza ordine di tempo, ma proprio per questo così simile alle soffitte di tante case italiane, dove i reperti del passato sedimentano luno accanto allaltro e si avviano silenziosi verso la consacrazione dellevergreen.
La mostra commenta il presidente della Provincia, Giovanni Avanti è un omaggio al culto della memoria, al gusto della raccolta, che è anche uno stile di vita, la celebrazione di un legame importante con ciò che siamo stati, determinante per definire anche ciò che siamo. Lesposizione documenta un percorso di genio e inventiva che ancora sorprende ed emoziona. E la forza del passato, che continua a dare spunti e immagini per il presente, che continua a suggerire i contorni di una creatività senza tempo.
Cè il juke box con le etichette originali, la pompa di benzina Harley Davidson, il semaforo originale che presidiava un incrocio di San Francisco; la sedia del barbiere, linstallazione Vespa Teresa, che si dondola in una bucolica altalena bianca ispirata agli alberi di una surreale foresta, linstallazione psichedelica di 11 televisori tutti del 60, dal Brionvega al Rex al Magnadyne, grandi, piccoli, piccolissimi. Ci sono la ghiacciaia della Coca Cola made in Usa, le scatole in cartone dei panettoni Alemagna, Motta, Colussi e persino il palermitano Dagnino e la coloratissima serie di telefoni Ericofon Cobra della Eriksson (e altri 40 modelli degli anni successivi); una nutrita rappresentanza di Polaroid e altre macchine fotografiche del 60, 70, 80, e 90 (fra cui la mitologica Diana, ispirata alle Lomo prodotte nellEuropa dellEst), un ampio campionario di macchine da scrivere (fra cui la Lettera 32), gli orologi Swatch inventati da Nicolas Hayek e ancora oggi ambitissimi. Cè langolo del viaggiatore, con una batteria di valigie di ogni tipo, e langolo del cinema con il manifesto autentico de La dolce vita di Fellini e altre locandine di pellicole leggendarie.
Cè la stanza dedicata ad Armando Testa, il geniale pubblicitario scomparso nel 92, con 14 pannelli realizzati assemblando foto, immagini, testi, articoli di giornale originali a testimonianza della sua straordinaria carriera. Tra i pezzi più pregiati, gli oggetti di design, di ieri e di oggi: il mobile divisorio/libreria Carlton della serie Memphis, disegnato nell80 da Ettore Sottsass e realizzato in laminato di plastica, i tavolini a forma di cilindro firmati Kartell e i pezzi firmati Citterio e Castiglioni, la candida poltrona di carta Essential e il modello Nemo di Fabio Novembre, che riproduce le fattezze di un volto dai lineamenti classici e si ispira alle sculture di Igor Mitoraj, la spassosissima lampada Cobra by Elio Martinelli, che si snoda come le spire di un serpente. E ancora, saranno esposti: lappendiabiti Shangai di Jonathan De Pass, Donato DUrbino e Paolo Lo Mazzi, prodotto da Zanotta; il radiofonografo RR 126 Brionvega disegnato da Castiglioni; la poltrona Sacco di Gatti, Paolini, Teodoro; la libreria Mac Gee di Philip Stark; le sedute Tato Tatone Tatino, ideate da Denis Santachiara; la seduta Frame, disegnata da Alberto Meda; la sedia Spaghetti di Giandomenico Belotti.
Ma Vintage & design non è solo una sterminata vetrina di oggetti, è anche un galleria di racconti: ogni anno della favolosa cinquina è rievocato con una grafica accattivante in grandi tazebao: quanto guadagnava un operaio, quale disco era in vetta alle classifiche nel 70, quanto costava un caffè, chi era il volto più amato della tv. Numeri, nomi, curiosità, note a margine che hanno il gusto del quotidiano, declinato in unaffettuosa, ma efficacissima sociologia da tinello. Unaltra serie di pannelli illustrati, in tutto 60, ripercorrono i grandi eventi della storia, italiana e non: sono le pagine degli Anni ribelli, con i fatti e i personaggi epocali della seconda metà del secolo: da Kennedy a Che Guevara. Unampia sezione è dedicata al processo contro il boia nazista Adolf Eichman, fuggito in Argentina ma catturato e consegnato a Israele.
La mostra può essere visitata gratuitamente fino al 12 settembre. Orari di apertura al pubblico: martedì, mercoledì, giovedì e domenica, dalle 18 alle 21; venerdì e sabato, dalle 18 alle 24; chiusura il lunedì
nella foto: un’immagine dell’allestimento, nei saloni del terzo piano di Palazzo Sant’Elia
Tutte le informazioni su Provincia in festa sono disponibili sul portale della Provincia regionale di Palermo provincia.palermo.it e sul nuovo sito provinciainfesta.it.
Ufficio relazioni con il pubblico della Provincia: Palazzo SantElia 81, Palermo: 091-6628921/8450.