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Palermo, 18 giugno 2009 Non solo il recupero dellopera, per riportare alla luce le pitture tardo settecentesche che raffigurano le tappe dolenti della Via Crucis. Ma anche uno studio filologico sul contesto storico e artistico e sulle finalità stilistiche che hanno originato le figure del Calvario. Si svilupperà in queste due direzioni il restauro delle tavole di ardesia dipinte ad olio con le scene della Via Crucis ed esposte nella seicentesca chiesa Madre S. Giovanni Battista di Misilmeri.
I lavori, finanziati dalla Provincia con un costo di 90mila euro, sono stati aggiudicati allimpresa palermitana Keramos, di Francesco Bertolino.
Lapertura ufficiale del cantiere con il Presidente della Provincia, Giovanni Avanti, lassessore provinciale ai Beni culturali, Giuseppe Faraone, i tecnici dellamministrazione, il sindaco di Misilmeri Salvatore Badami, il dirigente del settore Beni culturali della Provincia, Maurizio Rotolo, la progettista e direttrice dei lavori Rosi Di Liberto.
Gli interventi si protrarranno per 4 mesi, ma la prima fase circa 40 giorni – sarà dedicata esclusivamente allanalisi dellopera attraverso una serie di indagini preliminari che prevedono la documentazione fotografica, rilievi e restituzione grafica dellimpianto pittorico e del degrado dellopera, ricerche storico-archivistiche, esami chimico-fisici di laboratorio e test di pulitura condotti in loco.
Un nuovo impegno della Provincia per recuperare il patrimonio monumentale del territorio – commenta il presidente Giovanni Avanti – Come già avvenuto in altri comuni, luoghi e opere simbolo della storia e dellarte ritrovano il loro splendore e tornano alla cittadinanza. E il segno che la Provincia assolve ad un ruolo di sostegno concreto alle comunità locali, superando i limiti dellattività ordinaria e promuovendo una politica culturale di ampio respiro.
Allo stato attuale la Matrice di Misilmeri si presenta gravemente danneggiata dalle infiltrazioni di umidità, che superano i 2 metri di altezza dal pavimento.
E proprio lacqua è stata la principale nemica delle pitture, eseguite da un artista ignoto probabilmente appartenuto alla scuola di Vito DAnna.
In particolare, su un collettivo di 14 tavolette, la VI stazione è andata pressoché distrutta, altre 3 rischiano di diventare irrecuperabili, tutte sono comunque in pericolo. Per bloccare il pericoloso fenomeno della risalita dellumidità, in chiesa saranno collocate apparecchiature non invasive per la deumidificazione elettrofisica delle murature.
Lintervento spiega lassessore provinciale ai Beni culturali, Giuseppe Faraone è indispensabile per salvare uno degli esempi più interessanti di artigianato artistico di alto livello, presenti nel nostro territorio. Il recupero dellopera costituirà senzaltro una risorsa importante per la comunità di Misilmeri, la conferma che anche in un piccolo centro possono essere custoditi tesori darte e di cultura di grande pregio, e che anche un piccolo centro può entrare di diritto nei circuiti turistici più affascinanti della provincia.
A sostenere i lavori con particolare impegno è stato Piero DAì, ex consigliere provinciale e componente della commissione Cultura, che è intervenuto per sensibilizzare lamministrazione provinciale ad un intervento di recupero non più procrastinabile. A seguire il cantiere, passo dopo passo, con i tecnici e le maestranze ci saranno anche tre studenti della facoltà di Architettura di Palermo Maria Concetta Panno, Stefania Scaduto, Luigi Melendez – impegnati in uno stage.
Maggiori indicazioni sulla tecnica di esecuzione e la natura dei fenomeni di degrado puntualizzano i tecnici – saranno fornite grazie alle indagini conoscitive, necessarie anche ad accertare la reale estensione dei dipinti e la loro collocazione originaria. I supporti, di forma ovale, infatti, appaiono irregolari, disomogenei tra loro per forma e dimensione, con evidenti tagli alle composizioni. Gli esiti delle indagini degli specialisti consentiranno di precisare i passaggi cruciali del restauro e di affinare i metodi dellintervento.
Progettista e direttore dei lavori, Rosa Di Liberto, della direzione Beni Culturali della Provincia, guidata da Maurizio Rotolo; responsabile unico del procedimento, Luigi Guzzo. Ilaria Guccione, dellUniversità di Palermo, ha curato linquadramento artistico dellopera.
nella foto, da sinistra: l’ex consigliere provinciale Piero D’Aì, primo sostenitore dell’intervento di restauro; il presidente della Provincia, Giovanni Avanti; il sindaco di Misilmeri, Totò Badami; il direttore dei Beni culturali, Maurizio Rotolo; la progettista e direttrice dei lavori, Rosi Di Liberto