Michele Catti, protagonista dell’800 siciliano. A palazzo S.Elia una mostra dedicata all’artista palermitano

 
 
 
 
Palermo maggio  2013 – A quasi 100 anni dalla scomparsa di Michele Catti (1855-1914), la Fondazione Sant’Elia, con il patrocinio della Provincia Regionale di Palermo e del Consorzio Universitario della provincia di Palermo, in collaborazione con la de Arte Service e Management, rendono un doveroso omaggio a questo illustre artista con la mostra “Michele Catti 1855-1914” allestita nella sua città, nel piano nobile di palazzo S.Elia.  La mostra sarà inaugurata sabato 8 giugno alle 18,30 dal Presidente della Fondazione S.Elia Giovanni Avanti e dal Soprintendente Antonino Ticali e sarà visitabile fino al 25 agosto. Curatore dell’evento è Maria Antonietta Spadaro che, oltre a presentare al pubblico un corposo numero di opere (circa 130, provenienti in massima parte da collezioni private, ma anche da istituzioni quali la Gam di Palermo, la Fondazione Sicilia, l’Ars, Banca Nuova e il Circolo Artistico), propone una lettura a 360 gradi della vita e dell’esperienza artistica di Catti.  Insieme a Francesco Lojacono ed Antonino Leto – nota triade dei maggiori pittori paesaggisti dell’Ottocento siciliano – Catti ha contribuito a creare nella nostra isola quel magico felice momento culturale, tra il XIX e il XX secolo, che ha visto operare in altri campi G. B. Filippo ed Ernesto Basile, Giuseppe Damiani Almeyda, Mario Rutelli, Antonio Ugo, Vincenzo Ragusa, e molti altri artisti non meno significativi i quali, partendo da esperienze accademiche tra neoclassicismo e romanticismo, hanno espresso il senso della modernità insito nell’impressionismo e nel linguaggio modernista.
In tale contesto di accesi fermenti artistici locali, vivificati da contatti con altre realtà ben più vivaci della Sicilia – pensiamo a Napoli, Roma, Firenze e alla stessa Parigi – Michele Catti occupa una posizione anomala, per il suo sentire intriso di struggente malinconia che giunge a divenire angoscia del vivere. La sua pittura, da modi vagamente macchiaioli, attraversando l’impressionismo, sfiora il postimpressionismo crepuscolare; egli, unico artista bohémièn a Palermo, interpreta la sua città in modo singolare, regalandoci visioni autunnali dei suoi moderni viali alberati, rendendocela più simile alle capitali nordiche che a città mediterranee. Anche i suoi  paesaggi siciliani, agresti o marini, spesso vestono la luce dei mesi autunnali e invernali, rendendo atmosfere plumbee molto diverse dalla solarità isolana, così ben interpretata da un artista come Lojacono. I tanti aspetti che si ritrovano nell’opera di Catti, testimoniati anche dalle molte opere inedite presenti in mostra, ne fanno un artista complesso, che praticava anche la fotografia con interessanti esiti. Catti è scomparso a 59 anni, povero e malato; in mostra è allestita anche una sezione è dedicata ai seguaci, il figlio Aurelio, l’unico dei quattro che intraprese la via della pittura, ed Erminio Kremp, suo caro amico, suggestionato dall’inconfondibile stile cattiano. Il catalogo è a cura di Maria Antonietta Spadaro; è previsto anche un breve video sulla figura di Michele Catti. 
 
COMUNICATO STAMPA DEL 29.08.2013
             
La mostra è prorogata fino al giovedi 29 agosto 2013 . Orari di visita dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.30.
Ingresso € 5,00 intero; € 4,00 ridotto  – ragazzi fino a 12 anni gratuito
Fondazione Sant’Elia, tel. 0916628289 – Via Maqueda, 81 – 90133 Palermo
Per informazioni:
fondazionesantelia@gmail.com