Le “emozioni” di Beppe Madaudo in mostra a palazzo S.Elia

 
  Lo spazio espositivo di palazzo S.Elia ospita da venerdì 28 settembre la mostra No Comment del pittore palermitano Beppe Madaudo, patrocinata dalla Provincia nell’ambito della quindicesima edizione di Provincia in Festa.  La mostra, che sarà visitabile fino al 28 ottobre.  sarà inaugurata alle 19,30 dal Presidente della Provincia Giovanni Avanti alla presenza dell’artista.
No Comment propone un’ampia rassegna dei 40 anni di attività del pittore palermitano che torna ad esporre nella sua città dopo i suoi primi esordi artistici. Circa 150 opere realizzate con la tecnica dell’olio su tavola di legno, che, utilizzando il legno come base di partenza e particolari resine, diventano ora bassorilievo ora scultura a tuttotondo o bronzo, ma sempre e comunque intrise di colore, colore che è immancabilmente alla base di qualunque espressione artistica dell’autore.
Il titolo della mostra muove dall’esigenza di dare spazio alla forza delle immagini.  L’artista, mettendo a disposizione gli archetipi della sua produzione, compresi alcuni elementi che attendono al suo privato come ad esempio il suo letto, vuole svelarci il lato più segreto ed intimo del suo lavoro, un omaggio alla sua città, reso con la più grande umiltà ma anche con l’impegno e la determinazione più grande. 
Con No Comment l’artista vuole che le immagini, la materia, il colore, siano i soli testimoni di un percorso, dove la parola è bandita per dare spazio, soltanto, all’emozione che così può scaturire libera e incontaminata, da ciascuno di noi.
 
La mostra sarà visitabile fino al 28 ottobre dal martedì al sabato dalle 9,30 alle 13 e dalle 16 alle 19,30. Domenica dalle 9,30 alle 13, lunedì chiusura. Ingresso libero.
 
 
Note biografiche
Beppe Madaudo nasce a Palermo nel 1950, nel 1973 si diploma in scenografia all’Accademia di belle arti di Roma, nello stesso anno vince il concorso di Paese Sera “Un Fumetto Italiano”, tre anni dopo, con il suo libro “Watanka” edito da Garzanti, vince lo Yellow Kid d’oro come miglior disegnatore italiano, da allora in poi la sua attività di illustratore non conosce soste.  Illustra settimanalmente L’Espresso, disegna un film per la Rai,  “La Rivoluzione d’Ottobre”, e alcune sigle televisive tra cui quella per il documentario a puntate “Italia Bella Mostrati Gentile” realizzata con la tecnica dell’incisione all’acquatinta. Illustra tutte le copertine della collana Folk della Fonit Cetra, mentre dà alle stampe il suo secondo libro: “Casanova” edito da Carecas e subito dopo altri due editi da Garzanti: “Napoleone Intervista a Sant’Elena” e “Sandokan”.  Nella seconda metà degli anni 70 arriva in libreria il “Casanova” edito da Franco Maria Ricci, un monumentale librone rilegato in seta nera, interamente realizzato con la tecnica dell’ incisione all’acquaforte, con note critiche di Achille Bonito Oliva e Piero Chiara.
Per la Mondadori illustra “Il Libro Dei Re” e “il Decamerone” ma anche scrive e disegna i “Quadri di Divina Commedia” edito dalla Rizzoli. Il suo “Satyricon” fa la  prima comparsa sul settimanale “Corto Maltese”, voluto da Oreste del Buono per le edizioni Rizzoli, che mette insieme, oltre a Madaudo, Hugo Pratt, Guido Crepax, Milo Manara e Cinzia Leone. Tra tanto lavoro, uno in particolare lo impegna, per oltre tre anni, in maniera appassionata, un omaggio alla sua terra di Sicilia: “La Porta Del Sole”, circa trecento illustrazioni realizzate a metà degli anni ‘80 per la Novecento e Il Giornale di Sicilia.  Ha realizzato mostra personali ed antologiche a Conegliano Veneto, Milano, Roma, Lecce,  Takayama (Giappone), New York, Will (Svizzera), Palermo, Amburgo, Arles,  Nimes, Parigi, Madrid, Vienna.
Oggi le sue opere di grafica, scultura, pittura sono conservate in collezioni pubbliche e private.  La Virtual Art Gallery, Great 20th Artists, inserisce le opere di Madaudo in una sala del museo dedicato a 87 tra i nomi più significativi dell’arte del 20° secolo di tutto il mondo.