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Palermo, 10 ottobre 2008 Linaugurazione del giardino della memoria in un luogo dove la mafia ha commesso una delle sue numerose atrocità è un segnale di grande importanza da parte dello Stato. Ma ancora più importante è lannuncio del ministro dellinterno, Roberto Maroni, dellimminente varo delle nuove norme che consentono lutilizzo effettivo dei beni confiscati alla mafia. In questo senso la Provincia ha da tempo dichiarato la sua disponibilità e ha sottolineato più volte la necessità di norme che consentano agli Enti Locali di utilizzare questi beni mettendoli nuovamente a disposizione dei cittadini.
Lo ha dichiarato il Presidente della Provincia, Giovanni Avanti che è intervenuto alla cerimonia di inaugurazione del Giardino della memoria di San Giuseppe Jato, insieme al presidente del Consiglio Provinciale, Marcello Tricoli, al vicepresidente della giunta e assessore alla Sicurezza e ai beni confiscati alla mafia, Piero Alongi e allassessore ai rapporti con il Parlamento nazionale, Carola Vincenti.
Sullutilizzo dei beni confiscati ha aggiunto Alongi si gioca unimportante battaglia non solo simbolica ma concreta e di natura economica. Si tratta da un lato di sottrarre ricchezza ai clan e dallaltro restituire immobili, imprese, attività commerciali confiscate alleconomia reale del nostro territorio.
Dedicare il giardino a tutti i bambini uccisi dalla mafia ha aggiunto il presidente Tricoli è anche un modo per educare le nuove generazioni alla cultura della legalità e della lotta alla mafia, unoperazione di vitale importanza per sconfiggere definitivamente il fenomeno mafioso.
Sullutilizzo dei beni confiscati ha aggiunto Alongi si gioca unimportante battaglia non solo simbolica ma concreta e di natura economica. Si tratta da un lato di sottrarre ricchezza ai clan e dallaltro restituire immobili, imprese, attività commerciali confiscate alleconomia reale del nostro territorio.
Dedicare il giardino a tutti i bambini uccisi dalla mafia ha aggiunto il presidente Tricoli è anche un modo per educare le nuove generazioni alla cultura della legalità e della lotta alla mafia, unoperazione di vitale importanza per sconfiggere definitivamente il fenomeno mafioso.
nella foto, al centro, i ministri Roberto Maroni e Angelino Alfano; a destra la madre del piccolo Giuseppe Di Matteo, Franca Castellese e il direttore generale di “Sviluppo Italia”, Lucio Guarino; sulla sinistra, il presidente della Provincia, Giovanni Avanti