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Il Consiglio provinciale di Palermo dice No ad una Italia senza Province. A conclusione della seduta straordinaria aperta convocata dal Presidente Marcello Tricoli in contemporanea con tutte le assemblee provinciali presenti sul territorio nazionale, l’aula ha detto sì a maggioranza al documento dellUpi (Unione Province dItalia). Hanno votato a favore Pdl, Pid, Mpa, Pd, Forza del Sud, i gruppi misti di maggioranza e opposizione. Contro il documento si sono espressi i rappresentanti dellUdc ( Randazzo, Polizzi, Galbo) e dellItalia dei Valori (Giusy Scafidi e Luisa La Colla) in linea con la posizione nazionale dei due partiti, mentre si è astenuto il consigliere di Iniziativa popolare Giuseppe Mortillaro.
Nellordine del giorno si sottolinea che con labolizione degli Enti sovracomunali ci sarebbero meno garanzie democratiche, verrebbero garantite meno opportunità a chi è più debole, diminuirebbe lidentità locale fatta di storia e cultura, le Istituzioni si allontanerebbero dai cittadini. Il Consiglio così chiede iniziative parlamentari a garanzia dellesistenza delle Province, alle organizzazioni sindacali di mobilitarsi contro labolizione, alle forze economico sociali di garantire il rilancio degli investimenti per lo sviluppo, ai cittadini, associazioni e gruppi di volontariato di opporsi allo svuotamento delle Province.
La proposta di abolizione delle Province ha sottolineato il Presidente della Provincia regionale di Palermo e dellUnione regionale delle Province siciliane Giovanni Avanti è unoperazione strumentale, ipocrita e demagogica che punta ad individuare nelle Province il capro espiatorio degli sprechi e del debito pubblico con un passaggio, come quello del decreto Monti, assolutamente incostituzionale, considerato che le Province fanno parte dellassetto istituzionale dello Stato così come riconosciuto dalla nostra Costituzione. Bisogna puntare su una razionalizzazione complessiva dellassetto e delle competenze degli enti locali che tenga conto della situazione attuale del paese e non faccia venire meno quel livello di governo intermedio dellarea vasta che è fondamentale per un corretto sviluppo del territorio.
Secondo il Presidente del Consiglio provinciale Marcello Tricoli : a subire le drammatiche conseguenze delleliminazione delle Province sarebbe tutto il tessuto imprenditoriale locale che verrebbe privato, da subito, da una fonte di reddito con evidenti ripercussioni sui livelli di disoccupazione locale e dellintero sistema economico. Andremmo incontro ha aggiunto Tricoli – ad un pericoloso accentramento di poteri, una deriva che ricorda tempi bui e che punta a demolire quel prezioso percorso di crescita delle autonomie locali che nacque con la Costituzione e che negli anni 80 e 90 con le leggi di riforma, con lelezione diretta, vide una sua precisa attuazione.
Nel corso del dibattito sono intervenuti i capigruppo Vincenzo Di Trapani (Pdl), Santi Bellomare (Pid), Gaetano Lapunzina (Pd), Giusi Scafidi (Italia dei Valori), il vice Presidente vicario del Consiglio provinciale Vincenzo Briganò (Mpa), il consigliere e vice Presidente dellUrps Antonino Angelo, Antonio Marotta (Rifondazione comunista), Antonino Celesia (Sel), il Presidente della Commissione cultura Giacomo Balsano, i consiglieri Giovanni Salerno (Mpa), Giuliano Cortina (gruppo misto), Antonello Tubiolo (Pd) vice Presidente del Consiglio provinciale.
A sostenere limportanza del ruolo dellente intermedio hanno preso la parola anche numerosi sindaci del territorio provinciale, giuristi, il Dirigente dellUfficio scolastico provinciale Rosario Leone.
Nellordine del giorno si sottolinea che con labolizione degli Enti sovracomunali ci sarebbero meno garanzie democratiche, verrebbero garantite meno opportunità a chi è più debole, diminuirebbe lidentità locale fatta di storia e cultura, le Istituzioni si allontanerebbero dai cittadini. Il Consiglio così chiede iniziative parlamentari a garanzia dellesistenza delle Province, alle organizzazioni sindacali di mobilitarsi contro labolizione, alle forze economico sociali di garantire il rilancio degli investimenti per lo sviluppo, ai cittadini, associazioni e gruppi di volontariato di opporsi allo svuotamento delle Province.
La proposta di abolizione delle Province ha sottolineato il Presidente della Provincia regionale di Palermo e dellUnione regionale delle Province siciliane Giovanni Avanti è unoperazione strumentale, ipocrita e demagogica che punta ad individuare nelle Province il capro espiatorio degli sprechi e del debito pubblico con un passaggio, come quello del decreto Monti, assolutamente incostituzionale, considerato che le Province fanno parte dellassetto istituzionale dello Stato così come riconosciuto dalla nostra Costituzione. Bisogna puntare su una razionalizzazione complessiva dellassetto e delle competenze degli enti locali che tenga conto della situazione attuale del paese e non faccia venire meno quel livello di governo intermedio dellarea vasta che è fondamentale per un corretto sviluppo del territorio.
Secondo il Presidente del Consiglio provinciale Marcello Tricoli : a subire le drammatiche conseguenze delleliminazione delle Province sarebbe tutto il tessuto imprenditoriale locale che verrebbe privato, da subito, da una fonte di reddito con evidenti ripercussioni sui livelli di disoccupazione locale e dellintero sistema economico. Andremmo incontro ha aggiunto Tricoli – ad un pericoloso accentramento di poteri, una deriva che ricorda tempi bui e che punta a demolire quel prezioso percorso di crescita delle autonomie locali che nacque con la Costituzione e che negli anni 80 e 90 con le leggi di riforma, con lelezione diretta, vide una sua precisa attuazione.
Nel corso del dibattito sono intervenuti i capigruppo Vincenzo Di Trapani (Pdl), Santi Bellomare (Pid), Gaetano Lapunzina (Pd), Giusi Scafidi (Italia dei Valori), il vice Presidente vicario del Consiglio provinciale Vincenzo Briganò (Mpa), il consigliere e vice Presidente dellUrps Antonino Angelo, Antonio Marotta (Rifondazione comunista), Antonino Celesia (Sel), il Presidente della Commissione cultura Giacomo Balsano, i consiglieri Giovanni Salerno (Mpa), Giuliano Cortina (gruppo misto), Antonello Tubiolo (Pd) vice Presidente del Consiglio provinciale.
A sostenere limportanza del ruolo dellente intermedio hanno preso la parola anche numerosi sindaci del territorio provinciale, giuristi, il Dirigente dellUfficio scolastico provinciale Rosario Leone.