Palermo 26 settembre 2009 – Via libera del Consiglio provinciale alla commissione di indagine sulla vicenda Ibs Forex. L’assemblea di palazzo Comitini ha costituito nell’ultima seduta l’organismo speciale che dovrà fare luce sul caso della società finanziaria di Como alla quale la Provincia fra il 2006 e il 2008 aveva affidato a titolo di investimento la somma di 29 milioni e mezzo di euro. La commissione si insedierà lunedì 28 settembre alle 11 e dovrà concludere i propri lavori entro 60 giorni. La commissione è composta da sette consiglieri, uno per ciascun gruppo presente in Consiglio, e la Presidenza sarà assegnata allopposizione.
La commissione è composta dai consiglieri Giacomo Balsano (Pdl), Giuseppe Gennuso (Udc), Vincenzo Di Trapani (An-Pdl), Fabio Ferranti (Mpa), Antonio Marotta (gruppo misto), Luisa La Colla (Italia dei Valori), Silvio Moncada (Partito democratico).
Proprio la nomina del componente del Partito democratico è stata oggetto di accese discussioni e polemiche. In apertura infatti il capogruppo del Pd Gaetano Lapunzina ha proposto che la commissione avesse una composizione paritaria, cioè con un uguale numero di consiglieri di maggioranza e di opposizione. La delibera prevedeva invece una composizione proporzionale fra maggioranza e opposizione con 9 componenti, sei per il centrodestra e tre per il centrosinistra. La maggioranza nel respingere la proposta di Lapunzina, presentava, attraverso il capogruppo del Pdl Vincenzo Lo Meo, un emendamento che invece stabiliva in sette membri la composizione della commissione, uno per ogni gruppo. A sostegno della proposta di Lo Meo anche gli interventi dei consiglieri Vincenzo Di Trapani (An-Pdl), Francesco Miceli (capogruppo Mpa), Giovanni Salerno ed Enzo Briganò entrambi dellMpa. Tutti gli esponenti della maggioranza ribadivano la volontà di accertare fino in fondo le responsabilità della vicenda, senza cadere in speculazioni politiche. Per lopposizione, oltre a Lapunzina, sono intervenuti Antonio Marotta (gruppo misto-Rifondazione Comunista) e le consigliere di Italia dei Valori Giusi Scafidi (capogruppo) e Luisa La Colla. Marotta ha definito prioritaria la costituzione della commissione e non ha condiviso la posizione del Pd, ritenendo la presenza di un componente per ciascun gruppo funzionale agli obiettivi della commissione stessa. Anche Italia dei Valori ribadiva lopportunità di costituire senza indugi la commissione e che, la proposta di un componente per gruppo e la presidenza allopposizione, garantiva comunque un ruolo alla minoranza.
Lapunzina annunciava invece, mantenendo ferma la proposta di commissione paritaria assunta da tutto il gruppo, la non adesione del Pd alla commissione. Decisione dalla quale si dissociava Silvio Moncada, che, pur avendo condiviso la proposta originaria di una commissione paritaria, riteneva comunque opportuna la presenza del gruppo nella commissione e manifestava la propria disponibilità a farne parte, qualora il capogruppo fosse rimasto fermo nella propria posizione. Lemendamento Lo Meo, che conteneva la presenza di Moncada, veniva quindi messo ai voti dal Presidente Tricoli e veniva approvato con 29 voti favorevoli e 5 contrari da parte dei consiglieri del Pd Lapunzina,Carollo,Di Pisa, Calamia e Zuccaro. Lapunzina dichiarava quindi che, in mancanza di una designazione ufficiale del gruppo, Moncada non poteva essere considerato come rappresentante del Pd nella commissione.
La votazione finale della delibera, per appello nominale e senza i consiglieri del Pd usciti dallaula per protesta, ad eccezione di Moncada, registrava 27 voti favorevoli e nessuno contrario, ed ufficializzava la costituzione della commissione.
In conclusione dei lavori il vice Presidente della Provincia Pietro Alongi sottolineava lopportunità che i rappresentanti politici del Consiglio, attraverso la commissione, entrino nel merito della vicenda, fermo restando il percorso di accertamento delle responsabilità condotto dalla Magistratura ordinaria e contabile.
La commissione è composta dai consiglieri Giacomo Balsano (Pdl), Giuseppe Gennuso (Udc), Vincenzo Di Trapani (An-Pdl), Fabio Ferranti (Mpa), Antonio Marotta (gruppo misto), Luisa La Colla (Italia dei Valori), Silvio Moncada (Partito democratico).
Proprio la nomina del componente del Partito democratico è stata oggetto di accese discussioni e polemiche. In apertura infatti il capogruppo del Pd Gaetano Lapunzina ha proposto che la commissione avesse una composizione paritaria, cioè con un uguale numero di consiglieri di maggioranza e di opposizione. La delibera prevedeva invece una composizione proporzionale fra maggioranza e opposizione con 9 componenti, sei per il centrodestra e tre per il centrosinistra. La maggioranza nel respingere la proposta di Lapunzina, presentava, attraverso il capogruppo del Pdl Vincenzo Lo Meo, un emendamento che invece stabiliva in sette membri la composizione della commissione, uno per ogni gruppo. A sostegno della proposta di Lo Meo anche gli interventi dei consiglieri Vincenzo Di Trapani (An-Pdl), Francesco Miceli (capogruppo Mpa), Giovanni Salerno ed Enzo Briganò entrambi dellMpa. Tutti gli esponenti della maggioranza ribadivano la volontà di accertare fino in fondo le responsabilità della vicenda, senza cadere in speculazioni politiche. Per lopposizione, oltre a Lapunzina, sono intervenuti Antonio Marotta (gruppo misto-Rifondazione Comunista) e le consigliere di Italia dei Valori Giusi Scafidi (capogruppo) e Luisa La Colla. Marotta ha definito prioritaria la costituzione della commissione e non ha condiviso la posizione del Pd, ritenendo la presenza di un componente per ciascun gruppo funzionale agli obiettivi della commissione stessa. Anche Italia dei Valori ribadiva lopportunità di costituire senza indugi la commissione e che, la proposta di un componente per gruppo e la presidenza allopposizione, garantiva comunque un ruolo alla minoranza.
Lapunzina annunciava invece, mantenendo ferma la proposta di commissione paritaria assunta da tutto il gruppo, la non adesione del Pd alla commissione. Decisione dalla quale si dissociava Silvio Moncada, che, pur avendo condiviso la proposta originaria di una commissione paritaria, riteneva comunque opportuna la presenza del gruppo nella commissione e manifestava la propria disponibilità a farne parte, qualora il capogruppo fosse rimasto fermo nella propria posizione. Lemendamento Lo Meo, che conteneva la presenza di Moncada, veniva quindi messo ai voti dal Presidente Tricoli e veniva approvato con 29 voti favorevoli e 5 contrari da parte dei consiglieri del Pd Lapunzina,Carollo,Di Pisa, Calamia e Zuccaro. Lapunzina dichiarava quindi che, in mancanza di una designazione ufficiale del gruppo, Moncada non poteva essere considerato come rappresentante del Pd nella commissione.
La votazione finale della delibera, per appello nominale e senza i consiglieri del Pd usciti dallaula per protesta, ad eccezione di Moncada, registrava 27 voti favorevoli e nessuno contrario, ed ufficializzava la costituzione della commissione.
In conclusione dei lavori il vice Presidente della Provincia Pietro Alongi sottolineava lopportunità che i rappresentanti politici del Consiglio, attraverso la commissione, entrino nel merito della vicenda, fermo restando il percorso di accertamento delle responsabilità condotto dalla Magistratura ordinaria e contabile.