I ROSANERO NELLE SCUOLE: INCONTRO ALL’ISTITUTO COMPRENSIVO “PORPORA” DI CEFALU’ CON MORGANELLA E KJAER

Palermo, 14 maggio 2009 – Dare sempre il massimo per la squadra, tenere il gruppo sempre affiatato in campo, in allenamento e anche nei momenti di relax, affrontare i momenti difficili nella convinzione che possono far maturare e migliorare. Questo il segreto di una squadra e di un giocatore vincenti, secondo i due giovani difensori Simon Kjaer e Michel Morganella, protagonisti del sesto appuntamento per il ciclo di incontri dei giocatori del Palermo con gli alunni delle scuole. La manifestazione, che rientra nell’accordo firmato dal presidente della Provincia, Giovanni Avanti e dal patron dell’U.s. Città di Palermo, Maurizio Zamparini, si è svolta a Cefalù all’Istituto Comprensivo “Porpora”.
A rappresentare l’Amministrazione di Palazzo Comitini, il presidente della Provincia, Giovanni Avanti e l’assessore allo Sport, Michele Nasca; per l’assemblea di Sala Riccobono, il consigliere Giuliano Cortina.
“Voi giovani vivete un momento fondamentale della vita – ha sottolineato  Avanti – nel quale state acquisendo la maggior parte dei valori, della cultura e delle esperienze che vi faranno diventare adulti e guideranno le vostre scelte. Per questo la  testimonianza dei giocatori del Palermo e il vivere direttamente i sani valori dello sport, praticandolo, può essere di enorme importanza. Lo sport insegna la pazienza, il sacrificio, la capacità di non arrendersi, il rispetto per il prossimo, il rifiuto della violenza e della prevaricazione in favore di un sano spirito di competizione. Per questo il nostro Ente è impegnato fortemente in questo ciclo di incontri e in molte altre iniziative che riguardano anche i provini per i ragazzi con la squadra del Palermo, la promozione di tutte le discipline sportive ma anche il potenziamento degli impianti presenti in provincia”.
“Incontrando voi studenti – ha aggiunto Nasca – invito sempre a praticare lo sport. Non solo il calcio e non solo sognando di diventare campione. L’attività sportiva guida verso una vita sana, verso comportamenti positivi, diventa una vera scuola di vita. Ciò che imparerete dallo sport, dai compagni di squadra, dagli allenatori, vi sarà utile in ogni momento della vita, negli studi, nel lavoro, nella vita di relazione. E soprattutto lo sport vi insegnerà ad avere tenacia e cercare sempre di superare le difficoltà. Anche gli errori di qualche vostro idolo, come il caso che purtroppo ha coinvolto Moris Carrozzieri, vi può insegnare molto. Non solo che l’uso di sostanze stupefacenti e del dopimg è stupido e dannoso, ma anche che quando si commette uno sbaglio è giusto ammetterlo, accettare le conseguenze di ciò che si è fatto e poi cercare di ricominciare imparando da questo errore”.
Dopo i saluti del Sindaco di Cefalù, Giuseppe Guercio, del vicepresidente provinciale del Coni, Eros Lodato, e del presidente provinciale Figc, Stefano Saitta, sono iniziate le domande dei giovani studenti.
La prima su quali valori i due calciatori considerano più importanti per chi gioca a calcio: “Soprattutto bisogna sempre dare il massimo di sè stessi, non risparmiarsi per raggiungere i propri obbiettivi – ha spiegato Morganella – e in misura ancora maggiore bisogna dare il massimo alla squadra. Quando tutti i giocatori danno il massimo e fra loro c’è vero affiatamento una squadra diventa sul serio imbattibile”.
“Per vincere – ha aggiunto Kjaer – è fondamentale saper collaborare l’uno con l’altro. Per questo è necessario affiatamento e anche amicizia e lealtà fra compagni non solo durante le partite ma in allenamento e nei momenti trascorsi insieme fuori dal campo. E poi il segreto resta sempre quello di divertirsi giocando insieme”.
Dopo la spiegazione sul singolare tatuaggio sull’avambraccio di Kjaer che ritrae l’ultima cena di Leonardo: “mia madre è cattolica e mi ha mostrato il dipinto, a me è piaciuto molto”, si è parlato delle star del calcio nella vita privata: “Siamo persone normali, come voi, come tutti – ha affermato Morganella – certo fortunati a fare questo lavoro. Ma per il resto abbiamo gli stessi desideri, gli stessi modi di divertirci degli altri. E’ normale che anche nella vita privata sappiamo di dovere essere maturi e responsabili anche nei confronti della società e dei tifosi”.
Come si affronta il cambio di squadra e certe volte di nazione? Si lasciano amici, affetti, ci si dispiace: “E’ un momento sempre difficile – ha spiegato Kjaer – perché è come cambiare improvvisamente famiglia. Ma è importante concentrarsi sul lavoro, affrontare la nuova situazione pensando che solo cambiando si cresce e si migliora. Si affrontano i distacchi da compagni e amici credendo nella possibilità di andare avanti nella carriera”.
Ma il mondo del calcio è “pulito” o “corrotto”?
“Io non ho fino ad ora vissuto personalmente niente di brutto – ha risposto Morganella – certo come nel resto della vita anche nel calcio non ci sono solo buoni ma io voglio essere pulito, voglio vivere il mio lavoro in modo sano e onesto, penso a questo e a giocare al massimo della mie possibilità. Certo spero sempre che lo sport rimanga legato ai suoi sani valori”.
E il segreto più importante per diventare campioni? “Divertirsi giocando – ripetono i due giovani rosanero – e soprattutto credere in sé stessi, avere grande fiducia e ottimismo. Insieme a quel pizzico di fortuna che c’è quando riesci ad arrivare in alto”.

nella foto: da sinistra: l’assessore provinciale allo Sport, Michele Nasca; Michel Morganella; il presidente della Provincia, Giovanni  Avanti; Simon Kjaer; il sindaco di Cefalù, Giuseppe Guercio