Palermo, 21 aprile 2009 – Un nuovo percorso di partecipazione sociale, di assistenza socio-educativa, di consapevolezza delle loro potenzialità. Trenta soggetti ex detenuti tossicodipendenti o alcoldipendenti o portatori di malattie causate da alcol o droga, che hanno beneficiato dellindulto, hanno ripreso un nuovo cammino nella società. Tutto questo grazie al progetto “Intra”, finanziato dal Ministero delle Politiche sociali, che si conclude il 28 aprile dopo un anno di lavoro, con la Provincia regionale di Palermo come ente capofila. Uniniziativa, coordinata dallassessorato provinciale alle Politiche sociali, che ha avuto come soggetti attuatori la società cooperativa Fenice, la cooperativa sociale Azzurra, lassociazione Progetto Giovani, la società cooperativa Co.gi.p.s., con lapporto del Dipartimento Dipendenze Patologiche dellAusl 6 di Palermo. I risultati finali sono stati illustrati a palazzo Comitini nel corso di una conferenza stampa dal Presidente della Provincia Giovanni Avanti, dallassessore provinciale alle politiche sociali Domenico Porretta, dal direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche dellAusl 6 di Palermo Alfonso Accursio e dai responsabili delle associazioni che hanno realizzato il progetto.
A Palermo hanno beneficiato dellindulto circa 500 detenuti con problemi di tossicodipendenza, alcoldipendenza e portatori di malattie correlate, 350 provenienti dal carcere Pagliarelli e 150 dallUcciardone.
Per il progetto Intra sono stati selezionati dai Sert (Servizi territoriali per le tossicodipendenze) 30 di questi soggetti, fra i 20 e i 50 anni, quasi tutti maschi, che, oltre a ricevere una borsa di partecipazione di 1200 euro a testa, hanno intrapreso un percorso di recupero psico-sociale e reinserimento sociale presso i tre sportelli territoriali a bassa soglia (Drop-in, Prova, Centro Punto Focale) gestiti dalle quattro associazioni attuatrici del progetto.
E stato realizzato un circuito di presa in carico del singolo individuo, con laffiancamento di un tutor, che ha puntato su diversi trattamenti di carattere medico, psicologico, di consulenza giuridica e di orientamento al lavoro, più un programma di attività sportive e ricreative, cineforum, laboratori manuali e creativi, laboratorio fotografico, visite guidate in città.
Un percorso individualizzato, elaborato con il soggetto interessato, ma con diversi momenti di gruppo. I lavori realizzati dai 30 ex detenuti saranno presentati il prossimo 28 aprile presso il Centro direzionale della Provincia di via San Lorenzo nel corso della manifestazione finale del progetto. Sarà allestita una mostra fotografica, una mostra di manufatti di decoupage e terracotta, una mostra di lavori di taglio e cucito, e sarà presentato un dvd del progetto.
Il progetto Intra ha affermato il Presidente Avanti è intervenuto in un campo, quello del post indulto, che presentava varie situazioni di criticità, con lesigenza quindi di avviare azioni efficaci e tempestive di intervento integrato per favorire il reinserimento sociale dei soggetti coinvolti. Il metodo seguito e i risultati ottenuti attestano che Intra ha rappresentato un ottimo modello di collaborazione fra pubblico e privato, a conferma che in questo settore, ma non solo in questo, la strategia da seguire non può prescindere da questo connubio.
Il progetto si chiude sottolinea lassessore Porretta – ma per 30 persone si apre invece un nuovo orizzonte, grazie ad un livello di attività e di servizi di grande professionalità ed efficienza. Abbiamo dato una risposta importante in termini di cambiamento di vita ad una fascia di soggetti che ora può guardare avanti per un definitivo inserimento sociale. Il progetto ha seguito una metodologia complessa, ampia e per molti versi innovativa che oltre alle ricadute positive sullindividuo, ha registrato effetti indiretti sulla società in termini di salute pubblica, di impatto sociale e di ordine pubblico.
Il progetto nel suo complesso ha mirato infatti non solo a sostenere gli ex detenuti nel loro percorso di trattamento e a ridurre il loro stato di emarginazione, di degrado e di esclusione sociale, ma anche a contenere la diffusione delle patologie legate allabuso di stupefacenti e di alcol, alla diminuzione della mortalità per overdose e Aids, al contenimento dei costi sociali della tossicodipendenza. Tre le aree di intervento, attività relazionali, consulenza informazione – orientamento, attività di accompagnamento. A queste azioni si è affiancata unattività finalizzata alla famiglia sul tema della genitorialità, del recupero di livelli relazionali accettabili e sulla mediazione familiare.
Il progetto Intra ha visto impegnati 4 psicologi, 1 educatore, 2 medici specialisti, 3 avvocati, 4 consulenti-tutor, 4 assistenti sociali, un sociologo, un responsabile della valutazione, un progettista, oltre a personale amministrativo e di segreteria.