CRISI ALITALIA: IL PRESIDENTE AVANTI ALLA CONFERENZA STAMPA DELLA COMMISSIONE REGIONALE ATTIVITA’ PRODUTTIVE: “ANCORA OGGI REGISTRIAMO IL SILENZIO DELLA POLITICA NAZIONALE E SICILIANA”

Palermo, 6 dicembre 2008 – Il presidente della Provincia regionale di Palermo, Giovanni Avanti, intervenuto all’incontro con la stampa organizzato dal presidente della Commissione regionale Attività produttive, Salvino Caputo, commenta l’attuale grave situazione dell’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo, ribadendo la presa di posizione assunta all’unanimità dalla conferenza dei sindaci della provincia di Palermo, tenutasi proprio all’aeroporto a metà novembre, e che ha portato ad una ulteriore sensibilizzazione del territorio sul declassamento in atto dello scalo palermitano in seguito alla crisi Alitalia. “L’assenza di risposte e di chiare indicazioni da parte della compagnia Cai – osserva Avanti – sulle reali prospettive occupazionali e sul numero dei collegamenti da e per Palermo, non fa che rafforzare le nostre preoccupazioni in merito alle sorti di tutto il territorio della Sicilia occidentale che non potrebbe che subire una forte penalizzazione sull’economia e sullo sviluppo in seguito al depotenziamento di un servizio indispensabile per l’intera comunità. Il silenzio della politica regionale e nazionale e dei vertici di Cai sui numeri e sugli investimenti che interessano l’aeroporto di Punta Raisi, ancora oggi, sono un segnale negativo inequivocabile nei confronti del quale sia il governo regionale sia quello nazionale devono in tempi brevi chiedere delucidazioni. La Provincia Regionale di Palermo ha coinvolto in questo appello la deputazione nazionale affinché vengano fugati gli inevitabili rischi di un declassamento dell’aeroporto di Palermo se si procederà con i tagli al personale già annunciati ma non ancora ufficializzati e con la forte riduzione del numero dei collegamenti. L’aeroporto Falcone-Borsellino, lo ricordiamo a coloro che fingono di dimenticarlo, è lo scalo del capoluogo siciliano e punto di riferimento ineliminabile per l’economia e la crescita di tutta una parte della Sicilia. Al governo nazionale chiediamo garanzie per il nostro territorio e per il nostro futuro anche e soprattutto perché il piano di salvataggio della compagnia di bandiera – che abbiamo salutato con soddisfazione – è stato possibile raggiungerlo tramite l’impiego di risorse pubbliche e dev’essere dimostrato con i fatti e non più solo a parole che non esistono territori di serie A e territori di serie B, né può essere usata a sostegno della penalizzazione dello scalo aereo di Palermo la mancanza di un livello adeguato di infrastrutture e servizi di cui la provincia e il territorio ha urgente bisogno e che sono condizione essenziale per lo sviluppo produttivo e sociale. Siamo favorevoli ad un potenziamento dello scalo aeroportuale di Catania solo se questo non significherà il declassamento di quello palermitano e, a questo proposito, sarebbe bene che Raffaele Lombardo, presidente di tutta la regione Sicilia e di tutti i siciliani, facesse sentire la sua voce, sia sul tema del rilancio dell’aeroporto di Palermo sia su quello degli investimenti per le infrastrutture”.