Consiglio provinciale – Avanti in aula sull’Ato idrico: ”La tariffa unica garantira’ omegeneita’ di trattamento fino a 9mila euro di reddito annuo e 200 metri cubi di consumo”. Sintetizzato l’iter che ha portato al costo attuale, ridotto del 20% rispetto alla proposta originaria

Palermo 13 aprile 2010 – ”L’Autorità d’Ambito dell’Ato Idrico Palermo 1 continuera’ a svolgere il ruolo di soggetto regolatore dell’ente gestore, Acque Potabili Siciliane,  cosi’ come e’ stato demandato dalla Conferenza dei Sindaci, per un servizio idrico integrato efficace ed efficiente, nell’esclusivo interesse del territorio. Restiamo convinti che ci sono altre soluzioni all’aumento della tariffa dell’acqua per ripianare la difficile situazione economico finanziaria di Aps. Siamo pertanto fiduciosi sull’esito della domanda di arbitrato che e’ stata proposta da Acque Potabili Siciliane per superare le attuali incertezze”. Il Presidente della Provincia di Palermo Giovanni Avanti, che è anche al vertice dell’Ato 1, ha relazionato in Consiglio sul percorso seguito come garante del servizio idrico integrato per assicurare un uguale livello di qualita’ e medesima quantita’ di investimenti in tutti i comuni della provincia. ”La tariffa unica alla quale si arriverà in modo graduale al settimo anno di gestione – ha detto il Presidente Avanti – potrà garantire una omogeneità di trattamento in tutto il territorio prevedendo anche tariffe più vantaggiose per le fasce più deboli della popolazione con reddito fino a 9 mila euro l’anno e per un consumo fino a 200 metri cubi”. Avanti ha quindi ricordato tutte le fasi che hanno accompagnato l’attività,  per arrivare all’attuale tariffa di 1,30 euro con una riduzione di circa il 20% rispetto alla proposta originaria, che è stata caratterizzata da numerose riunioni con sindaci, rappresentanti sindacali, associazioni di consumatori.
Preoccupazioni per l’esito dell’arbitrato è stata invece manifestata dal capogruppo del Pd Gaetano Lapunzina con “la possibilità che l’eventuale aumento della tariffa possa danneggiare i cittadini”. Lapunzina ha espresso perplessità anche “ per la qualità del servizio offerto da Aps con gli investimenti che ancora sono fermi”.
Da parte di Antonio Marotta (Rifondazione comunista) è stato lanciato l’appello “per un inversione del servizio idrico verso la gestione pubblica come avviene ormai in molte parti d’Italia, con un ruolo primario della Provincia insieme ai comuni e all’Amap”. Marotta ha poi sottolineato come le perdite di acqua nella rete vanno ricondotte anche a un problema di riaggiornamento dei sistemi di controllo e dei contatori.
Anche per Bartolo Di Salvo (Udc) “bisognerebbe obbligare Aps a migliorare i servizi di erogazione dell’acqua sul territorio. Resto però nella convinzione – ha concluso – di proseguire con la gestione privata che potrebbe offrire un servizio  efficace ed efficiente”.
Il Consiglio tornerà a riunirsi il 27 aprile con una seduta dedicata all’attività ispettiva.