Consiglio provinciale: approvato lo statuto del Consorzio per la gestione della riserva di Capo Gallo-Isola: 41 emendamenti, 23 sì, 9 i contrari. La Provincia titolare del 40%. Capitale iniziale di 100mila euro. Il documento al vaglio degli altri soci.

Palermo 2 settembre 2009 – Un Consorzio fra quattro soggetti pubblici per gestire l’area marina protetta di Capo Gallo-Isola delle Femmine, che ricade nei territori di Palermo e Isola delle Femmine. Il Consiglio provinciale ha approvato nell’ultima seduta lo statuto del consorzio che dovrà gestire la riserva, istituita nel 2002 dal Ministero dell’Ambiente, e dal 2003  sotto la gestione provvisoria della Capitaneria di Porto di Palermo. L’atto deliberativo è stato approvato con 23 voti favorevoli e i 9 contrari dell’opposizione di centrosinistra.  Lo schema di Statuto, così come esitato dal Consiglio provinciale, dovrà adesso essere approvato dagli altri partner che faranno parte del Consorzio.  La nuova gestione dell’area protetta, una volta completato il percorso amministrativo, sarà infatti affidata alla Provincia, ai Comuni di Palermo e Isola delle Femmine e all’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana. Capofila del Consorzio sarà la Provincia con il 40%, mentre gli altri tre partner avranno una quota del 20% ciascuno. Il capitale iniziale è stabilito in 100 mila euro. Erano 41 gli emendamenti presentati in aula alla bozza di statuto, tutti dell’opposizione, ma solo 6 sono stati approvati, mentre una decina sono stati ritirati.
 “Con la costituzione del Consorzio – afferma il Presidente della Provincia Giovanni Avanti – la riserva potrà superare l’attuale gestione provvisoria, per entrare invece in una nuova fase che consentirà di potere programmare un’attività ad ampio raggio, con nuove iniziative, non solo nella pesca, e nuove opportunità di sviluppo per i borghi marinari di Mondello, Sferracavallo e Isola delle Femmine.  Abbiamo ritenuto opportuna  la presenza tra i partner dell’Azienda Foreste Demaniali, a cui è affidata la riserva terrestre di Capo Gallo, per creare una sinergia gestionale tra le due aree protette. Ma ci sarà spazio anche per le associazioni ambientaliste che faranno parte del forum delle associazioni, cosi come l’Università di Palermo, attraverso i Dipartimenti di Biologia ed Ecologia marina, farà parte del Comitato Scientifico del Consorzio”.
“C’è grande attesa da parte delle comunità interessate, degli enti locali e delle associazioni – afferma il Presidente del Consiglio provinciale Marcello Tricoli – per la nuova gestione della riserva. Mi auguro che dopo l’approvazione da parte del Consiglio provinciale, anche gli altri soggetti approvino rapidamente lo statuto, in maniera da far partire al più presto l’attività del Consorzio e fare di questa area un fiore all’occhiello del nostro territorio. Ringraziamo comunque la capitaneria di porto e l’ammiraglio Pace in particolare per l’attività svolta in questi anni, ma è il momento che gli enti pubblici territoriali prendano l’iniziativa per valorizzare al meglio lo straordinario patrimonio naturalistico dell’area marina”.  
 
Le dichiarazioni

Vito DI Marco – assessore all’Ambiente – “Il Consorzio nasce con obiettivi ben precisi che sono la protezione ambientale dell’area marina, la tutela e la valorizzazione delle sue risorse biologiche e geomorfologiche,  attività di divulgazione, di studio e di ricerca, ma anche la promozione di uno sviluppo socio-economico compatibile con la rilevanza naturalistico-paesaggistica dell’area. La presenza di quattro soggetti pubblici garantirà una gestione in grado di rispondere pienamente agli scopi consortili”.
Gaetano Lapunzina (capogruppo Pd)  – “L’approvazione dello statuto è stata accompagnata da un atteggiamento ostruzionistico da parte della maggioranza. Il centrodestra  ha infatti impedito l’approvazione di un ordine del giorno presentato dal nostro gruppo, in seguito ad una dettagliata istanza di diverse associazioni ambientaliste, per evitare che vengano realizzati due progetti per la realizzazione di condotte di scarico di acque bianche e acque nere nell’area della riserva. Un fatto molto grave che rischia di alterare pesantemente l’equilibrio ambientale dell’area marina”.
Antonio Marotta (capogruppo Rifondazione comunista) – “Il nostro voto contrario è dettato soprattutto da due ordini di motivi. Innanzitutto abbiamo contestato la scelta di escludere come soci l’Università e le associazioni ambientaliste, che avrebbero potuto offrire un contributo importante alla gestione dell’area. Inoltre, prevedendo la compartecipazione del Consorzio in imprese e società, si rischia di trasformare il Consorzio stesso in un soggetto con finalità assolutamente contrastanti rispetto all’obiettivo primario che è quello di valorizzazione e tutela dell’area protetta”.
Giusi Scafidi (capogruppo Italia dei Valori) – “L’atteggiamento ostruzionistico della maggioranza ha impedito l’approvazione di diversi emendamenti che avrebbero potuto migliorare l’impianto dello Statuto. Fra gli aspetti più negativi, l’esclusione delle associazioni ambientaliste che la maggioranza ha impedito con ostinazione. Il nostro voto negativo vuole quindi esprimere dissenso contro il modello di gestione del Consorzio e non certo contro la riserva”. 
Vincenzo Lo Meo  (capogruppo Pdl) – “Il Consorzio nasce con quattro soggetti pubblici, ma si arricchirà con la partecipazione di altri soggetti, come l’Università che sarà sicuramente coinvolta a livello scientifico.
L’approvazione dello Statuto da parte del Consiglio provinciale rappresenta un passaggio fondamentale nel percorso di rilancio della riserva”.
Francesco Miceli  (capogruppo Mpa) – “Abbiamo sempre sostenuto con convinzione lo schema di  Statuto, consapevoli della necessità di assicurare una gestione più moderna alla riserva. Auspico però, una volta costituito il Consorzio, una fase attenta di monitoraggio dell’attività della riserva, e invito l’amministrazione a tenere informato il Consiglio sull’attività del Consorzio”.
Luigi Vallone  (capogruppo Udc)  – “Ritengo che il Consiglio provinciale abbia fatto un buon lavoro, aprendo le porte ad una nuova fase per la vita della riserva di Capo Gallo-Isola delle Femmine, e assicurando una gestione caratterizzata dalla presenza di enti pubblici, ma aperta alla collaborazione dei privati”.
Sono intervenuti nel dibattito d’aula anche i consiglieri Giacomo Balsano (Pdl) che ha sostenuto come “rifiutiamo con sdegno qualsiasi illazione sulla futura gestione della riserva ed esprimiamo rammarico per il ritiro da parte delle opposizioni di alcuni emendamenti che potevano essere migliorativi”, Teresa Piccione (Pd) che ha lamentato “l’esclusione dell’Università e della Capitaneria di porto”, Antonino Celesia (gruppo misto – Sinistra e libertà) secondo il quale “difficilmente questo Consorzio potrà rilanciare l’attività della riserva”.