Palermo 16 gennaio 2008 – Un intenso e aspro dibattito, un braccio di ferro, a lungo incerto, tra maggioranza e opposizione, a colpi di votazioni in aula sulla mozione di sfiducia all’assessore agli Ato Rifiuti Raffaele Loddo, presentata dai rappresentanti del Partito democratico, Rifondazione comunista, Verdi e Italia dei Valori sulle vicende del Coinres e sulla pregiudiziale sull’atto di indirizzo che era stata proposta dal centro destra. Ci sono volute quasi cinque ore per arrivare al voto sulla mozione di sfiducia che alla fine è stata respinta dall’aula per appello nominale con 19 voti contrari di Forza Italia, Udc, Mpa, An e Nuovo Psi e 9 favorevoli del centro sinistra.
I lavori del Consiglio si sono dunque prevalentemente incentrati sulle modalità per arrivare a votare la mozione di sfiducia, dopo che il centro destra, con Gigi Tomasino (Udc), Franco Muscarella (Mpa), Michele Pergolizzi e Valerio Anzon (Forza Italia) aveva ritenuto l’atto “inammissibile, pretestuoso, privo di motivazione politica”. “E’ un documento – ha detto in particolare il capogruppo di Forza Italia, Pietro Alongi – fuori tema, su cui il Consiglio non ha la competenza per discutere. Non ci possiamo sostituire ad altri organismi, nè giudicare società come il Coinres che deve piuttosto assumersi, nella sua interezza, tutte le responsabilit”.
Di tutt’altro avviso le opposizioni. Il capogruppo del Pd Giovanni Palma ha insistito sulla “legittimità del documento di indirizzo politico su cui il Consiglio ha la sovranità per decidere”; il vice gruppo dello stesso partito, Silvio Moncada ha sottolineato “l’evidente conflitto di interessi dell’assessore Loddo, controllore e controllato” e si è appellato al Presidente Musotto per risolvere tale palese anomalia.
Così si è arrivati al voto della pregiudiziale del centro destra sulla inammissibilità della mozione, che il Segretario Generale Salvatore Currao, chiamato in causa del Presidente Maurizio Gambino, ha ritenuto legittima. L’aula però, a seguito di una contro prova della votazione, ha respinto la proposta. Si è passati dunque alla mozione che a sua volta è stata bocciata per appello nominale. “Una maggioranza intimorita dall’espressione del voto – ha commentato il capogruppo di Rifondazione comunista, Antonio Marotta – ha fatto prevalere la logica dell’appartenenza, scegliendo di sostenere l’operato dell’assessore Loddo, legittimando così l’incompatibilità della doppia carica di Presidente del Coinres e di assessore agli Ato Rifiuti”.
L’aula infine ha detto no pure alla trattazione di un ordine del giorno presentato dal capogruppo di Alleanza nazionale Salvo Coppolino sulla stessa vicenda, dopo che il vice Presidente del Consiglio Pino Badalì (Partito democratico), che aveva sottoscritto il documento condividendone la parte sui “motivi di conflittualità tra le cariche ricoperte dall’assessore Loddo”, ne aveva chiesto il prelievo.
L’ordine del giorno, probabilmente, verrà trattato nella prossima seduta convocata dal Presidente Gambino per martedì prossimo 22 gennaio.
I lavori del Consiglio si sono dunque prevalentemente incentrati sulle modalità per arrivare a votare la mozione di sfiducia, dopo che il centro destra, con Gigi Tomasino (Udc), Franco Muscarella (Mpa), Michele Pergolizzi e Valerio Anzon (Forza Italia) aveva ritenuto l’atto “inammissibile, pretestuoso, privo di motivazione politica”. “E’ un documento – ha detto in particolare il capogruppo di Forza Italia, Pietro Alongi – fuori tema, su cui il Consiglio non ha la competenza per discutere. Non ci possiamo sostituire ad altri organismi, nè giudicare società come il Coinres che deve piuttosto assumersi, nella sua interezza, tutte le responsabilit”.
Di tutt’altro avviso le opposizioni. Il capogruppo del Pd Giovanni Palma ha insistito sulla “legittimità del documento di indirizzo politico su cui il Consiglio ha la sovranità per decidere”; il vice gruppo dello stesso partito, Silvio Moncada ha sottolineato “l’evidente conflitto di interessi dell’assessore Loddo, controllore e controllato” e si è appellato al Presidente Musotto per risolvere tale palese anomalia.
Così si è arrivati al voto della pregiudiziale del centro destra sulla inammissibilità della mozione, che il Segretario Generale Salvatore Currao, chiamato in causa del Presidente Maurizio Gambino, ha ritenuto legittima. L’aula però, a seguito di una contro prova della votazione, ha respinto la proposta. Si è passati dunque alla mozione che a sua volta è stata bocciata per appello nominale. “Una maggioranza intimorita dall’espressione del voto – ha commentato il capogruppo di Rifondazione comunista, Antonio Marotta – ha fatto prevalere la logica dell’appartenenza, scegliendo di sostenere l’operato dell’assessore Loddo, legittimando così l’incompatibilità della doppia carica di Presidente del Coinres e di assessore agli Ato Rifiuti”.
L’aula infine ha detto no pure alla trattazione di un ordine del giorno presentato dal capogruppo di Alleanza nazionale Salvo Coppolino sulla stessa vicenda, dopo che il vice Presidente del Consiglio Pino Badalì (Partito democratico), che aveva sottoscritto il documento condividendone la parte sui “motivi di conflittualità tra le cariche ricoperte dall’assessore Loddo”, ne aveva chiesto il prelievo.
L’ordine del giorno, probabilmente, verrà trattato nella prossima seduta convocata dal Presidente Gambino per martedì prossimo 22 gennaio.