Consiglio: approda in aula lo statuto per la costituzione della Micro.Pa Onlus. Si occuperà di micro-credito ai soggetti svantaggiati

Palermo 6 agosto 2009 –  Si chiama Micro.Pa onlus. E’ la nuova associazione per lo sviluppo della microfinanza che la Provincia intende costituire come sostegno alla piccola e micro imprenditoria. Lo schema di statuto, proposto dalla giunta, è approdato in Consiglio provinciale. Ad illustrare gli obiettivi dell’associazione sono stati in aula l’assessore alle attività produttive Dario Falzone e il dirigente del settore Filippo Spallina.
La Micro.Pa si rivolge a soggetti gravemente svantaggiati dal punto di vista sociale ed economico che per varie motivazioni sono esclusi dal sistema bancario e finanziario e non posseggono le conoscenze professionali e specialistiche per accedere alle risorse regionali, nazionali e comunitarie stanziate per la promozione dell’imprenditoria giovanile e femminile.
I soggetti interessati possono essere lavoratori usciti da aziende in difficoltà, lavoratori precari e atipici, immigrati, giovani e donne con idee e progetti nel campo delle attività di impresa, delle professioni e delle arti, dell’agricoltura e dei progetti innovativi nei settori dell’ambiente, dell’energia e della valorizzazione dei beni culturali. Per l’avvio dell’associazione è già stata stanziata dal Consiglio la somma di 100 mila euro come fondo di garanzia. La Provincia, come hanno sottolineato Falzone e Spallina, si propone nella veste di socio fondatore, ma vi sono già diversi partner, fra istituti bancari e associazioni di categoria, che hanno già annunciato la loro adesione.
La costituzione della Micro.Pa onlus è stata accolta positivamente dal Consiglio, ma da diversi consiglieri, soprattutto dell’Opposizione, sono state avanzate alcune perplessità su alcune parti dello Statuto costitutivo. Così il capogruppo del Pd Gaetano Lapunzina ha manifestato riserve sul fatto che l’Associazione possa essere costituita da un solo socio, ma anche sulla parte relativa alle spese di gestione, il consigliere del gruppo misto Giovanni Mammana ha proposto di rivedere la struttura associativa, il capogruppo di Italia dei Valori Giusi Scafidi ha sottolineato come non vengono esplicitate la fasce sociali deboli che possono accedere al credito, mentre il capogruppo di Rifondazione comunista Antonio Marotta ha rilevato come il campo dei destinatari è troppo ampio.  Per la maggioranza sono intervenuti il Presidente della Commissione cultura Giacomo Balsano, secondo il quale con alcune correzioni l’atto, di indubbia validità sociale, può trovare l’unanimità del Consiglio, mentre il capogruppo dell’Mpa Francesco Miceli ha parlato “di atto innovativo e di grande sensibilità nei confronti degli indigenti”. 
Il 7 agosto,  alle 16, si torna in aula per l’esame dei 38  emendamenti presentati, al quale farà seguito il voto finale.