CONSIGLIO, ACQUA, RIFIUTI ED ENERGIA: L’ASSESSORE LODDO RELAZIONA IN AULA

Palermo 25 luglio 2007 – Il prossimo settembre 30 comuni attualmente gestiti dall’Ente acquedotti siciliani passeranno sotto la gestione di Acque potabili s.p.a. .
E’ uno dei primi passaggi della nuova gestione del servizio idrico in provincia di Palermo che l’assessore all’Ato idrico Raffaele Loddo ha annunciato in Consiglio provinciale, nel corso di una seduta dedicata alle questioni acqua, rifiuti ed energia alternativa. Incalzato dalle domande poste soprattutto dal centrosinistra con i consiglieri Antonio Marotta (Rifondazione comunista) e Silvio Moncada (Partito democratico), Loddo ha fatto il punto della situazione nei tre settori, per quel che riguarda le competenze dell’ente.
Sull’Ato idrico, Loddo ha affermato che “esaurita la fase propedeutica stiamo entrando in quella attuativa ed entro il 31 marzo 2008 tutti i comuni transiteranno con il nuovo soggetto gestore. La salvaguardia per il comune di Palermo scaturisce, come è noto, da un contratto di servizio fra l’autorità d’ambito e il soggetto salvaguardato, che viene poi trasferito al soggetto gestore. La tariffa sarà unica per tutti gli abitanti della città e della provincia”. Sul disegno di legge Lanzillotta attualmente in discussione in Parlamento, Loddo ha ribadito che “ anche se dovesse diventare legge, l’ambito di Palermo è fuori dalla moratoria. L’iter della gara si è chiuso nel 2006 e l’affidamento da parte dell’assemblea dei sindaci è avvenuto lo scorso gennaio”.
Sul versante Ato rifiuti, e sulle accuse ribadite da Marotta e Moncada di scarsa qualità del servizio e di aumento dei costi, Loddo ha ribadito che “il nuovo sistema è partito solo dal 2005 e quindi è ancora presto per poter trarre bilanci definitivi. La Provincia svolge un ruolo di controllo, ma i problemi sorti in questa prima fase sono soprattutto di natura economica e dipendono dai comuni. Molte amministrazioni hanno infatti dimenticato che le spese per il servizio rifiuti sono obbligatorie e devono inserirle correttamente nei propri bilanci per trasferirle puntualmente agli Ato, cosa che invece spesso non avviene. Questo comporta che numerosi comuni sono in forte debito con i sei Ato, come succede a Bagheria. Il Coinres per esempio vanta crediti dai comuni per 5 milioni di euro. Il servizio invece procede con buoni risultati. Entro dicembre contiamo di raggiungere il 20% di raccolta differenziata”. Loddo ha poi ribadito, in merito anche ad un intervento del consigliere Nino D’Amico sulla situazione nel partinicese, che la raccolta di rifiuti speciali spetta alle amministrazioni comunali.
Sul fronte energia alternativa Loddo, dopo aver sottolineato che in Sicilia c’è una forte carenza delle reti di trasporto per l’energia,  ha fatto un excursus sugli interventi avviati dalla Provincia nell’ultimo anno. “Il piano energetico provinciale approvato nel 2005 – sottolinea Loddo – prevede una produzione di 20 megawatt di energia rinnovabile.
Abbiamo in previsione un campo eolico da 3 megawatt nella zona di Bolognetta-Ciminna-Villafrati e stiamo lavorando con i comuni per far trasformare le piccole comunità in comunità solari. E’ il caso per esempio dell’impianto di Ciminna dove in un terreno confiscato alla mafia avevamo previsto un impianto fotovoltaico da un megawatt. Purtroppo il Consiglio provinciale nell’ultimo piano triennale con un emendamento soppressivo ha cancellato l’opera dal piano, dopo che avevamo stipulato il protocollo d’intesa con il Comune e l’Agenzia del demanio ed eravamo stati ammessi al conto energia da parte del Gestore del sistema elettrico”.
Su questo punto il capogruppo di Forza Italia Pietro Alongi ha proposto al Consiglio di rimediare ad “un errore dovuto evidentemente a distrazione, recuperando al più presto l’opera nel piano triennale al di fine di procedere nell’iter di realizzazione”.
La relazione di Loddo non ha comunque cancellato le perplessità dei consiglieri Marotta e Moncada. I due consiglieri  hanno ribadito le loro critiche alla gestione degli Ato rifiuti che “hanno intrapreso una strada sbagliata con una gestione clientelare mutuata dal precedente sistema di gestione comunale, che non ha prodotto un significativo incremento della raccolta differenziata”. I due esponenti del centrosinistra hanno anche criticato l’Ato idrico contestando “la scelta di privatizzare la gestione del servizio con il rischio di un incontrollabile aumento delle tariffe”.  Marotta e Moncada hanno chiesto l’attivazione della consulta dell’acqua e dei rifiuti, strumenti previsti dallo Statuto dell’ente.