Palermo, 17 aprile 2009 – Completati i lavori di adeguamento della sede del Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo, realizzati dalla Provincia. Il Presidente Giovanni Avanti ha riconsegnato al direttore, Carmelo Caruso, la scuola dove sono stati realizzati interventi per ladeguamento alle norme in materia di sicurezza e in particolare a quelle antincendio. Presenti anche lassessore al Patrimonio, Salvatore Cerra, i tecnici, e i responsabili dellazienda Bellanca Salvatore di Mussomeli che ha effettuato i lavori per i quali la Provincia ha investito un milione di euro circa.
Il Conservatorio – ha sottolineato il Presidente della Provincia, Giovanni Avanti – è ospitato in un edificio di grande pregio architettonico. Per questo motivo gli interventi realizzati hanno coniugato le esigenze di efficienza della didattica con la salvaguardia dellaspetto originario, grazie ad un progetto attento e mirato a conciliare tutte le aspettative. Oggi vediamo il risultato di questo impegno, restituendo alla comunità scolastica una scuola sicura e, nel contempo, un immobile di rilievo artistico, patrimonio della collettività.
Realizzata innanzitutto una scala antincendio, in prossimità dellingresso di via San Giorgio dei Genovesi. La scala, in acciaio, è stata inglobata in un vano interno, per non interferire con il prospetto monumentale.
Speciali porte tagliafuoco, in legno e simili a quelle originali, sono state collocate nella scuola.
La Sala Sollima è stata insonorizzata con appositi pannelli isolanti. I lavori hanno interessato poi la Sala Scarlatti dove i tendaggi delle finestre e del sipario sono stati sostituiti con quelli nuovi, realizzati in tessuto ignifugo; il rivestimento in legno delle pareti è stato trattato con una speciale vernice resistente al fuoco. Nella sala, oltre alluscita di sicurezza posta al piano terra, è stata realizzata una ulteriore porta tagliafuoco utilizzabile in caso di emergenza.
nella foto, da sinistra: il direttore del Conservatorio, Carmelo Caruso; il presidente Giovanni Avanti; l’assessore al Patrimonio Salvatore Cerra