La manifestazione inizia il 10 marzo alle 21.00: in scena gli attori di LiberascenaEnsemble con lo spettacolo di e con Renato Carpentieri Il cielo stellato sopra di me, omaggio ad Immanuel Kant. E’ il Kant di uno straordinario Renato Carpentieri, eccezionale nel rendere l’umanità del filosofo che più di chiunque altro ha radicalmente cambiato il pensiero occidentale e che, sulla scorta di quel pensiero, gioca con parole e concetti ormai cardine della nostra cultura. Il filosofo, ottuagenario, si presenta sul palco impegnato in una conversazione col suo servo Lampe al quale racconta del rapporto quasi coniugale avuto con la metafisica nel corso della sua vita.
Secondo appuntamento sabato 17 marzo ore 21.00 con la compagnia milanese Macrò Maudit che presenta Nel fango del dio pallone, la storia maledetta di Carlo Petrini, centravanti di serie A, scritto da Giulio Baraldi e Alessandro Castellucci che ne è anche l’interprete. Uno spettacolo di denuncia, senza moralismi, senza mezze allusioni, sul mondo del calcio. Tratto dall’autobiografia dell’ex calciatore che rivelò decine e decine di pareggi concordati, partite vendute, gli eccessi fuori dal campo, il doping con gli espedienti per eludere i controlli e i soldi in nero. Macrò Maudit racconta una vicenda scottante, che ha come protagonista un uomo forte e contraddittorio, proseguendo il suo percorso artistico, dedicato alle figure contemporanee, perdenti e maledette.
Si prosegue Sabato 31 marzo alle 21.00 con il ritorno alla rassegna del TTB, il Teatro Tascabile di Bergamo che stavolta presenta Amor sacro amor profano. Uno spettacolo tra Bharata Natyam e Flamenco. In scena Caterina Scotti con la regia di Renzo Vescovi. Amor sacro, Amor profano unisce con un filo invisibile il linguaggio corporeo dei nomadi Gitani con quello più spirituale delle danze antiche indiane.
Lo spettacolo si divide in due parti, la prima attinge al repertorio del sud dell’India, il Barata Natyam, la più classica fra le danze classiche indiane.
A questa si collega il secondo momento dello spettacolo, dedicato all’aggressivo erotismo del Flamenco con una riflessione artistico-antropologica sull’affinità tra Bharata Natyam e Kathak, e il ritmo e i passi del Flamenco.
Lo spettacolo si divide in due parti, la prima attinge al repertorio del sud dell’India, il Barata Natyam, la più classica fra le danze classiche indiane.
A questa si collega il secondo momento dello spettacolo, dedicato all’aggressivo erotismo del Flamenco con una riflessione artistico-antropologica sull’affinità tra Bharata Natyam e Kathak, e il ritmo e i passi del Flamenco.
Sabato 31 marzo 2007 alle 17.00 proiezione del documentario Latcho drom (1993) di Tony Gatlif, commento di Beppe Chierichetti. Secondo film della trilogia che Gatlif ha dedicato ai gitani, iniziata nel 1983 con Les Princes e conclusasi nel 1997con Gadjo Dilo. È un viaggio sulle orme della leggenda zingara attraverso le musiche e le danze dei gruppi gitani provenienti da Rajastan, Egitto,Turchia, Romania, Ungheria, Slovacchia, Francia e Spagna. Ingresso libero sino ad esaurimento dei posti
Sabato 14 e domenica 15 aprile alle 21.00 è la volta di Antonio Piovanelli che presenta i suoi recital: il 14 Passione-Pasolini, diretto da Cherif, mentre il 15 aprile Odor di cipria da Giorgio Caproni. In questi spettacoli Piovanelli, che si è già confrontato in passato con Pasolini oltre che con altri grandi come Catullo, Dante, Leopardi nell’intento di divulgare sempre più i capolavori della nostra storia poetica, si confronta ora con due grandi poeti: Pier Paolo Pasolini e Giorgio Caproni. Lo spettatore viene condotto in piena e assoluta libertà attraverso la personale collezione di poesie dell’attore Piovanelli, non già rappresentative dell’intero percorso degli autori, quanto invece dell’amore e delle ragioni che a questi autori lo legano.
Sabato 14 aprile 2007 ore 17.00 incontro con Bruno Venturi: Caro Pier Paolo, il bene che ci volevamo…
Regista teatrale fondatore della Nuova Complesso Camerata, Venturi è uno studioso di Pier Paolo Pasolini. “Caro Pierpaolo, il bene che ci volevamo…” è una dedica di Caproni a Pasolini da cui Venturi prende spunto per raccontare del loro rapporto.
Regista teatrale fondatore della Nuova Complesso Camerata, Venturi è uno studioso di Pier Paolo Pasolini. “Caro Pierpaolo, il bene che ci volevamo…” è una dedica di Caproni a Pasolini da cui Venturi prende spunto per raccontare del loro rapporto.
Biglietti d’ingresso a 5 euro (intero) e 3 euro (ridotto)