ATTIVATO NUOVO SERVIZIO DI VIGILANZA DELLA POLIZIA PROVINCIALE

Palermo 8 febbraio 2007 – Bracconieri, “doppiette selvagge”, predatori di muschio e vischio sono avvertiti. E’ stato istituito alla Provincia di Palermo il Servizio di Vigilanza Ambientale “Flora e Fauna” che fa capo al corpo di Polizia provinciale guidato  dell’assessore Aristide Tamajo. Un nucleo operativo di agenti, il primo nelle Province dell’Isola, che si occuperà della protezione degli animali e della vegetazione,  intervenendo a loro tutela su tutto il territorio di competenza e in particolare nelle tre riserve terrestri di Ustica, Bagni di Cefalà Diana e Serre di Ciminna, gestite direttamente dall’Amministrazione di Palazzo Comitini. “Abbiamo dato seguito – sottolinea il Presidente della Provincia Francesco Musotto – ad un articolo del nostro Statuto che fa propria la Dichiarazione Universale dei diritti degli animali, promulgata dall’Unesco a Bruxelles, in cui si evidenzia che il rispetto degli animali e la crescente attenzione per i loro diritti è espressione di un grado di civiltà evoluta. Ma desideriamo anche salvaguardare le tante specie di piante, soprattutto quelle endemiche, da una fruizione poco corretta e a volte addirittura dannosa”.
Per prevenire, ad esempio, lo scempio che si fa nei mesi invernali delle piante di  muschio e vischio che caratterizzano i nostri paesaggi vegetali e che regolarmente, in prossimità delle feste, vengono  sterminate per la realizzazione di addobbi natalizi.
Un’iniziativa singolare in Sicilia, quella del Servizio di Vigilanza Ambientale,  già sperimentata in campo nazionale nelle Province di Bologna e Genova, che vedrà il coinvolgimento delle associazioni ambientaliste, Club Alpino, italiano e siciliano, Lega Ambiente, Lega protezione uccelli e Wwf, i cui rappresentanti sono stati convocati dall’assessore Aristide  Tamajo e dal Comandante della Polizia provinciale Filippo

Villanova  per una riunione questo pomeriggio al Centro Direzionale della Provincia. Un’occasione per ricevere preziosi suggerimenti finalizzati a programmare i primi interventi.
“Dovranno essere proprio le associazioni ambientaliste, i volontari e gli stessi cittadini – spiega Tamajo – a fornirci le indicazioni per entrare in azione quando sarà necessario e concentrare così le energie di un piccolo gruppo di agenti su un territorio che risulta molto vasto”.