A Palazzo sant’Elia una scultura attribuita a Domenico Gagini: è stata donata alla Provincia dal collezionista Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona

Palermo, 6 novembre 2010 – Una nuova ‘eccellenza’ d’arte a Palazzo sant’Elia, il settecentesco edificio di via Maqueda, a Palermo, che la Provincia ha restaurato e trasformato in una prestigiosa sede museale. E’ la statua in marmo di Carrara scolpita nel 1458 e attribuita a Domenico Gagini, uno degli artisti piu’ significativi per la Sicilia, grazie alla massiccia presenza di opere che lui e i suoi eredi hanno lasciato a Palermo e nell’isola. La scultura e’ stata donata all’amministrazione provinciale dal collezionista e appassionato d’arte Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona.
Il presidente della Provincia, Giovanni Avanti ha idealmente ricevuto il prestigioso dono, che è stato collocato nella nicchia centrale dello scalone monumentale di Sant’Elia. “Quest’iniziativa – spiega Avanti – è un piccolo ma importante esempio di come istituzioni pubbliche e soggetti privati possono collaborare per recuperare la memoria della nostra città, offrendo per la prima volta al pubblico un’opera d’arte di grande valore, in una cornice prestigiosa come Palazzo sant’Elia”.
La statua – alta 90 centimetri, originariamente colorata, risalente al periodo ‘napoletano’ del Gagini, e quindi a quella fase definitita ‘di passaggio’ tra Gotico e Rinascimento – raffigura la Vergine con il capo avvolto da un ampio mantello che si raccoglie sulle ginocchia, seduta con il bambino nudo in grembo; quest’ultimo regge con entrambe le mani il globo della giustizia.
Oltre alla statua fanno parte della donazione anche 10 fascicoli di documenti originali della famiglia Gravina di Comitini, che ha dato il nome al Palazzo, storica sede istituzionale della Provincia, e, ancora, una placca di fattura settecentesca che raffigura lo stemma della Sicilia e della città di Palermo, ovvero l’aquila a una testa simbolo della dinastia sveva.

nella foto: il presidente della Provincia, Giovanni Avanti con il collezionista ed esperto d’arte Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona; alle spalle, l’opera del Gagini esposta in una delle nicchie di Palazzo sant’Elia