A Palazzo Sant’Elia l’Antologica di Alici Sassu: 80 opere per raccontare 70 anni d’arte di un maestro del colore.

Palermo, 19 novembre 2010 – A 10 anni dalla sua scomparsa, Palermo ricorda con una mostra antologica Aligi Sassu, le ‘stagioni’ della sua pittura, della sua ispirazione e del suo impegno, il suo senso libero e rivoluzionario per il colore. A ricostruire il percorso artistico del maestro, 80 opere che abbracciano l’arco di 70 anni, dagli esordi fino all’ultima produzione.
L’esposizione ”Aligi Sassu. Dipinti 1929-1997”, curata da Daniela Brignone, promossa dalla Provincia Regionale di Palermo e dall’Arcihivio Aligi Sassu, in collaborazione con ”Sangiorgio investimenti d’arte” e con il patrocinio dell’associazione ”Amici dell’arte Aligi Sassu”, e’ stata inaugurata dal presidente della Provincia Giovanni Avanti e dall’assessore alla Cultura, Eusebio Dali’ il 19 novembre nei saloni del piano nobile di Palazzo Sant’Elia, dove sarà in alestimento fino al 15 gennaio. Sono intervenuti al vernissage la curatrice, il figlo dell’artista Carlos Julio Sassu Suarez, la nipote Natalia Sassu Suarez, Carlo Motta, responsabile per le pubblicazioni d’arte della “Giorgio Mondadori editore”, che edita il catalogo della mostra.
L’Antologica di Aligi Sassu – spiega il presidente Avanti – riporta a Palazzo sant’Elia tutta la ricchezza e l’energia espressive dell’arte italiana del Novecento. Dopo la mostra dello scorso anno dedicata ad Alberto Sughi, e quella appena conclusa di Gastone Biggi, riannodiamo con il pubblico i fili di quel ‘discorso’ sul Novecento che non è solo ragionamento sull’arte, ma testimonianza della storia, dei fermenti culturali, delle vicissitudini umane e politiche che hanno segnato il ‘secolo breve’. Sassu ce ne restituisce tutta la preziosa, disarmante, a tratti anche drammatica verità, coinvolgendoci in un viaggio nello stile e nella creatività che è anche un viaggio biografico, il racconto di una vita, il racconto del nostro tempo”. 
“Ancora una volta – commenta l’assessore Dalì – palazzo Sant’Elia ospita un appuntamento culturale di grande prestigio. Sassu è da sempre un autore particolarmente amato dal pubblico siciliano, forse per quella sensibilità mediterranea, per quell’uso vitale, appassionato del colore che pervade i suoi quadri. Con questa mostra i visitatori potranno ritrovare tutta la bellezza e il fascino della sua produzione artistica, in un percorso esaltante attraverso il tempo e le opere”.

LA MOSTRA – Le opere in mostra (tempere su tela, carta su tavola, a cera e su cartone, olii su tela e su cartone, acrilici) provengono da collezioni private e dall’Archivio Aligi Sassu – creato nel 1987 a Carate di Brianza da Carlos Julio Sassu Suarez con il sostegno dell’artista – che oggi cataloga e custodisce le opere del maestro, mantenendo viva la memoria della sua arte attaverso mostre ed eventi culturali.
Protagonista della storia artistica italiana del XX secolo, eclettico, intuitivo, modernissimo e al tempo stesso intenso testimone del suo tempo, Sassu ha cercato di realizzare nelle sue opere uno stile ed un linguaggio basati sull’idea di un rinnovamento dell’arte: da questa ricerca nasce il suo tipico linguaggio a doppio registro, tra realtà e mito, che troviamo realizzato nelle sue opere.
Gli esordi sono caratterizzati dalla sintesi di nuove visioni e dall’interesse verso le avanguardie dell’epoca, filtrato, tuttavia, dall’attenzione per i modelli del passato, che sono spunto per la messa in scena di un classicismo eclettico nei temi e nella gestualità. Ma continue e impetuose sono le evoluzioni del suo percorso artistico, inscindibile da una vicenda umana intensa, complessa e dolorosa. Così la sua pittura approda ad un programmatico arcaismo, attraversato da venature espressionistiche di ascendenza più francese (vicina alla corrente dei Fauves) che tedesca e contaminate dalla tradizione colorista della grande pittura da museo, tra barocco e romanticismo.
Tra i temi ricorrenti dell’arte di Sassu, le scene di vita quotidiana nei caffè (che evocano l’umanità gaudente ma allo stesso tempo malinconica tanto amata e ritratta dagli impressionisti), i soggetti mitologici, i ciclisti, i soggetti religiosi, il mondo del circo, che incanta il maestro sulla scia dell’amicizia con Picasso, le donne – opulente, assorte e misteriose – i cavalli. In particolare questo motivo nasce, da una parte, da memorie personali rubate alla sua terra d’origine, la Sardegna, dall’altra è un omaggio dirompente all’indomita libertà dell’animale, simbolo della forza della natura e di un’arcaica vitalità.   

LE STAGIONI DELL’ARTE DI SASSU – Il viaggio alla scoperta di Sassu parte con le opere degli anni ‘30, quando pubblica la serie degli “Uomini rossi”, personaggi che, nelle loro varianti, anticipano quell’aspirazione a una sorta di perduta età dell’oro, nella quale spunti letterari e storici convergono con leggende e miti radicati nelle tradizioni della civiltà mediterranea. Opere attente alla storia e alla cronaca del tempo, che portano il maestro a sviluppare quel piacere per il colore puro, squillante ed ammaliante presto diventato la chiave di lettura delle sue opere più mature.
Prosegue il viaggio negli anni ‘40 e ‘50, con la guerra, la ricostruzione, le lotte sindacali, in cui la pittura di Sassu è immersa nella storia sociale, icona efficace della lotta di classe.
Le opere degli anni ‘60 sono quelle del periodo spagnolo che evocano i luoghi, i colori ed i sapori di Mallorca.
Il percorso artistico ed espositivo si conclude negli anni ‘90, con le opere più mature dell’artista, nelle quali ricorre sempre la percezione della dimensione mitica della vita e della storia.
Artista multiforme ed esuberante, dunque, che si trasforma negli anni e con lui il modo di percepire la quotidianità, attraverso la storia, la spiritualità e l’esperienza.
In mostra saranno presenti alcuni disegni (in parte inediti) realizzati durante la detenzione nel carcere di Fossano, dove è recluso per dieci anni con l’accusa di sovvertimento dell’ordine dello Stato, che rappresentano ritratti di detenuti, nudi di donna e immagini mitologiche.

La mostra resterà in allestimento fino al 15 gennaio e potrà essere visitata gratuitamente dal martedì al sabato, dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.30; la domenica e i festivi (anche l’8 dicembre) solo dalle 9.30 alle 13. Chiusura il lunedì.
Per informazioni, Palazzo sant’Elia, 091-6628289

Il catalogo della mostra è pubblicato dalla Giorgio Mondadori editore.

 

nella foto: ”via Manzoni”, una delle opere in allestimento a Palazzo sant’Elia

vai alla fotogallery