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Misilmeri e la caccia al tesoro dell’emiro Giafar

Un bicchiere colmo d’acqua portato in cima a una collina sarebbe stata la chiave per accedere a un misterioso tesoro nascosto ai piedi del castello dell’emiro. Sembra la trama di una fiaba orientale e invece altro non è che la leggenda costruita attorno alle fortificazioni di Misilmeri. Per meglio comprendere andiamo un passo per volta.

L’emiro in questione è davvero esistito, si chiamava Giafar II  e fu regnante in Sicilia dal 996 al 1018. Egli fece costruire un castello all’interno del quale si stabilì, sotto il dominio arabo,  una comunità contadina che formò un vero e proprio villaggio. Il nome? Mensel – el – Emir che significa castello dell’emiro. La denominazione cambiò, ma non di molto, mezzo secolo dopo, quando la Sicilia fu conquistata dai normanni. E l’originario nome fu storpiato in Michelmir.

Ma torniamo al tesoro della leggenda secondo la quale ingenti fortune sarebbero state nascoste tra i ruderi del castello. Nessuna mappa, ma solo un vaticinio: allo scoccare della mezzanotte di un giorno ormai andato, sarebbe stata rivelata l’esatta ubicazione del tesoro a chi fosse riuscito a scalare la collina con un bicchiere colmo d’acqua e senza perderne una sola goccia. I ruderi sono ancora lì, per chi volesse provare…