Al loggiato San Bartolomeo la ‘personale’ di Angela Carrubba Pintaldi. La mostra prorogata fino al 3 dicembre.

Palermo, 21 ottobre 2010 – Quindici opere di pittura; 27 Porte berbere, pezzi di grandi dimensioni ispirati alle porte di Marrakech; installazioni e video; un grande Trittico che rappresenta la sacra Trinita’ del Padre, Figlio e Spirito Santo.
E’ questo il ‘ponte’ ideale fra sacro e profano che Angela Carrubba Pintaldi ‘costruisce’ con la sua arte, in mostra al Loggiato San Bartolomeo di Palermo dal 22 ottobre al 22 novembre. L’esposizione, dal titolo ”Rinascita” – promossa dalla Provincia regionale di Palermo e organizzata dalla D’Angio’ Comunicazione di Monza –  e’ l’ultima tappa di un percorso creativo che l’artista palermitana, nota anche per i suoi gioielli ‘d’autore’, ha avviato a Milano nel 2008, ha proseguito nell’ottobre 2009 a Gibellina con la mostra organizzata dalla Fondazione Orestiadi al Baglio di Stefano e con due diversi allestimenti a Trapani e conclude oggi nel capoluogo siciliano.
In allestimento al San Bartolomeo oltre 40 opere, dedicate al rapporto tra corpo e anima, tra ideale e reale, temi ricorrenti nell’arte di Pintaldi.
“La mostra che ospitiamo al San Bartolomeo – commenta il presidente Avanti – si presenta come l’occasione per riaccostarsi alla vitalità del sacro e per una introspezione dell’anima che ogni visitatore potrà compiere, in un percorso artistico che è anche spirituale perché capace di condurci in un mondo senza confini culturali o fisici e a contatto con etnie, tradizioni e credenze ‘altre’. Il Loggiato diventa così lo scenario ideale per ospitare la grande, inesauribile rappresentazione dell’arte, che è anche rappresentazione di un percorso interiore, di un racconto di vita, condividendo entrambe con un pubblico eterogeneo sempre più sensibile e attento alla cultura”.
Particolarissima la tecnica di pittura dell’artista, che prevede la stesura del colore con piedi, mani e corpo, creando in poco tempo opere originali, esempi perfetti di un’arte che, pur se contemporanea, sa ritrovare una dimensione di contatto forte, quasi viscerale, con la memoria, le radici.
Nello stile di Pintaldi c’è una vena drammatica, di abbandono dionisiaco, di energia vitale, che anima opere sospese fra terreno e trascendentale (tra le quali “Spirito”, “Angeli”, “Sogno”, “Verso la luce”, “Attitudini”, “Pianto di madre”) e si esprime nelle pennellate vigorose dei pigmenti spalmati sulla tela, nei rossi fiammeggianti, nei blu, nei grigi.  

Scrive Francesco Gallo nel catalogo della mostra: «Nel mezzo di tante metafore, di tante straniazioni, di cause ed effetti, si misura il genio vitalistico, di eresie che fuggono dogmi, che pure si chiamano l’un l’altro, perché indispensabili a vicenda, perché non c’è eresia, ricerca del nuovo, dell’esaltante, se non c’è un dogma, a presidio di un territorio, che non avendo, né insegne, né vessilli, si propone al nuovo, all’originale, all’inedito, come ad un grande corteo orgiastico, che perde i suoi pezzi d’affezione, gli odori che richiamano suoni, sapori che attirano il tatto. Il tutto, in una continua anabasi, di ascensione, di tanto calcare il suolo, per toccare il cielo, di tanto tastare il corpo, per indovinare il nascondiglio dell’anima, facendo dello scambio simbolico, lo strumento di una sapienza, che va oltre la conoscenza, perché è radicata, nell’albero genealogico di tutti noi, che è anche l’albero dei grandi frutti proibiti […] »

In catalogo anche gli interventi di Enzo Fiammetta, Gloria Grifoni, Liborio Palmeri, Maria Pia Adamo, Alessandro Riva.

La mostra (la cui chiusura era inizialmente prevista il 22 novembre) restera’ in allestimento fino al 3 dicembre e potrà essere visitata gratuitamente dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 16:30 alle 19:30; chiusura il sabato, la domenica e lunedì 1 novembre. Per informazioni, www.provincia.palermo.it; 091-6123832

nella foto: Angela Carrubba Pintaldi lavora ad una delle sue opere