Palermo, 8 aprile 2010 – La natura e il suo ‘romanzo’, un racconto lungo 50 immagini per esplorare paesaggi sconosciuti e scorci familiari, tra realta’ e visione. E’ il racconto di Mater Terra, la nuova Personale di Anna Kennel promossa dalla Provincia regionale di Palermo e in allestimento al Loggiato S.Bartolomeo (corso Vittorio Emanuele 25, Palermo). L’inaugurazione l’8 aprile, con il presidente della Provincia, Giovanni Avanti, l’autrice e il curatore, Grancesco Gallo.
In mostra 50 opere realizzate negli ultimi dieci anni, olii e disegni dedicati alla natura dove la cura del particolare, l’attenzione per le forme, la luce e i colori diventa omaggio, elegia, ma anche denuncia civile, evidente soprattutto nei quadri dell’ultimo biennio, contro gli scempi e le violenze che colpiscono l’ambiente, per ri-pensare una convivenza possibile fra luomo, con i suoi palazzi, le sue priorita’, e gli spazi aperti.
Tornano, in questo ciclo, i tratti peculiari che hanno reso lo stile della Kennel immediatamente riconoscibile, originale nel percorso e negli esiti: cè il realismo magico che avvolge in un velo di raffinato mimetismo scampoli del mondo animale e vegetale; la misterosa dimensione di un silenzio quasi metafisico; lalta definizione che ruba alla fotografia la verità del dettaglio; le architetture fantastiche che nascono dallintrico di foglie e rami; il disegno che taglia, spesso in maniera sorprendente e spiazzante, e dalla cesura dà vita allordine, allarmonia. Torna tutto il corpus di citazioni della natura che hanno fatto di questa pittrice un interprete mai scontata della complessità del paesaggio.
”La pittura di Kennel commenta il Presidente Avanti è elegante ed essenziale, capace di evocare le suggestioni più forti e di rifuggire il linguaggio della retorica. Nelle sue opere la semplicità è forma dellanima, codice del reale e strumento di una comprensione più profonda e più lucida. Invitiamo così a riscoprire unartista palermitana che ha saputo intrattenere con il suo pubblico un dialogo fertile e stimolante, finendo per raccontare, negli anni, il suo mondo e anche un po del nostro”.
Le palme, gli alberi spogli dellinverno, i nidi, i fiori e i fichi dIndia, le conchiglie accanto alle spighe di grano, le ombre del fogliame che danzano sui muri, le nature morte e i volti in primo piano che, scrive il curatore nel suo testo in catalogo, fanno citare le ardite costruzioni mentali di Borges – sono i soggetti ricorrenti: E la coscienza umana, la nostra scrive ancora Gallo che fa da punto di congiunzione tra lestremamente grande, luniverso, che noi pensiamo, anche se non possiamo immaginare, per limite antropolgico, e lestremamente piccolo che noi conteniamo nelle nostre cellule
Risuonano nella pittura di Kennel echi di Magritte, di Bruno Caruso e Domenico Gnoli , tanto per ribadire che nel suo saper vedere cè cultura, cè riflessione, che entra con le coordinate del desiderio, che non si lascia definire, ma rimane incorrotta.
Così come fa la sua madre terra si legge in catalogo che tutto trasforma, a volte con accidentalità, a volte con dolcezza, in una metamorfosi che qui non appare mai, ma fa da sfondo, da muta testimone dellinesorabile del tempo, mentre lontano là, sta leterno, come abbagliante riflesso delloro, ricordo delleden.
In mostra 50 opere realizzate negli ultimi dieci anni, olii e disegni dedicati alla natura dove la cura del particolare, l’attenzione per le forme, la luce e i colori diventa omaggio, elegia, ma anche denuncia civile, evidente soprattutto nei quadri dell’ultimo biennio, contro gli scempi e le violenze che colpiscono l’ambiente, per ri-pensare una convivenza possibile fra luomo, con i suoi palazzi, le sue priorita’, e gli spazi aperti.
Tornano, in questo ciclo, i tratti peculiari che hanno reso lo stile della Kennel immediatamente riconoscibile, originale nel percorso e negli esiti: cè il realismo magico che avvolge in un velo di raffinato mimetismo scampoli del mondo animale e vegetale; la misterosa dimensione di un silenzio quasi metafisico; lalta definizione che ruba alla fotografia la verità del dettaglio; le architetture fantastiche che nascono dallintrico di foglie e rami; il disegno che taglia, spesso in maniera sorprendente e spiazzante, e dalla cesura dà vita allordine, allarmonia. Torna tutto il corpus di citazioni della natura che hanno fatto di questa pittrice un interprete mai scontata della complessità del paesaggio.
”La pittura di Kennel commenta il Presidente Avanti è elegante ed essenziale, capace di evocare le suggestioni più forti e di rifuggire il linguaggio della retorica. Nelle sue opere la semplicità è forma dellanima, codice del reale e strumento di una comprensione più profonda e più lucida. Invitiamo così a riscoprire unartista palermitana che ha saputo intrattenere con il suo pubblico un dialogo fertile e stimolante, finendo per raccontare, negli anni, il suo mondo e anche un po del nostro”.
Le palme, gli alberi spogli dellinverno, i nidi, i fiori e i fichi dIndia, le conchiglie accanto alle spighe di grano, le ombre del fogliame che danzano sui muri, le nature morte e i volti in primo piano che, scrive il curatore nel suo testo in catalogo, fanno citare le ardite costruzioni mentali di Borges – sono i soggetti ricorrenti: E la coscienza umana, la nostra scrive ancora Gallo che fa da punto di congiunzione tra lestremamente grande, luniverso, che noi pensiamo, anche se non possiamo immaginare, per limite antropolgico, e lestremamente piccolo che noi conteniamo nelle nostre cellule
Risuonano nella pittura di Kennel echi di Magritte, di Bruno Caruso e Domenico Gnoli , tanto per ribadire che nel suo saper vedere cè cultura, cè riflessione, che entra con le coordinate del desiderio, che non si lascia definire, ma rimane incorrotta.
Così come fa la sua madre terra si legge in catalogo che tutto trasforma, a volte con accidentalità, a volte con dolcezza, in una metamorfosi che qui non appare mai, ma fa da sfondo, da muta testimone dellinesorabile del tempo, mentre lontano là, sta leterno, come abbagliante riflesso delloro, ricordo delleden.
La mostra potrà essere visitata gratuitamente fino al 9 maggio, dal martedì al sabato, dalle 10 alle 13 e dalle 16,30 alle 19,30; domenica, dalle 10 alle 13. Chiusura i lunedì e nei giorni festivi.
Per informazioni, 091-6123832; 091-6628923/8450/8290; www.provincia.palermo.it
nella foto: ”Nasceranno nuovi fiori” (2010), una delle opere in mostra vai alla fotogallery
Per informazioni, 091-6123832; 091-6628923/8450/8290; www.provincia.palermo.it
nella foto: ”Nasceranno nuovi fiori” (2010), una delle opere in mostra vai alla fotogallery