
Palermo, febbraio 2010 – Le donne, le stanze, le spiagge, i giardini; le appassionate ‘citazioni’ dei maestri della pittura, reintepretati con ironia e leggerezza. E’ un ‘nuovo’ Meschis – anzi, per dire meglio, un ‘secondo’ Meschis – quello che si affaccia dalla lunga teoria di opere esposte in ”Invenzioni”, in allestimento dal 26 febbraio al 28 marzo al Loggiato S.Bartolomeo (corso Vittorio Emanuele 25, Palermo).
La mostra e’ promossa dalla Provincia regionale, organizzata dall’associazione ”Ars mediterranea” e curata dal critico d’arte Francesco Gallo. In allestimento oltre 100 opere – 108 pitture realizzate con la tecnica dell’acrilico su carta e su tela e 12 disegni a china – che raccontano il mondo nuovo dellartista palermitano, classe ’45, in un viaggio nel colore e nelle emozioni.
Meschis – conosciuto e apprezzato per i suoi dipinti dedicati alla Sicilia, con gli alberi, la campagna, la natura ritratti come soggetti ricorrenti e filtrati attraverso il suo particolare stile fatto di realismo e fantasismo si è dedicato negli ultimi due anni ad esplorare nuovi territori, dimostrando scrive Gallo nel testo critico in catalogo ”la propria capacità di transitare in linguaggi diversi, lontani gli uni dagli altri, e farne un proprio idioma”.
Dopo avere esplorato tutto luniverso dellimmaginario realista – con Renato Guttuso come punto di riferimento e la ricerca di unautenticità ancestrale, contadina come obiettivo costante – Meschis approda dunque ad una pittura fantastica. Rendiamo omaggio ad un grande interprede della nostra realtà ha commenta il presidente Avanti che con la sua vitalità e la sua fantasia spregiudicata esercita da sempre sul pubblico una fascinazione autentica. La proposta di un artista come Meschis, in questa sua nuova stagione creativa, conferma la sensibilità che guida le scelte culturali dellAmministrazione, lattenzione a chi ha saputo fare delloriginalità e dello stile un codice di comunicazione universale.
”Invenzioni” è dunque il racconto di un mondo popolato di spazi e personaggi che, come in un teatro, mettono in scena la commedia disincantata della vita. Le forme sottolinea il curatore sono giocose, allegre; il senso del comico ribalta ogni naturalismo e mimetismo in un voluto infantilismo, in unottica paradossale, derivata da Picasso e dalla Pop art.
Ma i riferimenti ai maestri del passato dichiarati, declamati – non si fermano qui: ci sono richiami al Velasquez de Las Meniñas, al Rousseau de La guerra, al Goya de La maya desnuda, al Matisse de La danse, al Manet di Le déjeuner su lherbe. E ancora, a Seurat, Modigliani, De Chirico, Carra, fino a David Hockney. Meschis non rinnega, né sul piano tecnico né su quello poetico, il suo percorso. Anzi: Man mano si legge ancora nel testo in catalogo è avvenuto un fenomeno di aggregazione, lievitazione, in cui al nuovo si è venuto a sommare il vecchio e lopera è diventata più barocca, labirintica, smettendo davere un perno significativo, inserito in uno sfondo, ma moltiplicando i punti daccesso e duscita, per dieci, per cento, per mille. Appunto. in questo metamorfismo moderno, disincantato, sono venute a trovarsi tutte le occasioni di pittura, che vanno da opere rinascimentali a stilemi dellespressionismo di mille declinazioni, che si prestano alla definizione di un suo particolare modo di stare in questa attualità, [ .].
Il brio, la gioia formale che pervade le opere e permane nello sguardo dellosservatore non sono dunque la banale concessione allolografia e alla retorica ma vigorosi strumenti di espressione che costituiscono la particolarissima via alla trasgressione dellautore, unidentità composita e articolata fatta di scampoli di biografia, di meditazioni, di innamoramenti artistici, dei quadri visti e amati. Renzo Meschis si legge in catalogo appartiene alla categoria degli artisti emotivi, sanguigni, perché emotiva e sangiuigna è la sua vita, reale e fantastica, inscindibile, essenziale, fatta di tanti amori, di tante passioni, di tanti varchi, attraversamenti, [ .].
La mostra e’ promossa dalla Provincia regionale, organizzata dall’associazione ”Ars mediterranea” e curata dal critico d’arte Francesco Gallo. In allestimento oltre 100 opere – 108 pitture realizzate con la tecnica dell’acrilico su carta e su tela e 12 disegni a china – che raccontano il mondo nuovo dellartista palermitano, classe ’45, in un viaggio nel colore e nelle emozioni.
Meschis – conosciuto e apprezzato per i suoi dipinti dedicati alla Sicilia, con gli alberi, la campagna, la natura ritratti come soggetti ricorrenti e filtrati attraverso il suo particolare stile fatto di realismo e fantasismo si è dedicato negli ultimi due anni ad esplorare nuovi territori, dimostrando scrive Gallo nel testo critico in catalogo ”la propria capacità di transitare in linguaggi diversi, lontani gli uni dagli altri, e farne un proprio idioma”.
Dopo avere esplorato tutto luniverso dellimmaginario realista – con Renato Guttuso come punto di riferimento e la ricerca di unautenticità ancestrale, contadina come obiettivo costante – Meschis approda dunque ad una pittura fantastica. Rendiamo omaggio ad un grande interprede della nostra realtà ha commenta il presidente Avanti che con la sua vitalità e la sua fantasia spregiudicata esercita da sempre sul pubblico una fascinazione autentica. La proposta di un artista come Meschis, in questa sua nuova stagione creativa, conferma la sensibilità che guida le scelte culturali dellAmministrazione, lattenzione a chi ha saputo fare delloriginalità e dello stile un codice di comunicazione universale.
”Invenzioni” è dunque il racconto di un mondo popolato di spazi e personaggi che, come in un teatro, mettono in scena la commedia disincantata della vita. Le forme sottolinea il curatore sono giocose, allegre; il senso del comico ribalta ogni naturalismo e mimetismo in un voluto infantilismo, in unottica paradossale, derivata da Picasso e dalla Pop art.
Ma i riferimenti ai maestri del passato dichiarati, declamati – non si fermano qui: ci sono richiami al Velasquez de Las Meniñas, al Rousseau de La guerra, al Goya de La maya desnuda, al Matisse de La danse, al Manet di Le déjeuner su lherbe. E ancora, a Seurat, Modigliani, De Chirico, Carra, fino a David Hockney. Meschis non rinnega, né sul piano tecnico né su quello poetico, il suo percorso. Anzi: Man mano si legge ancora nel testo in catalogo è avvenuto un fenomeno di aggregazione, lievitazione, in cui al nuovo si è venuto a sommare il vecchio e lopera è diventata più barocca, labirintica, smettendo davere un perno significativo, inserito in uno sfondo, ma moltiplicando i punti daccesso e duscita, per dieci, per cento, per mille. Appunto. in questo metamorfismo moderno, disincantato, sono venute a trovarsi tutte le occasioni di pittura, che vanno da opere rinascimentali a stilemi dellespressionismo di mille declinazioni, che si prestano alla definizione di un suo particolare modo di stare in questa attualità, [ .].
Il brio, la gioia formale che pervade le opere e permane nello sguardo dellosservatore non sono dunque la banale concessione allolografia e alla retorica ma vigorosi strumenti di espressione che costituiscono la particolarissima via alla trasgressione dellautore, unidentità composita e articolata fatta di scampoli di biografia, di meditazioni, di innamoramenti artistici, dei quadri visti e amati. Renzo Meschis si legge in catalogo appartiene alla categoria degli artisti emotivi, sanguigni, perché emotiva e sangiuigna è la sua vita, reale e fantastica, inscindibile, essenziale, fatta di tanti amori, di tante passioni, di tanti varchi, attraversamenti, [ .].
La mostra resterà in allestimento fino al 28 marzo e potrà essere visitata gratuitamente dal martedì al sabato, dalle 16.30 alle 19.30; la domenica, dalle 10 alle 13; chiusura il lunedì. Per informazioni, 091-6123832.
nella foto: ”Le Dejeuner sur l’herbe” (acrilico su tela del 2009), esposta nella mostra del S.Bartolomeo
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