”Provincia in festa 2011” – Al via il 12 agosto la kermesse di Palazzo Jung ”Suoni e visioni”. Si parte con David Kikoski in trio. Il 18 primo appuntamento con il documentario d’autore

Palermo – Palazzo Jung diventa una sala concerto e un cinema a cielo aperto, e apre i suoi cancelli alle contaminazioni della musica e alle suggesioni della settima arte, in formato documentario. Sara’ Palazzo Jung, con il suo settecentesco giardino, ad ospitare la manifestazione ”Suoni e visioni”, che propone, per la XIV edizione di ”Provincia in festa”, la rassegna di musica ”Suoni diversi” – 12 appuntamenti (dal 12 agosto all’11 settembre) a cura di Lino Pellerito, per l’associazione ”Culturae” – e la rassegna di cinema e documentario d’autore dal titolo ”L’arte di sognare” – 25 proiezioni per 9 serate (dal 18 agosto all’8 settembre) a cura di Mario Bellone, con Cinestudio e in collaborazione con la Filmoteca regionale siciliana.
Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.30 circa. Per i concerti l’ingresso al pubblico sara’ sempre ad inviti, fino ad esaurimento posti. Gli inviti andranno ritirati all’entrata di Palazzo Jung.
”Quest’anno – commenta il presidente della Provincia – Giovanni Avanti – abbiamo voluto rilanciare uno spazio che già nelle precedenti edizioni si è rivelato un punto di riferimento per i ‘frequentatori’ della Festa, un luogo di incontro apprezzato da un pubblico trasversale, per la qualità e la varietà del suo cartellone culturale. Oggi, con la doppia proposta musica e cinema siamo sicuri che raccoglieremo un consenso ancora più ampio, offrendo alla città e a tutto il territorio una programmazione di oltre 40 appuntamenti generosa di spunti, di emozioni, di contributi artistici, senza dimenticare il racconto mai esaurito e sempre avvincente della nostra terra”.
 
SUONI DIVERSI – Il cartellone della prima rassegna è un mix di generi, ritmi e atmosfere, dal jazz all’etno-rock, dalle sonorità celtiche alla musica popolare fino al flamenco.
Primo appuntamento il 12 agosto, con il panista jazz newyorkese David Kikoski, in trio con Piero Leveratto al contrabbasso e Roberto Gatto alla batteria. 
Si prosegue il 13 agosto, con “Palermo art Ensemble”: in scena Gaspare Palazzolo, al sax, Mauro Schiavone, al piano, Tobia Vaccaro, alla chitarra, Massimo Patti, al contrabbasso, Giovanni Apprendi, alle percussioni, per un viaggio nei suoni e negli ‘umori’ della musica popolare siciliana riarrangiati e accostati a composizioni originali, il tutto “condito”  dal timbro di un inconfondibile sound acustico.
Il 14 tocca ad Alessandro Presti in quartet: Alessandro Presti alla tromba e filicorno, Stefan Karlsson al piano, Pietro Ciancaglini al contrabbasso, feat il newyorkese Nashett Waits, alla batteria propongono un omaggio al leggendario contrabbassista jazz Scott La Faro, nel cinquantesimo anniversario dalla morte.
La rassegna riprende il 20 agosto, con Mario Incudine e la sua band: in scena, al fianco dell’eclettico artista ennese, Franco Barbarino, Antonio Putzu, Antonio Vasta, Pino Ricosta, Salvo Compagno, Emanuele Rinella.
Domenica 21 sarà la volta di Giovanni Mazzarino Quintet, che si esibirà in una “standard jazz night”, special guest Francesco Cafiso feat Flora Faja: con loro suoneranno Rosario Bonaccorso e Nicola Angelucci. “Suoni diversi” prosegue giovedì 25, con il quartetto di Salvatore Bonafede: in scena, con il pianista e compositore palermitano, Marco Tamburini, alla tromba, Gabrio Bevilacqua, al contrabbasso, Fabrizio Giambanco, alla batteria.
Il 28 agosto Rosellina Guzzo (arpa celtica), Vincenzo Mancuso (chitarre acustiche) e Giuseppe Viola (sax e fiati) proporanno un suggestivo mix di musica mediterranea e sonorità celtiche. Il secondo mese di programmazione si apre, sabato 3 settembre, con la calda voce dalle mille contaminazioni della cantante brasiliana Ana Maria Florentino Dos Santos, in arte Ana Flora, animatrice di “Ana Flora Brazil Project”: in scena con l’interprete della fortunata “Paraiso do mundo”, Giuseppe Milici e la sua armonica, Antonio Zarcone al piano, Igor Ciotta al basso elettrico, Sebastiano Alioto alla batteria. Domenica 4 protagonista della serata è Gianni Gebbia, al sax, insieme a Dario Carnovale, al piano, e Luca Lo Bianco, al contrabbasso. Venerdì 9 serata nel segno della musica etnica, composta e interpretata dagli Akkura: Riccardo Serradifalco (voce e chitarra), Sergio Serradifalco (contrabbasso), Salvo Compagno (percussioni), Fabio Finocchio (batteria), Marco Terzo (trombone) Claudio Montalto (tromba).
Sabato 10 settembre è la volta di “Flamin Jazz”, nel segno delle sonorità mediterranee: in scena Alejandra Bertolino (voce, cajon, harmonium, santur), Silvio Natoli (chitarra, oud, viella medioevale), Romina Denaro (basso), Benedetto Basile (fiati); a scandire il ritmo, le coreografie di Laura Bonfiglio, con i suoi sensuali passi di flamenco.
 “Suoni diversi” chiude l’11 settembre con l’omaggio a Gianni Cavallaro, il “grande vecchio” del jazz suonerà la batteria in ottetto con Orario Maugeri (sax alto), Ignazio Calderone (sax tenore), Claudio Gianbruno (sax tenore e soprano); Giovanni Calderone (tromba), Giacomo Tantillo (tromba), Massimo Merighi (piano), Aido Mangiaracina (basso).
 
L’ARTE DI SOGNARE – Il cartellone è un omaggio alla Sicilia, alle sue contraddizioni, alle sue miserie e alle sue nobiltà, raccontate da registi siciliani attraverso storie e volti di siciliani. Dietro la macchina da presa ci sono nomi illustri come John Turturro e Franco Battiato, autori apprezzati come Salvo Cuccia e Pasquale Scimeca, il gruppo di “Playmaker Produzioni” (Battaglia, Donati, Schimmenti, Zulini) professionisti palermitani ormai affermati e riconosciuti, presenti in rassegna con 4 opere, l’impronta inconfondibile di Ciprì & Maresco, in carnet con 2 documentari firmati in coppia – di cui un montaggio dei loro incontri con altri registi  – e un “assolo” firmato da Maresco dedicato al ‘mitologico’ clarinettista jazz Tony Scott. Venticinque proiezioni che abbracciano temi diversi, con un’unica protagonista: la Sicilia santa e peccatrice, vecchia e bambina, povera e fastosa, ribelle e sottomessa. C’è il filone neorealista: con l’omaggio di Salvo Cuccia alla filmografia di Vittorio De Seta in “De tour De Seta”, con la storia di violenza e riscatto del pugile Pino Leto in “Miricano, dalla strada al ring”, con l’epica dei contadini affamati in “Spezzacatene” o con l’epopea contemporanea dei cenciaioli, dagli anni ’50 ad oggi, in “Loro della munnizza”, di Marco Battaglia, Gianluca Donati, Laura Schimmenti, Andrea Zulini. C’è il filone della letteratura e dell’arte che trascolora nel sogno, nel mito, con “Lucio Piccolo – mondo lirico”, di Marco Battaglia, “L’isola in me – in viaggio con Vincenzo Consolo”, di Ludovica Tortora de Falco, “La voce di Rosa”, tributo a Rosa Balistreri, di Nello Corrale, con contributi e interviste, tra gli altri, di Donatella Finocchiaro, Carmen Consoli, Dario Fo, Giorgia, Ornella Vanoni, Giovanna Marini, Lucilla Galeazzi, Alfio Antico. C’è la memoria che diventa la fotografia ancora vivida di una generazione e delle sue idee, con “Dreaming Palermo”, di Mario Bellone, e con “Battaglia”, di Daniela Zanzotto, dedicato alla fotografa Letizia Battaglia, testimone oculare della stagione nera delle stragi di mafia. C’è la fantasia che non si arrende, come in “Il cavaliere sole”, di Pasquale Scimeca, tratto dal romanzo di Italo Calvino e adattato dall’opera teatrale di Franco Scaldati, come nella stralunata biografia dell’artista povero in canna, ma geniale autodidatta “Giovanni Bosco, dottore di tutto”, realizzazione “Zep”, o come nel surreale “Pitrè stories”, di Alessandro D’Alessandro e Marco Leopardi. C’è il legame viscerale con la Sicilia delle origini, che continua a nutrire e ispirare i suoi figli, anche con un oceano in mezzo, come in “Prove per una tragedia ritrovata”, di John Turturro e Roman Paska, ovvero ritorno alla terra natale per girare un film da tempo meditato, e una galleria di personaggi che da soli convincerebbero chiunque a restare: Andrea Camilleri, Mimmo Cuticchio, Emma Dante, Vincenzo Pirrotta, Donatella Finocchiaro, Gioacchino Lanza Tomasi.    
Primo appuntamento il 18 agosto con “Dreaming Palermo” – diretto da Mario Bellone, con la sceneggiatura dello stesso Bellone e di Valeria Ferrante – amarcord della Palermo degli anni ’70, sulla scia della mitica rassegna “Palermo Pop 70”, filo conduttore, pretesto, e colonna sonora del racconto. A seguire sarà proiettato il documentario “Spezzacatene – Il pane di San Giuseppe”, regia, sceneggiatura e soggetto di Stefano Savona, epopea di sei contadini vissuti nella Sicilia della prima metà del ‘900 e e testamento di una civiltà scomparsa, oltre ogni retorica. 
 
Per informazioni, www.provincia.palermo.it
 
nella foto: David Kikoski, in scena a Palazzo Jung il 12 agosto