Ato idrico: il Consiglio provinciale dice no alla proposta di concordato di Acque potabili siciliane

Il Consiglio della Provincia di Palermo non ha accettato le argomentazioni poste alla base del concordato preventivo di costituzione della nuova “Aps Spa” per la riorganizzazione della gestione del servizio idrico integrato nel territorio dell’Ato 1 Palermo. Proposta che era stata presentata dal Presidente della Provincia Giovanni Avanti alla Conferenza dei sindaci e poi illustrata in aula. L’assemblea di Sala Martorana ha infatti votato, con 14 sì e 4 astenuti, un ordine del giorno presentato dalle opposizioni Pd, Idv, Rifondazione comunista, Sinistra e Libertà, Udc in cui si ritiene che la proposta “non figurerebbe un modello di gestione che assicuri i principi di efficienza, efficacia ed economicità indispensabili per una risorsa di primaria importanza com’è l’acqua, rischiando  ulteriori incrementi di costi”. Nel documento si auspica anche il ritorno della gestione del servizio in via transitoria ai comuni con l’attivazione delle progettualità previste.
La proposta di concordato preventivo presentata da Aps prevedeva invece la costituzione di una nuova società al cui capitale sociale sarebbero chiamati a partecipare gli Enti pubblici, ovvero  i Comuni che hanno ceduto le reti idriche, l’Amap, Sicilacque e l’ Eas per il 70%, mentre il restante 30% i soci privati.
Anche il Presidente della Provincia Giovanni Avanti nella sua relazione aveva manifestato perplessità per la proposta di Aps auspicando la modifica del concordato e valutando, nell’ipotesi di mancato accoglimento o di fallimento della società, anche un piano alternativo che possa garantire il servizio salvaguardando le unità lavorative. “ L’idea è quella – ha spiegato Avanti – di un affidamento in emergenza del servizio all’Amap, utilizzando il personale di Aps per poi riaprire le procedure di gara finalizzate ad un nuovo affidamento. Dalla prossima settimana avremo incontri con i sindacati e gli altri Enti pubblici e tutto sarà posto all’attenzione dell’assemblea dei sindaci”. Poi il Presidente Avanti ha ribadito la posizione dell’Autorità d’ambito che non sostiene alcuna privatizzazione del servizio ma una governance pubblica svolgendo un ruolo di soggetto regolatore nei confronti di Aps e chiamandola puntualmente ad assolvere ai suoi obblighi contrattuali.
Nel corso del dibattito che si è sviluppato in aula sono interventi per la minoranza i consiglieri Lapunzina e Moncada (Pd), Marotta (Rifondazione comunista), Scafidi e La Colla (Idv), Celesia (Sinistra e Libertà) e per la maggioranza Di Salvo (Pid) e Balsano (Pdl).
Per Gaetano Lapunzina “ il servizio fornito da Aps è stato fallimentare e non si sono realizzati gli investimenti previsti. Bisogna non assecondare le richieste di Aps e riportare il servizio in ambito comunale”. Anche per Antonio Marotta la proposta di concordato avanzata da Aps è “inaccettabile perché tende a gravare sulla nuova società la pesante situazione debitoria e aumentare le tariffe a carico dei cittadini”.  Sulla stessa linea Antonino Celesia che ha parlato di gestione politica e clientelare di Aps, mentre  Silvio Moncada, usando un eufemismo ha parlato di servizio “che ha fatto acqua da tutte le parti” e che è andato contro i cittadini. Giuy Scafidi invece ha ricordato la posizione del suo partito “sempre schierato contro l’affidamento del servizio ai privati che avrebbe provocato l’aumento delle tariffe”. Così come Luisa La Colla che ha lamentato la gestione del servizio e la mancata realizzazione di opere infrastrutturali.
Da parte della maggioranza non c’è stato invece un preciso orientamento verso la gestione del servizio totalmente pubblica. Bartolo Di Salvo ha fatto una riflessione sostenendo che  non ci può essere certezza sulla migliore soluzione. Ha piuttosto auspicato una riduzione dei consumi di acqua sottolineando che la tariffa del concordato è fissa e non può essere superata. Giacomo Balsano infine ha evidenziato che le soluzioni da prendere non sono certo semplici e sarebbe pertanto auspicabile predisporre una fase progettuale con suggerimenti migliorativi della proposta Aps.
Ad inizio di seduta la consigliera Luisa La Colla (Idv) ha proposto un minuto di raccoglimento in memoria dell’ambulante marocchino Noureddine Adnane morto sabato scorso dopo essersi dato fuoco.
Il Consiglio sarà riconvocato a domicilio dal Presidente Marcello Tricoli