Quinta edizione del premio ”Obiettivo legalita”’, promosso per il quinto anno dall’Osservatorio ”Giuseppe La Franca”. La consegna del riconoscimento il 10 dicembre, alle 16.30, a Palazzo Comitini

E’ stato assegnato al giornalista palermitano Lirio Abbate il premio ”Obiettivo legalita”’ , giunto quest’anno alla quinta edizione, organizzato dall’Osservatorio per lo sviluppo e la legalità ”Giuseppe La Franca” di Partinico con il patrocinio della Provincia regionale di Palermo, dell’Università di Palermo e del Comune di Partinico. La cerimonia di consegna e’ in programma il 10 dicembre, alle 16:30, nella sala Martorana di palazzo Comitini, sede della Provincia, alla presenza del presidente dell’Osservatorio ”La Franca”, Giuseppe Di Trapani, del presidente della Provincia Giovanni Avanti, del vice presidente Pietro Alongi, del Rettore Roberto Lagalla, del sindaco di Partinico Salvo Lo Biundo, con il coordinamento di Giovanna Parrino. Il professore Salvatore Lupo, ordinario di storia contemporanea all’Università di Palermo, terrà una lectio magistralis sul tema “Mafia e globalizzazione”. Lirio Abbate, inviato del settimanale L’Espresso, segue nell’albo d’oro del premio i nomi del Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso,  di don Luigi Ciotti, di monsignor Cataldo Naro e del procuratore Ignazio De Francisci. Il riconoscimento di “Ambasciatore della legalità” verrà invece assegnato al Centro Studi Pio La Torre di Palermo, alla redazione di ”I Love Sicilia” e a Giacomo Scala sindaco di Alcamo. Al Centro di Studi Filologici e Linguistici diretto dal professore Giovanni Ruffino sarà inoltre consegnato il riconoscimento per la ricerca scientifica, mentre il riconoscimento per l’eccellenza nel territorio è stato attribuito allo storico Giuseppe Cipolla. La cerimonia di domani si concluderà con il concerto del Gruppo “Mediterraneo Brass” del Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo. Il premio ”Obiettivo legalità” è dedicato alla memoria dell’avvocato Giuseppe La Franca, ucciso dalla mafia nel 1997 per essersi rifiutato di cedere terreni di sua proprietà al clan Vitale di Partinico.